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3947. BALDI Bernardino da Urbino monsignor, Memorie concernenti la città d’Urbino: cioè, Encomio della patria, e descrizione del palazzo ducale d’Urbino, Roma 1734, in fol., fig.
Opera diligentemente eseguita, ove nella prima parte si contengono 74 tavole intagliate in rame, e nella seconda che riguarda le spiegazioni delle sculture fatta da M. Francesco Bianchini veronese trovansi altre 72 tavole. Opera dedicata al re d’Inghilterra Giacomo III dal cardinale di S. Clemente.
Opera diligentemente eseguita, ove nella prima parte si contengono 74 tavole intagliate in rame, e nella seconda che riguarda le spiegazioni delle sculture fatta da M. Francesco Bianchini veronese trovansi altre 72 tavole. Opera dedicata al re d’Inghilterra Giacomo III dal cardinale di S. Clemente.
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3954. BERTOLI Gian Domenico, Le antichità di Aquileja raccolte, disegnate, ed illustrate, Venezia 1739, in fol., fig.
L’opera è piena di tavole e monumenti parte intagliati in 231 legno, e parte in rame stampati fra il testo. È singolare la bonarietà di questo scrittore, e antiquario, con cui beveva all’ingrosso ciò che gli veniva presentato. Basti il vedere la dissertazione che è stampata in quest’opera a p. 53 fino alla 64 nella quale intende a provare, e spiegare, che una moderna incisione in cristallo (di Valerio Belli vicentino) sia un antichissimo monumento, e non solo non ravvisa lo stile del cinquecento, ma studiasi a spiegare, dopo un diluvio di deduzioni e congetture, che il nome dell’autore scrittovi a gran caratteri, come sempre soleva VALE. VI. F. voglia dire vale, vive felix. Tenga le risa chi può.
L’opera è piena di tavole e monumenti parte intagliati in 231 legno, e parte in rame stampati fra il testo. È singolare la bonarietà di questo scrittore, e antiquario, con cui beveva all’ingrosso ciò che gli veniva presentato. Basti il vedere la dissertazione che è stampata in quest’opera a p. 53 fino alla 64 nella quale intende a provare, e spiegare, che una moderna incisione in cristallo (di Valerio Belli vicentino) sia un antichissimo monumento, e non solo non ravvisa lo stile del cinquecento, ma studiasi a spiegare, dopo un diluvio di deduzioni e congetture, che il nome dell’autore scrittovi a gran caratteri, come sempre soleva VALE. VI. F. voglia dire vale, vive felix. Tenga le risa chi può.
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3972. BUONARROTI Michelagnolo, La libreria Mediceo-Laurenziana, disegnata e illustrata da Giuseppe Ignazio Rossi architetto fiorentino, Firenze 1739, in fol., fig.
Prima del frontespizio e il ritratto di Michelangelo; segue poi quello dell’illustratore intagliato da Carlo Gregori, indi la dedica, e un estratto di elogj di varj scrittori fatti all’inclita libreria, alcune notizie intorno al Rossi e una prefazione. Dopo questi 18 fogli di prolegomeni viene il testo di 33 p. diretto ad illustrare le 22 tavole grandi intagliate da Bernardo Sgrilli.
Prima del frontespizio e il ritratto di Michelangelo; segue poi quello dell’illustratore intagliato da Carlo Gregori, indi la dedica, e un estratto di elogj di varj scrittori fatti all’inclita libreria, alcune notizie intorno al Rossi e una prefazione. Dopo questi 18 fogli di prolegomeni viene il testo di 33 p. diretto ad illustrare le 22 tavole grandi intagliate da Bernardo Sgrilli.
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4044. MEMORIE istoriche della fondazione, ed erezione del collegio di S. Lazzaro fatta dal cardinal Alberoni presso Piacenza sua patria, coi disegni, che rappresentano la fabbrica, Faenza 1739, in fol.
Con ritratto del cardinale in principio, e sette grandi tavole.
Con ritratto del cardinale in principio, e sette grandi tavole.
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4101. TEMANZA Tomaso, Le antichità di Rimino, libri due, Venezia 1741, in fol. pic., fig.
Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
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4094. SEBASTIANI Leopoldo, Descrizione del palazzo di Caprarola, Roma 1741, in 8.
3978. CANAL Antonio (volgarmente chiamato Canaletto), Vedute da esso intagliate, e poste in prospettiva. Sono 13 fogli intagliati con raro gusto all’acqua forte da questo eccellente autore. — Aggiuntovi 4 vedute di Canaletto intagliate dal Bernardi, ed altre 17 vedute di luoghi interni, ed esterni di Venezia, disegnate, e intagliate da varj autori. Più le dodici bellissime vedute di Canaletto tratte da’ luoghi interni, ed esterni di Venezia, intagliate da Giovan Battista Brustolon, e l’altra collezione in 26 tavole di bellissime vedute tratte dai quadri di Giovan Battista Moretti, Antonio Sandi, Marieschi, ed altri, intagliate da’ migliori incisori, e pubblicate nella Calcografia di Teodoro Viero. In tutto il volume tavole num. 72.
4097. SGRIRLI, Descrizione della regia villa, fontane, e fabbriche di Pratolino, Firenze 1742, in fol., fig.
Dodici sono le tavole, ma le ultime che rappresentano le vedute pittoresche del giardino, e le fontane furono intagliate da Stefano della Bella.
Dodici sono le tavole, ma le ultime che rappresentano le vedute pittoresche del giardino, e le fontane furono intagliate da Stefano della Bella.
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4030. LEONARDI Domenico Felice, Le delizie della villa di Castellazzo descritte in verso, Milano 1743, in fol., fig.
Sono 24 gran tavole in rame, compresa quella col ritratto del conte Giuseppe Arconato Visconti cui appartiene il luogo di delizia, le quali sono intagliate da M. Antonio da Re.
Sono 24 gran tavole in rame, compresa quella col ritratto del conte Giuseppe Arconato Visconti cui appartiene il luogo di delizia, le quali sono intagliate da M. Antonio da Re.
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3971. BUONAMICI Giovan Francesco, Metropolitana di Ravenna, Bologna 1748. — Aggiuntovi: il Museo Arcivescovile, e la descrizione della Rotonda di Ravenna, che forma la seconda parte dell’opera suddetta, Bologna 1754, in fol. grand.
Opera che si presenta per la mole con grande apparato, 234 ma che fa fede della mediocrità dell’autore. Le iscrizioni però e i monumenti riportati nella seconda compensano il cattivo gusto della prima in cui produconsi le opere di questo architetto.
Opera che si presenta per la mole con grande apparato, 234 ma che fa fede della mediocrità dell’autore. Le iscrizioni però e i monumenti riportati nella seconda compensano il cattivo gusto della prima in cui produconsi le opere di questo architetto.
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