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Early works to 1800
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Catalogo Section
Numismatica e pietre intagliate
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Esemplare completo confrontato colle descrizioni datene dal De Bure, il quale apparteneva alla Biblioteca di M.
Gaillard. I difetti che ordinariamente si trovano in questo libro, sono, o per la mancanza del ritratto dell’autore in
principio, o per quella del Priapo nel rovescio del foglio 146, o per mancanze nelle 20 tav. di medaglie, che
devono riscontrarsi alla fine, le quali furono intagliate da Pietro Woeriot lorenese. Opera delle prime e più
preziose in questa materia.
Esemplare completo confrontato colle descrizioni datene dal De Bure, il quale apparteneva alla Biblioteca di M.
Gaillard. I difetti che ordinariamente si trovano in questo libro, sono, o per la mancanza del ritratto dell’autore in
principio, o per quella del Priapo nel rovescio del foglio 146, o per mancanze nelle 20 tav. di medaglie, che
devono riscontrarsi alla fine, le quali furono intagliate da Pietro Woeriot lorenese. Opera delle prime e più
preziose in questa materia.
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, Prezioso libretto per la quantità dei monumenti e medaglie intagliate in legno con grande eleganza. Dedicato ad
Alfonso d’Este col ritratto di fronte alla dedica. Il testo è di 174 p. e le tavole stampate ai luoghi in quello
indicati.
Prezioso libretto per la quantità dei monumenti e medaglie intagliate in legno con grande eleganza. Dedicato ad
Alfonso d’Este col ritratto di fronte alla dedica. Il testo è di 174 p. e le tavole stampate ai luoghi in quello
indicati.
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, Le cinquanta tavole, compreso il frontespizio e una dedica, tratte da cattivi disegni ed incise da Valeriauo
Regnart mediocrissimo intagliatore e scolaro di Thomasin e da Luca Ciamberlau d’Urbino, formano il volume
che non ha altre spiegazioni fuori di alcuni distici latini incisi sulle stesse lamine. Pietro Stefanoni avea ideato di
intitolare il libro al famoso conte di Arundel: ma essendo mancato, mentre l’opera stava per escire alle stampe,
Giacomo Stefanoni, suo figlio, lo intitolò poi al nipote Enrico conte di Arundel. Questo libro comparve la prima
volta a Roma nel 1627 e fu poi dal Liceti riprodotto con le illustrazioni nel 1653 sotto il nome di Hierogliphica
ec. Padova.
Le cinquanta tavole, compreso il frontespizio e una dedica, tratte da cattivi disegni ed incise da Valeriauo
Regnart mediocrissimo intagliatore e scolaro di Thomasin e da Luca Ciamberlau d’Urbino, formano il volume
che non ha altre spiegazioni fuori di alcuni distici latini incisi sulle stesse lamine. Pietro Stefanoni avea ideato di
intitolare il libro al famoso conte di Arundel: ma essendo mancato, mentre l’opera stava per escire alle stampe,
Giacomo Stefanoni, suo figlio, lo intitolò poi al nipote Enrico conte di Arundel. Questo libro comparve la prima
volta a Roma nel 1627 e fu poi dal Liceti riprodotto con le illustrazioni nel 1653 sotto il nome di Hierogliphica
ec. Padova.
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, Le tavole sono stampate fra il testo.
Le tavole sono stampate fra il testo.
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, Prima edizione, colle tavole stampate fra il testo.
Prima edizione, colle tavole stampate fra il testo.
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90
, La tavola è stampata nella pagina.
La tavola è stampata nella pagina.
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91
, Prima edizione dedicata al duca Cosimo I col bellissimo ritratto del duca intagliato dall’autore con somma
diligenza e freschissima prova: opera preziosa divisa in due libri. Dopo il frontespizio sono due sonetti di
Lodovico Dolce al Gran Cosimo, dietro quelli il ritratto, nei tre foglietti seguenti la dedicatoria, in altro foglio il
proemio, in due fogli la tavola de’ capitoli, de’ scrittori accusati, delle autorità citate e degli antiquarj possessori
delle medaglie; e la tavola generale in fine in sette foglietti. L’operetta in totale è di 62 foglietti. La più parte de’
bibliografi non citano che l’edizione del 1558. Fontanini, Crevenna.
Prima edizione dedicata al duca Cosimo I col bellissimo ritratto del duca intagliato dall’autore con somma
diligenza e freschissima prova: opera preziosa divisa in due libri. Dopo il frontespizio sono due sonetti di
Lodovico Dolce al Gran Cosimo, dietro quelli il ritratto, nei tre foglietti seguenti la dedicatoria, in altro foglio il
proemio, in due fogli la tavola de’ capitoli, de’ scrittori accusati, delle autorità citate e degli antiquarj possessori
delle medaglie; e la tavola generale in fine in sette foglietti. L’operetta in totale è di 62 foglietti. La più parte de’
bibliografi non citano che l’edizione del 1558. Fontanini, Crevenna.
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, Con bellissimo frontespizio figurato. Dedicato al cardinale Ippolito d’Este e 61 tavole coi ritratti delle donne
Auguste ornati e figurati.
Con bellissimo frontespizio figurato. Dedicato al cardinale Ippolito d’Este e 61 tavole coi ritratti delle donne
Auguste ornati e figurati.
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, Avvertasi, che la bella incisione di Morghen di questo cammeo, tratto da non troppo scrupoloso disegno, fu
stampata con un errore nell’iscrizione, essendosi intagliata la parola Effossus con una sola S che fu poi
emendata: per conseguenza il rame, ove esiste l’errore, riguardasi dagli amatori con maggior pregio. In questo
esemplare esistono amendue i rami. L’onice prezioso sta attualmente nella Biblioteca di S. Marco a Venezia e ne
fu fatto da noi eseguire un getto perfettamente simile in argento dorato, che vedesi alla Biblioteca Imperiale di
Vienna in un dittico di lavori d’orificeria, prezioso per la sua esecuzione, che gli Stati di Venezia hanno
presentato col nostro mezzo all’Imperatore.
Avvertasi, che la bella incisione di Morghen di questo cammeo, tratto da non troppo scrupoloso disegno, fu
stampata con un errore nell’iscrizione, essendosi intagliata la parola Effossus con una sola S che fu poi
emendata: per conseguenza il rame, ove esiste l’errore, riguardasi dagli amatori con maggior pregio. In questo
esemplare esistono amendue i rami. L’onice prezioso sta attualmente nella Biblioteca di S. Marco a Venezia e ne
fu fatto da noi eseguire un getto perfettamente simile in argento dorato, che vedesi alla Biblioteca Imperiale di
Vienna in un dittico di lavori d’orificeria, prezioso per la sua esecuzione, che gli Stati di Venezia hanno
presentato col nostro mezzo all’Imperatore.
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