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3476. ALBRIZZI Isabella, La testa d’Elena scolpita in marmo dall’impareggiabil Canova e da esso regalata ad Isabella Albrizzi nata Teotochi, Pisa 1812, in 8.
Con una tavola di belle incisioni in rame.
Con una tavola di belle incisioni in rame.
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3493. CICOGNARA, Lettera sulla statua rappresentante la Polinnia di Antonio Canova, Venezia 1817, in 8, fig., M. 101 con una tavola.
Questo insigne marmo fu fatto eseguire dalle Provincie Venete e da noi presentato in nome di esse all’Imperatrice di Austria.
Questo insigne marmo fu fatto eseguire dalle Provincie Venete e da noi presentato in nome di esse all’Imperatrice di Austria.
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3494. CICOGNARA, Schleghel, Mustoxidi, Dandolo, Ciampi , Collezione d’opuscoli intorno ai cavalli di S. Marco: sono otto dissertazioni, In Venezia e in Firenze, in Padova e in Varsavia, M. 79.
Nel 1815, mentre furono rimessi all’antica loro sede i quattro cavalli reduci da Parigi, noi pubblicammo una breve memoria che dai due dotti Schlegel e Mustoxidi fu attaccata con forza, volendosi da loro impugnare che potessero essere opera romana e volendo divinizzarli come esimio lavoro della Grecia. Un giovinetto, discendente da quell’Enrico Dandolo che conquistò Costantinopoli e mandò i cavalli a Venezia, credette di esporre le sue opinioni in opposizione dei due letterati suddetti e dal secondo fu non solo confutato, ma crudel 156 mente deriso; non tacque il giovine patrizio e si stamparono varj scritti. Noi crediamo di avere a tutto risposto in una nota del 3 tomo della Storia della Scultura, la quale in ottavo riprodotta di trova qui unita. E il sig. Ciampi da Varsavia aggiunse anche la sua alle nostre opinioni.
Nel 1815, mentre furono rimessi all’antica loro sede i quattro cavalli reduci da Parigi, noi pubblicammo una breve memoria che dai due dotti Schlegel e Mustoxidi fu attaccata con forza, volendosi da loro impugnare che potessero essere opera romana e volendo divinizzarli come esimio lavoro della Grecia. Un giovinetto, discendente da quell’Enrico Dandolo che conquistò Costantinopoli e mandò i cavalli a Venezia, credette di esporre le sue opinioni in opposizione dei due letterati suddetti e dal secondo fu non solo confutato, ma crudel 156 mente deriso; non tacque il giovine patrizio e si stamparono varj scritti. Noi crediamo di avere a tutto risposto in una nota del 3 tomo della Storia della Scultura, la quale in ottavo riprodotta di trova qui unita. E il sig. Ciampi da Varsavia aggiunse anche la sua alle nostre opinioni.
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3500. DESCRIZIONE della statua d’un pugillatore e let 157tera di Antonio Canova intorno la stessa sua opera, Venezia 1802, in 8, M. 100.
3502. ELGIN marbles fron the Parthenon at Athens exemplified by fifty etchings by Richard Laurence, London 1818, in fol. obl.
Questi cinquanta disegni sono espressi con mediocre accuratezza.
Questi cinquanta disegni sono espressi con mediocre accuratezza.
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3507. FEA Carlo, Osservazioni sui monumenti di belle arti che rappresentano Leda, Roma 1802, in 8 n.
Trovasi in fine una gran tavola con sei figure di Leda intagliate in rame.
Trovasi in fine una gran tavola con sei figure di Leda intagliate in rame.
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3516. GIORDANI Pietro, Orazione in onore di Antonio Canova, che precede alcuni componimenti pel suo arrivo aspettato in Bologna l’anno 1810, Bologna 1810, in 8, M. 101.
La prosa di Pietro Giordani e le stanze di Paolo Costa sono le lodi più degne che siano state tributate allo scultore in tal occasione.
La prosa di Pietro Giordani e le stanze di Paolo Costa sono le lodi più degne che siano state tributate allo scultore in tal occasione.
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3522. LEVEZOW Konrad, La famiglia di Licomede nella galleria del re di Prussia, Berlino 1804, in fol., figurato.
Sono 10 tavole assai mal disegnate ed incise per l’esagerata maniera con cui sono contornate. L’estensione del testo è in tedesco. I marmi però di queste dieci figure, sebbene non rappresentino la famiglia di Licomede, sono il più prezioso complesso di sculture che vedasi nella Germania.
Sono 10 tavole assai mal disegnate ed incise per l’esagerata maniera con cui sono contornate. L’estensione del testo è in tedesco. I marmi però di queste dieci figure, sebbene non rappresentino la famiglia di Licomede, sono il più prezioso complesso di sculture che vedasi nella Germania.
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3527. MENEGHELLI, Lettera sopra un basso rilievo del celebre scultore Antonio Canova, Padova 1812, in 8, M. 100.
3531. MISSIRINI Melchiorre, Sui marmi di Antonio Canova, versi, Venezia, Tipografia Picotti, 1817, in fol.
In quella forma non furono tirati che venti soli esemplari.
In quella forma non furono tirati che venti soli esemplari.
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