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495. DURERI Alberti nurembergen pictoris prestantissimi ec., Institutionum geometrioariun libri quatuor cum figuris, 1532 Parisis, ex officina Wechelii in fol. fig. Accedit eiusdem de Urbibus et arcis condendis, Parisiis 1535.
La dottrina di Alberto Durero estesa in questo libro di geometria, fa conoscere come egli sapeva applicarla ad ogni modo dell’arte. Le tavole sono in legno, e vi si trovano gli elementi della prospettiva, dell’obiettiva, le proporzioni delle lettere ec. ec.
La dottrina di Alberto Durero estesa in questo libro di geometria, fa conoscere come egli sapeva applicarla ad ogni modo dell’arte. Le tavole sono in legno, e vi si trovano gli elementi della prospettiva, dell’obiettiva, le proporzioni delle lettere ec. ec.
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746. VEDREMAN Joannes, Architecture traduite du bas allemand en français par Kemp, Anversae 1677.
Questo esemplare apparteneva all’architetto Scamozzi ed è composto come segue: il frontespizio è figurato e porta nel centro un cartello applicato, ove in barbara ortografia è espressa la dichiarazione dell’opera. Segue la dedica del traduttore e subito nello stesso foglietto il testo del trattato in colonne stampato a caratteri corsivi, che continua fino al sesto foglietto inclusive. Questa prima porte è accompagnata da 23 tavole: segue un’altra parte col primo foglietto in basso alemanno e la data d’Anversa del 1578 intorno l’ordine toscano con 12 tavole. Un altro libretto colla stessa data e nella stessa lingua riguarda il corintio, io 140 nico e il composito con 18 tavole. L’ultima parte relativa al corintio e al composito con le trabeazioni porta la data del 1565 che è la data dell’edizione originale delle opere di Vredeman intagliate da Girolamo Ceck: e contiene 22 tavole.
Questo esemplare apparteneva all’architetto Scamozzi ed è composto come segue: il frontespizio è figurato e porta nel centro un cartello applicato, ove in barbara ortografia è espressa la dichiarazione dell’opera. Segue la dedica del traduttore e subito nello stesso foglietto il testo del trattato in colonne stampato a caratteri corsivi, che continua fino al sesto foglietto inclusive. Questa prima porte è accompagnata da 23 tavole: segue un’altra parte col primo foglietto in basso alemanno e la data d’Anversa del 1578 intorno l’ordine toscano con 12 tavole. Un altro libretto colla stessa data e nella stessa lingua riguarda il corintio, io 140 nico e il composito con 18 tavole. L’ultima parte relativa al corintio e al composito con le trabeazioni porta la data del 1565 che è la data dell’edizione originale delle opere di Vredeman intagliate da Girolamo Ceck: e contiene 22 tavole.
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492. DUBUT, Architecture civile, maisons de ville et de campagne de toutes formes et de tous genres projectées pour être construites sur des terreins de differentes grandeurs, Paris, chez Eberhart, 1805, in fol. mass. fig.
Volume senza testo, meno un foglio d’introduzione con 87 tavole e due tabelle figurate; ove in 49 piccole piante sono messe in paralello tra loro le proporzioni delle fabbriche contenute nell’opera. Avvi un merito in alcune distribuzioni interne per la comodità dell’abitare, molto più che per il gusto dell’esterna decorazione.
Volume senza testo, meno un foglio d’introduzione con 87 tavole e due tabelle figurate; ove in 49 piccole piante sono messe in paralello tra loro le proporzioni delle fabbriche contenute nell’opera. Avvi un merito in alcune distribuzioni interne per la comodità dell’abitare, molto più che per il gusto dell’esterna decorazione.
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596. PALLADIO, Architecture divisée en quatre livres avec des notes d’Inigo Jones qui n’avoient point encore été imprimées, le tout revu, dessiné et nouvellement mis à jour par Jaques Leoni venitien, vol. 2, à la Haye, chez Pierre Gosse, 1726, in fol. fig.
I due volumi sono legati in un sol tomo. Avvi un frontespizio figurato intagliato da B. Picart, che incise egualmente il ritratto dell’autore. Le tavole sono egualmente in gran dimensione con altrettanta precisione e lusso, che furono fatte quelle dell’Alberti, pubblicate in Londra dallo stesso Leoni. Il primo libro contiene 43 tavole, il secondo ne contiene 60; il terzo ne contiene; il quarto libro è diviso in due parti, la prima delle quali contiene 22 tavole e la seconda 58. Opera di un enorme dispendio per la sua ricca e laboriosa esecuzione.
