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2774. BIZOT, Histoire métallique de la république d’Hollande, Paris 1687, in fol., fig.
Opera ricchissima per le tavole interposte al testo e accuratamente intagliate su disegni diligenti. Il frontespizio fu disegnato da Seb. Le Clerc, che avrà probabilmente contribuito allo splendore dell’edizione anche in molte altre tavole.
Opera ricchissima per le tavole interposte al testo e accuratamente intagliate su disegni diligenti. Il frontespizio fu disegnato da Seb. Le Clerc, che avrà probabilmente contribuito allo splendore dell’edizione anche in molte altre tavole.
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2776. BOECE Anselme de Boot, Le parfait Joaillier, ou histoire des pierreries, de nouveau enrichi de belles annotations, indices et figures par André Toll, Lion 1644, in 8, fig. Traduzione dal latino.
Opera curiosa e ricercata per le molte notizie che contiene: i bibliografi francesi l’apprezzano più della latina, forse perché la versione nella lingua nativa per l’uso che ne hanno fatto facilmente gli artisti, ha diminuito il numero degli esemplari.
Opera curiosa e ricercata per le molte notizie che contiene: i bibliografi francesi l’apprezzano più della latina, forse perché la versione nella lingua nativa per l’uso che ne hanno fatto facilmente gli artisti, ha diminuito il numero degli esemplari.
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2792. CANINI, Immages de héros, et de grands hommes de l’antiquité, dessinées sur des medailles par Jean Ange Canini, gravées par Picard le Romain, Amsterdam 1731, in 4 gr.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60 lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini. La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa, comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi. Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60 lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini. La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa, comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi. Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
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2799. CAYLUS M. le Comte, Recueil de 300 têtes, et sujets de compositions, gravées d’après les pierres gravées antiques du cabinet du Roi in 4.
Quest’opera fu riunita e pubblicata da Basan, essendo rimasta imperfetta presso l’autore, che aveva fatto tirare qualche esemplare soltanto delle tavole senza numeri e senza illustrazioni. Il pregio massimo è di possederla in quello stato di prima imperfezione. Ma siccome ne furono tirati pochissimi esemplari, le tavole sono freschissime, anche in questa di Basan, alle quali vennero aggiunti i numeri e un cenno relativo a ciascun soggetto sulle stesse tavole intagliato.
Quest’opera fu riunita e pubblicata da Basan, essendo rimasta imperfetta presso l’autore, che aveva fatto tirare qualche esemplare soltanto delle tavole senza numeri e senza illustrazioni. Il pregio massimo è di possederla in quello stato di prima imperfezione. Ma siccome ne furono tirati pochissimi esemplari, le tavole sono freschissime, anche in questa di Basan, alle quali vennero aggiunti i numeri e un cenno relativo a ciascun soggetto sulle stesse tavole intagliato.
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2800. CAYLUS M. le Comte, Numismata aurea Imperatorum Romanorum e Cimelio Regis Christianissimi delineata et aeri incisa in fol., senz’anno.
Dopo il frontespizio intagliato, segue il ritratto dell’autore e 68 foglietti con 24 medaglie per ciascuno. Si credette rarissima quest’opera sebbene senza testo, con falso supposto che le tavole fossero smarrite; ma stanno presso Renouard.
Dopo il frontespizio intagliato, segue il ritratto dell’autore e 68 foglietti con 24 medaglie per ciascuno. Si credette rarissima quest’opera sebbene senza testo, con falso supposto che le tavole fossero smarrite; ma stanno presso Renouard.
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2801. De la CHAU, et le Blond, Description des principales pierres gravées du cabinet de monseig. le Duc d’Orleans, vol. 2, Paris 1780, in fol., fig.
Bella anzi magnifica raccolta. Il primo volume contiene 97 tavole illustrate con molta erudizione: 76 ne contiene il secondo, senza contare la bella stampa col ritratto del duca in principio intagliata da Saint Aubin e molti altri ornamenti e vignette sparse in questa magnifica edizione del medesimo intagliatore, che ha tenuto nell’intaglio delle gemme una via di mezzo tra lo stile di Bouchardon adoperato nelle opere di Mariette e l’eleganza del C. di Caylus, che non sapeva mai perdere di vista il tipo dell’antichità. Questa è una delle più belle opere in questa materia, non potendo lodarsi però la poca moderazione con cui sono maltrattati nella prefazione tutti gli autori, che hanno preceduto in questa carriera di lavoro i due ottimi collaboratori, amendue abati sunnominati, i quali non professarono troppa modestia. Esemplare intonso di prima freschezza. In mar.
