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1837. ALCIATI Andreae V. Cl., Emblemata cum commentariis amplissimis Claudii Minois Francisci Sanctii Brocensis et notis Laurentii Pignorii etc. etc., Patavii 1621, ap. Petr. P. Tozzium, in 4.
Ad ognuno dei 212 emblemi una lunga spiegazione e tutti i commenti: opera che oltrepassa le 1000 pagine di testo e la più ampia che abbiamo intorno questa materia trattata dall’Alciato
Ad ognuno dei 212 emblemi una lunga spiegazione e tutti i commenti: opera che oltrepassa le 1000 pagine di testo e la più ampia che abbiamo intorno questa materia trattata dall’Alciato
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1849. BIVERII Petri, Sacrura Oratorium piarum imaginum Immaculatae Mariae et animae creatae, ars nova bene vivendi et moriendi, Antuerpiae, ex officina Plantiniana, 1634, in 4, fig.
Opera divisa in 3 parti di presso che 500 pagine con 42 tavole allegoriche istoriate e quindici di emblemi in un’appendice, oltre il frontespizio figurato. Le incisioni sono della maniera di Teod. Galle e molto nitide di esecuzione. Mar. dor., esemplare della Bibl. Malborough.
Opera divisa in 3 parti di presso che 500 pagine con 42 tavole allegoriche istoriate e quindici di emblemi in un’appendice, oltre il frontespizio figurato. Le incisioni sono della maniera di Teod. Galle e molto nitide di esecuzione. Mar. dor., esemplare della Bibl. Malborough.
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1850. BOCCHIIUS Achilles, Symbolicarum quaestionum de universo genere quas serio ludebat lib. V, Bononiae, in sedib. novae Academiae Bocchianae, 1555. Prima edizione stimata a cagione delle stampe di Giulio Bonasone, in 4, esemplare che era di Giovan Battista Pinelli.
Le tavole sono 151, compreso il primo simbolo in legno che rappresenta un teschio di Bove e il bel ritratto di Achille Bocchi, che è il simbolo secondo. Il volume comincia col frontespizio suddetto, il privilegio di Giulio III il catalogo degli autori citati, l’elenco dei motti colla divisione dell’opera, l’indice delle materie, le ommissioni e gli errori di stampa e alcuni versi greci e latini in onore dell’autore. In tutto i prolegomeni, sino al numero primo e alla lettera A del registro, sono 28 foglietti. E singolarmente da notarsi come indistintamente nella prima e nella seconda edizione trovinsi alcune tavole non logore, ma mal stampate, siccome accade in tutti i libri ed opere intagliate dal Bonasone. E qualche volta abbiamo osservato qualche esemplare meglio impresso nella seconda che nella prima edizione. È però duopo avere parecchi esemplari per poter sceglierne, col disfarli, uno che sia perfetto e degno d’ una scelta e ricca biblioteca ec.
Le tavole sono 151, compreso il primo simbolo in legno che rappresenta un teschio di Bove e il bel ritratto di Achille Bocchi, che è il simbolo secondo. Il volume comincia col frontespizio suddetto, il privilegio di Giulio III il catalogo degli autori citati, l’elenco dei motti colla divisione dell’opera, l’indice delle materie, le ommissioni e gli errori di stampa e alcuni versi greci e latini in onore dell’autore. In tutto i prolegomeni, sino al numero primo e alla lettera A del registro, sono 28 foglietti. E singolarmente da notarsi come indistintamente nella prima e nella seconda edizione trovinsi alcune tavole non logore, ma mal stampate, siccome accade in tutti i libri ed opere intagliate dal Bonasone. E qualche volta abbiamo osservato qualche esemplare meglio impresso nella seconda che nella prima edizione. È però duopo avere parecchi esemplari per poter sceglierne, col disfarli, uno che sia perfetto e degno d’ una scelta e ricca biblioteca ec.
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1851. BOCCHI Achillis bonon., Symbolicarum quaestionum de universo genere quas serio ludebat lib. quinque, Bononiae 1514, 2 edizione in 8.
In questa edizione il teschio di bue che si vede impresso alla pagina 11 è inciso in rame da Agostino Caracci, il quale ritoccò alcuni dei rami del Bonasoni: confrontasi i rami delle due edizioni del simbolo medesimo in avanti, e si rico 317 nosceranno i ritocchi di Agostino. Nella primi edizione il teschio citato è inciso in legno. Magnif. esempl. in mar. dor. ec.
In questa edizione il teschio di bue che si vede impresso alla pagina 11 è inciso in rame da Agostino Caracci, il quale ritoccò alcuni dei rami del Bonasoni: confrontasi i rami delle due edizioni del simbolo medesimo in avanti, e si rico 317 nosceranno i ritocchi di Agostino. Nella primi edizione il teschio citato è inciso in legno. Magnif. esempl. in mar. dor. ec.
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1853. BOISSARDI Jani Jacobi Vesuntini, Emblematum liber a Theod. de Bry sculptor, Francofurti 1593, in 4, fig.
Fu Boissardo stesso che delineo originalmente gli emblemi, superiormente intagliati in 51 tavole oltre il frontespizio e il ritratto dell’autore.
Fu Boissardo stesso che delineo originalmente gli emblemi, superiormente intagliati in 51 tavole oltre il frontespizio e il ritratto dell’autore.
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1854. BONOMI Fran. bononiensis, Chiron Achiilis sive navarchus humanae vitae morali emblemate geminato ad felicitatis portum perducens, Bononiae 1661, in 12, fig.
Frontespizio figurato con 51 tavole degli emblemi principali, senza tener conto di molte altre piccole figure in legno stampate fra il testo.
Frontespizio figurato con 51 tavole degli emblemi principali, senza tener conto di molte altre piccole figure in legno stampate fra il testo.
