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Numismatica e pietre intagliate
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Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni
nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua
opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che
allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in
seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60
lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio
istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini.
La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa,
comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi.
Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni
nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua
opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che
allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in
seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60
lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio
istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini.
La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa,
comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi.
Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
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, Questo è un catalogo assai ben ordinato.
Questo è un catalogo assai ben ordinato.
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51
Quest’opera fu riunita e pubblicata da Basan, essendo rimasta imperfetta presso l’autore, che aveva fatto tirare
qualche esemplare soltanto delle tavole senza numeri e senza illustrazioni. Il pregio massimo è di possederla in
quello stato di prima imperfezione. Ma siccome ne furono tirati pochissimi esemplari, le tavole sono
freschissime, anche in questa di Basan, alle quali vennero aggiunti i numeri e un cenno relativo a ciascun
soggetto sulle stesse tavole intagliato.
Quest’opera fu riunita e pubblicata da Basan, essendo rimasta imperfetta presso l’autore, che aveva fatto tirare
qualche esemplare soltanto delle tavole senza numeri e senza illustrazioni. Il pregio massimo è di possederla in
quello stato di prima imperfezione. Ma siccome ne furono tirati pochissimi esemplari, le tavole sono
freschissime, anche in questa di Basan, alle quali vennero aggiunti i numeri e un cenno relativo a ciascun
soggetto sulle stesse tavole intagliato.
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, Dopo il frontespizio intagliato, segue il ritratto dell’autore e 68 foglietti con 24 medaglie per ciascuno. Si
credette rarissima quest’opera sebbene senza testo, con falso supposto che le tavole fossero smarrite; ma stanno
presso Renouard.
Dopo il frontespizio intagliato, segue il ritratto dell’autore e 68 foglietti con 24 medaglie per ciascuno. Si
credette rarissima quest’opera sebbene senza testo, con falso supposto che le tavole fossero smarrite; ma stanno
presso Renouard.
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, Bella anzi magnifica raccolta. Il primo volume contiene 97 tavole illustrate con molta erudizione: 76 ne contiene
il secondo, senza contare la bella stampa col ritratto del duca in principio intagliata da Saint Aubin e molti altri
ornamenti e vignette sparse in questa magnifica edizione del medesimo intagliatore, che ha tenuto nell’intaglio
delle gemme una via di mezzo tra lo stile di Bouchardon adoperato nelle opere di Mariette e l’eleganza del C. di
Caylus, che non sapeva mai perdere di vista il tipo dell’antichità. Questa è una delle più belle opere in questa
materia, non potendo lodarsi però la poca moderazione con cui sono maltrattati nella prefazione tutti gli autori,
che hanno preceduto in questa carriera di lavoro i due ottimi collaboratori, amendue abati sunnominati, i quali
non professarono troppa modestia. Esemplare intonso di prima freschezza. In mar.
Bella anzi magnifica raccolta. Il primo volume contiene 97 tavole illustrate con molta erudizione: 76 ne contiene
il secondo, senza contare la bella stampa col ritratto del duca in principio intagliata da Saint Aubin e molti altri
ornamenti e vignette sparse in questa magnifica edizione del medesimo intagliatore, che ha tenuto nell’intaglio
delle gemme una via di mezzo tra lo stile di Bouchardon adoperato nelle opere di Mariette e l’eleganza del C. di
Caylus, che non sapeva mai perdere di vista il tipo dell’antichità. Questa è una delle più belle opere in questa
materia, non potendo lodarsi però la poca moderazione con cui sono maltrattati nella prefazione tutti gli autori,
che hanno preceduto in questa carriera di lavoro i due ottimi collaboratori, amendue abati sunnominati, i quali
non professarono troppa modestia. Esemplare intonso di prima freschezza. In mar.
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, Edizione che sembraci originale, sebbene siasi dubitato che la prima fosse pubblicata nel 1690, confondendo
quest’opera con quella del Museo Romano; ma noi non l’abbiamo mai veduta. Quest’opera contiene dugento
tavole intagliate in rame a contorno e assai nitidamente, da P. S. Bartoli colle rispettive illustrazioni, precedute
dalla dedica, dal proemio e dagl’indici delle gemme.
Edizione che sembraci originale, sebbene siasi dubitato che la prima fosse pubblicata nel 1690, confondendo
quest’opera con quella del Museo Romano; ma noi non l’abbiamo mai veduta. Quest’opera contiene dugento
tavole intagliate in rame a contorno e assai nitidamente, da P. S. Bartoli colle rispettive illustrazioni, precedute
dalla dedica, dal proemio e dagl’indici delle gemme.
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, Michelangelo parigino, Questa è la terza ed ultima edizione di quest’opera, che comparve a Roma nel 1690 e nel 1706 fu tradotta in
francese ad Amsterdam, la quale tutta intera fu poi ristampata nel Tesoro del Grevio. La pomposa maniera, con
cui venne annunciata in quest’ultima edizione da noi posseduta, serve a mostrare l’impostura de’ librai, che ne
fecero due volumi ingrossando la carta e aggiungendo poche cose di lieve merito, come un capitolo descrittivo di
alcuni istrumenti musicali e la spiegazione in ristretto d’una ventina di tavole vecchie riprodotte altra volta nel
libro intitolato Aedes Barberinae. Contro le quali imposture e speculazioni vedasi il trattato di Mariette delle
pietre incise a p. 281.
Questa è la terza ed ultima edizione di quest’opera, che comparve a Roma nel 1690 e nel 1706 fu tradotta in
francese ad Amsterdam, la quale tutta intera fu poi ristampata nel Tesoro del Grevio. La pomposa maniera, con
cui venne annunciata in quest’ultima edizione da noi posseduta, serve a mostrare l’impostura de’ librai, che ne
fecero due volumi ingrossando la carta e aggiungendo poche cose di lieve merito, come un capitolo descrittivo di
alcuni istrumenti musicali e la spiegazione in ristretto d’una ventina di tavole vecchie riprodotte altra volta nel
libro intitolato Aedes Barberinae. Contro le quali imposture e speculazioni vedasi il trattato di Mariette delle
pietre incise a p. 281.
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