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Numismatica e pietre intagliate
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Opera ricchissima per le tavole interposte al testo e accuratamente intagliate su disegni diligenti. Il frontespizio
fu disegnato da Seb. Le Clerc, che avrà probabilmente contribuito allo splendore dell’edizione anche in molte
altre tavole.
Opera ricchissima per le tavole interposte al testo e accuratamente intagliate su disegni diligenti. Il frontespizio
fu disegnato da Seb. Le Clerc, che avrà probabilmente contribuito allo splendore dell’edizione anche in molte
altre tavole.
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, Opera curiosa e ricercata per le molte notizie che contiene: i bibliografi francesi l’apprezzano più della latina,
forse perché la versione nella lingua nativa per l’uso che ne hanno fatto facilmente gli artisti, ha diminuito il
numero degli esemplari.
Opera curiosa e ricercata per le molte notizie che contiene: i bibliografi francesi l’apprezzano più della latina,
forse perché la versione nella lingua nativa per l’uso che ne hanno fatto facilmente gli artisti, ha diminuito il
numero degli esemplari.
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, Queste due opere, le cui tavole copiosissime trovansi nel testo ai rispettivi luoghi riportate, possono ritenersi
come classiche in questa materia per la dottrina e l’accuratezza con cui sono eseguite. L’ultima di queste opere in
ispecie contiene 86 tavole di monumenti, benissimo eseguite.
Queste due opere, le cui tavole copiosissime trovansi nel testo ai rispettivi luoghi riportate, possono ritenersi
come classiche in questa materia per la dottrina e l’accuratezza con cui sono eseguite. L’ultima di queste opere in
ispecie contiene 86 tavole di monumenti, benissimo eseguite.
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,Quest’opera è dedicata al Gran Duca di Toscana ed è ricchissima di tavole e di monumenti la più parte con
diligenza e con gusto intagliati da P. S. Bartoli. Oltre le 38 tavole delle medaglie, vi ha un numero maggiore di
gemme, cristalli, avori, bronzi e monumenti intagliati e collocati al fine e al principio d’ogni capitolo e nel
frontespizio e fra il testo dell’opera. Quest’esemplare è prezioso per alcune correzioni e postille autografe del
marchese Scipione Maffei.
Quest’opera è dedicata al Gran Duca di Toscana ed è ricchissima di tavole e di monumenti la più parte con
diligenza e con gusto intagliati da P. S. Bartoli. Oltre le 38 tavole delle medaglie, vi ha un numero maggiore di
gemme, cristalli, avori, bronzi e monumenti intagliati e collocati al fine e al principio d’ogni capitolo e nel
frontespizio e fra il testo dell’opera. Quest’esemplare è prezioso per alcune correzioni e postille autografe del
marchese Scipione Maffei.
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, Opera povera di tavole e ricchissima d’illustrazioni. Sonovi 488 p. di testo e sette tavole: viene annunciata come
un volume primo, cosicché sembra che l’autore contasse di pubblicarne alcuni altri.
Opera povera di tavole e ricchissima d’illustrazioni. Sonovi 488 p. di testo e sette tavole: viene annunciata come
un volume primo, cosicché sembra che l’autore contasse di pubblicarne alcuni altri.
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, Questo benemerito e infaticabile autore imprese un’opera che avrebbe abbisognato di maggior assistenza per
eseguirla con più gusto. Non cessa però d’esser utile e ben fatta; e quando le incisioni fossero trattate con più
grazia e vi fosse qualche poco di più critica e minor prolissità nel testo, potrebbe tenersi in massimo pregio. Le
tavole delle gemme sono 114 e 46 quelle degli altri monumenti.
Questo benemerito e infaticabile autore imprese un’opera che avrebbe abbisognato di maggior assistenza per
eseguirla con più gusto. Non cessa però d’esser utile e ben fatta; e quando le incisioni fossero trattate con più
grazia e vi fosse qualche poco di più critica e minor prolissità nel testo, potrebbe tenersi in massimo pregio. Le
tavole delle gemme sono 114 e 46 quelle degli altri monumenti.
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, Quest’opera non comune specialmente in Italia è eseguita con un estremo lusso di esecuzione meccanica,
specialmente per la massima finezza, anzi troppa dell’intaglio in rame nelle tavole che sono in fine riunite e
dovrebbero essere collocate fra il testo: trovasi però grandissimo numero anche di medaglie intagliate in legno,
ma sono fra i caratteri, mentre quelle intagliate a bulino sono 62, non compreso il ritratto dell’autore.
Quest’opera non comune specialmente in Italia è eseguita con un estremo lusso di esecuzione meccanica,
specialmente per la massima finezza, anzi troppa dell’intaglio in rame nelle tavole che sono in fine riunite e
dovrebbero essere collocate fra il testo: trovasi però grandissimo numero anche di medaglie intagliate in legno,
ma sono fra i caratteri, mentre quelle intagliate a bulino sono 62, non compreso il ritratto dell’autore.
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, Opera voluminosa di circa 900 pagine compresi i molti indici e prolegomeni, ma che tratta la materia sotto
l’aspetto legale piuttosto che colle viste dell’arte e dell’erudizione.
Opera voluminosa di circa 900 pagine compresi i molti indici e prolegomeni, ma che tratta la materia sotto
l’aspetto legale piuttosto che colle viste dell’arte e dell’erudizione.
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, Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni
nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua
opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che
allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in
seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60
lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio
istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini.
La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa,
comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi.
Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni
nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua
opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che
allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in
seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60
lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio
istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini.
La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa,
comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi.
Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
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