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1857. BORIA, Emblemata moralia scripta quondam hispanice, Berolini 1697, in 4, fig.
Sono 301 belle tavole con eleganti illustrazioni in prosa: mar. dor. Esempl. Malborough.
Sono 301 belle tavole con eleganti illustrazioni in prosa: mar. dor. Esempl. Malborough.
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1856. BORNITII, Emblemata ethico-politica, Mogunt 1669, in 4, fig.
Opera divisa in due serie di 50 emblemi ciascune con interpretazioni latine e di gustata esecuzione all’acqua forte: esempl. Bibl. Malborough.
Opera divisa in due serie di 50 emblemi ciascune con interpretazioni latine e di gustata esecuzione all’acqua forte: esempl. Bibl. Malborough.
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1859. BRUCK, Emblemata moralia et bellica. Arg. 1615. Addita: Les Emblemes moraux et militaires de Bruck, Strasb. 1616, in 4, fig.
L’intaglio è di Marian. 37 sono le carte degli emblemi 318 morali, 23 quelle degli emblemi militari. Questa seconda edizione del 1616 non è che una versione francese del testo latino senza figure.
L’intaglio è di Marian. 37 sono le carte degli emblemi 318 morali, 23 quelle degli emblemi militari. Questa seconda edizione del 1616 non è che una versione francese del testo latino senza figure.
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1866. CALLOT Jacques, Lux Claustri, la lumiere du cloustre representée par figures emblematiques, Paris, chez Langlois, 1646, in 4.
Ventisette tavole illustrate con versi latini.
Ventisette tavole illustrate con versi latini.
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1911. LANGLOIS Franciscus, Lux Claustri, La Lumiere du Cloistre. Representée par figures emblématiques dessinées et gravées par Jacques Callot, Paris 1646, fig., in 4.
1868. CAMERARII Joach., Symbolorum emblematum ex re herbaria desumptorum, centuria una, Norimb. 1590, in 4, fig. — Symbolorum et emblematum ex animalibus quadrupedibus desumptorum, centuria altera 1595, in 4, fig. in un vol.
Le duecento tavole ini questo volume non sono spregievoli.
Le duecento tavole ini questo volume non sono spregievoli.
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1923. MICROCOSMOS, Parvus Mundus, Arnhemii, apud Jansonium, sine anno, in 4, fig. Comincia il libro con una lettera così intitolata Politioris litteraturae studiosis et picturae elegantioribus amatoribus salutem plurimam Iberus Cunradi; osoris centra Nemesin.
Sono 74 tavole assai ben intagliale d’emblemi morali con motti e sentenze in versi stampate a tergo di ciascuna. Il frontespizio non è compreso in questo numero.
Sono 74 tavole assai ben intagliale d’emblemi morali con motti e sentenze in versi stampate a tergo di ciascuna. Il frontespizio non è compreso in questo numero.
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1876. CRAMERII, Emblemata deac. V, Franf. 1624, in 8.
Cento sono gli emblemi intagliati in rame diviti in due parti.
Cento sono gli emblemi intagliati in rame diviti in due parti.
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1879. DAVID Joannis, Christianus veridicus, Antuerpiae, ex officina Plantiniana, 1608, in 4, fig.
L’edizione di questo grosso volume è nitida come tutte le Plantiniane, arricchita di 100 tavole allegoriche o emblematiche, non compreso il frontespizio, intagliate nella maniera di Theod. Galle. Con in fine l’orbita Probitatis ove è un frontespizio con dieci pittori tutti intenti a dipingere ad aspicientes in auctorem fidei.
L’edizione di questo grosso volume è nitida come tutte le Plantiniane, arricchita di 100 tavole allegoriche o emblematiche, non compreso il frontespizio, intagliate nella maniera di Theod. Galle. Con in fine l’orbita Probitatis ove è un frontespizio con dieci pittori tutti intenti a dipingere ad aspicientes in auctorem fidei.
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1834. ASCIATI Andreae, Emblematum libellus, Parisiis, ex officina Christiani Wechelii, 1640, fig., in 12.
Libretto elegante per gli intagli in legno: forse la prima edizione latina: sono le stampe 115, ma non giungono al merito di quelle che servirono posteriormente per le edizioni di Lione, è sono del carattere dell’antica scuola.
Libretto elegante per gli intagli in legno: forse la prima edizione latina: sono le stampe 115, ma non giungono al merito di quelle che servirono posteriormente per le edizioni di Lione, è sono del carattere dell’antica scuola.
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1899. GIARDAE Christophori, Icones symbolicae elogiis illustratae, Mediolani 1626, ex typographia Melchioris Malatestre, in 4.
Sono 17 tavole con altrettante immagini allegoriche di mediocre lavoro.
Sono 17 tavole con altrettante immagini allegoriche di mediocre lavoro.
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1931. PARVUS Mundus. Vedi Microcosmus.
1926. ORUS Apollo Niliacus, De hieroglyphicis notis a Bernardino Trebatio Vicentino Latinitate donatus, Venetiis 1536, apud D. Jacob a Burgo Franco Papiensem.
Edizione elegante.
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1908. HUGONIS Hermanni, Pia desideria, Antuerpiae 1639, in 16 fig.
Sonovi 45 piccole stampe bizzarre quanto i tre libri di gemiti, voti e sospiri coi quali si sono volute imitare le mistiche espansioni amorose della cantica. L’edizione più pregiata è quella del 1624 colle stampe di Bolswert.
Sonovi 45 piccole stampe bizzarre quanto i tre libri di gemiti, voti e sospiri coi quali si sono volute imitare le mistiche espansioni amorose della cantica. L’edizione più pregiata è quella del 1624 colle stampe di Bolswert.
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