Bella anzi magnifica raccolta. Il primo volume contiene 97 tavole illustrate con molta erudizione: 76 ne contiene il secondo, senza contare la bella stampa col ritratto del duca in principio intagliata da Saint Aubin e molti altri ornamenti e vignette sparse in questa magnifica edizione del medesimo intagliatore, che ha tenuto nell’intaglio delle gemme una via di mezzo tra lo stile di Bouchardon adoperato nelle opere di Mariette e l’eleganza del C. di Caylus, che non sapeva mai perdere di vista il tipo dell’antichità. Questa è una delle più belle opere in questa materia, non potendo lodarsi però la poca moderazione con cui sono maltrattati nella prefazione tutti gli autori, che hanno preceduto in questa carriera di lavoro i due ottimi collaboratori, amendue abati sunnominati, i quali non professarono troppa modestia. Esemplare intonso di prima freschezza. In mar.
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2804. De la CHAUSSE Michaelis Angeli Causei, Romanum Museum, sive thesaurus eruditae antiquitatis. Editio tertia romana, cum additamentis, et figuris, Romae 1746, in fol., fig.
Questa è la terza ed ultima edizione di quest’opera, che comparve a Roma nel 1690 e nel 1706 fu tradotta in francese ad Amsterdam, la quale tutta intera fu poi ristampata nel Tesoro del Grevio. La pomposa maniera, con cui venne annunciata in quest’ultima edizione da noi posseduta, serve a mostrare l’impostura de’ librai, che ne fecero due volumi ingrossando la carta e aggiungendo poche cose di lieve merito, come un capitolo descrittivo di alcuni istrumenti musicali e la spiegazione in ristretto d’una ventina di tavole vecchie riprodotte altra volta nel libro intitolato Aedes Barberinae. Contro le quali imposture e speculazioni vedasi il trattato di Mariette delle pietre incise a p. 281.
Questa è la terza ed ultima edizione di quest’opera, che comparve a Roma nel 1690 e nel 1706 fu tradotta in francese ad Amsterdam, la quale tutta intera fu poi ristampata nel Tesoro del Grevio. La pomposa maniera, con cui venne annunciata in quest’ultima edizione da noi posseduta, serve a mostrare l’impostura de’ librai, che ne fecero due volumi ingrossando la carta e aggiungendo poche cose di lieve merito, come un capitolo descrittivo di alcuni istrumenti musicali e la spiegazione in ristretto d’una ventina di tavole vecchie riprodotte altra volta nel libro intitolato Aedes Barberinae. Contro le quali imposture e speculazioni vedasi il trattato di Mariette delle pietre incise a p. 281.
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2872. GORLE, Cabinet des pierres antiques gravées ou collection de 216 bagnes, et de 682 pierres tirées du Cabinet de Gorlée, et autres célebres cabinets de l’Europe, Paris 1778, en 4, fig., 2 vol.
Questa è una ristampa delle medesime tavole aumentate dopo l’edizione originale, tali come servirono alle due illustrate da Gronovio nel 1695, o nel 1707. In questa edizione francese i cenni illustrativi sono ancora più brevi e a dir vero troppo scarsi
Questa è una ristampa delle medesime tavole aumentate dopo l’edizione originale, tali come servirono alle due illustrate da Gronovio nel 1695, o nel 1707. In questa edizione francese i cenni illustrativi sono ancora più brevi e a dir vero troppo scarsi
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2873. De GRAVELLE Levesque, Recueil des pierres gravées antiques, 2 vol., in 4, Paris, de l’imprimérie de M. Mariette, 1732 e 1737.
Nel frontespizio figurato del primo volume sono le due iniziali di questo autore, che nell’opera apparisce anonimo. Cento tavole contiene il primo volume e cento e quattro il secondo. Quest’opera non ha il lenoncino di una linda incisione, ma è fatta con gusto e alla pittoresca, siccome succinte e sensate sono le descrizioni. Una parte di queste tavole fu riprodotta a Londra pochi anni dopo. Vedi Ogle
Nel frontespizio figurato del primo volume sono le due iniziali di questo autore, che nell’opera apparisce anonimo. Cento tavole contiene il primo volume e cento e quattro il secondo. Quest’opera non ha il lenoncino di una linda incisione, ma è fatta con gusto e alla pittoresca, siccome succinte e sensate sono le descrizioni. Una parte di queste tavole fu riprodotta a Londra pochi anni dopo. Vedi Ogle
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2878. HAVERCAMPI Sigeberti, Nummophylacium R. Christinae quod comprehendit numismata aerea Imp. Rom. Latina, Graeca, atque in Coloniis cusa quondam a P. S. Bartholo summo artificio summaque fide incisa tabulis aeneis 63, Hagae Comitum 1742, in fol., fig.
Francese e latino: opera eseguita nobilmente, ma con mediocrità per parte dell’intagliatore, che nella copia noiosa di molte centinaia di medaglie non pose alcuna diligenza
Francese e latino: opera eseguita nobilmente, ma con mediocrità per parte dell’intagliatore, che nella copia noiosa di molte centinaia di medaglie non pose alcuna diligenza
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