I due volumi sono legati in un sol tomo. Avvi un frontespizio figurato intagliato da B. Picart, che incise egualmente il ritratto dell’autore. Le tavole sono egualmente in gran dimensione con altrettanta precisione e lusso, che furono fatte quelle dell’Alberti, pubblicate in Londra dallo stesso Leoni. Il primo libro contiene 43 tavole, il secondo ne contiene 60; il terzo ne contiene; il quarto libro è diviso in due parti, la prima delle quali contiene 22 tavole e la seconda 58. Opera di un enorme dispendio per la sua ricca e laboriosa esecuzione.
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374. ALBERT Leon Baptiste gentilhomme florentin, L’architetture ou art de bien bastir divisée en dix livres traduits de natin en françois par deffunt Jean Martin Parisien nagueres, secretaire du rev. Card. de Lenoncourt, à Paris, par Jacques Kerver libraire juré, 1553, in fol. fig.
Gli editori Francesi profittarono delle tavole, che pochi anni prima furono pubblicate in Firenze nella versione del Bartoli, che veggonsi scrupolosamente copiate in questa edizione francese, alla quale non può negarsi una somma eleganza e bella forma di tipi.
Gli editori Francesi profittarono delle tavole, che pochi anni prima furono pubblicate in Firenze nella versione del Bartoli, che veggonsi scrupolosamente copiate in questa edizione francese, alla quale non può negarsi una somma eleganza e bella forma di tipi.
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729. VITRUVIE, L’architecture generale de Vitruve reduite en abregé par M. Perrault, Amsterdam 1681, in 8 fig.
Non differisce quest’edizione da quella del 1674 se non in alcune parole del frontespizio ed è egualmente nitida e corretta colle stesse tavole in rame.
Non differisce quest’edizione da quella del 1674 se non in alcune parole del frontespizio ed è egualmente nitida e corretta colle stesse tavole in rame.
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482. COURTONE, Architecture moderne, ou l’art de bien bâtir pour toutes sortes de personnes, vol. 2, in 4, Paris 1728, fig., chez Jombert.
Opera divisa in cinque parti, il cui secondo volume è tutto consecrato a cento cinquanta tavole intagliate in rame. L’epoca infelice pel gusto rende l’opera di mediocre pregio ec. Il nome di Courtone non è nel frontespizio e l’opera è annunciata anonima, ma trovasi segnato sotto alcune delle stampe.
Opera divisa in cinque parti, il cui secondo volume è tutto consecrato a cento cinquanta tavole intagliate in rame. L’epoca infelice pel gusto rende l’opera di mediocre pregio ec. Il nome di Courtone non è nel frontespizio e l’opera è annunciata anonima, ma trovasi segnato sotto alcune delle stampe.
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710. VITRUVE M. Pollion, Architecture, ou art de bien bastir: mis de la latin en français par Jean Martin secretaire du Cardinal Lenoncourt, Paris 1547, chez Jacques Gazeau, in fol. fig.
Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione sull’architettura di Jean Goujon.
Con un bellissimo ritratto del traduttore intagliato in legno nel frontespizio. Questa è la prima edizione del Vitruvio del Martino, in cui professa di essersi valso de’ commentatori precedenti, ed in specie vedesi aver preferito fra Giocondo. Le figure intagliate in legno con molto bel garbo sono disegnate la più parte da Jean Goujon e le altre son tolte dal Cesariano, da fra Giocondo e dal Serlio. In fine è una breve dissertazione sull’architettura di Jean Goujon.
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724. VITRUVE Pollion, Architecture ou art de bien bastir mis de latin en français, par Jean Martin, à Cologny, par Jean de Tournes, 1618, in 4, fig.
Le figure che trovansi in questa edizione non corrispondono a quelle delle altre due sopra citate del Martino, ma gli editori si sono serviti di quelle dell’edizione tornesiana latina. Quanto al testo questa versione non differisce dalle antiche se non nella miglior forma del dire, abbandonata la vecchia ortografia.
Le figure che trovansi in questa edizione non corrispondono a quelle delle altre due sopra citate del Martino, ma gli editori si sono serviti di quelle dell’edizione tornesiana latina. Quanto al testo questa versione non differisce dalle antiche se non nella miglior forma del dire, abbandonata la vecchia ortografia.
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719. M. VITRUVII Pollion, Architecture ou art de bien bâtir, mis de latin en françois par Jean Martin secretaire du Cardinal de Lenoncourt, Paris, chez Jeròme de Marnef et Guillaume Gaveilat, in fol. fig., 1572.
Non è dissimile esenzialmente questa seconda edizione della edizione del Martino da quella pubblicata nel 1547, sebbene da lui stesso diretta e procurata
Non è dissimile esenzialmente questa seconda edizione della edizione del Martino da quella pubblicata nel 1547, sebbene da lui stesso diretta e procurata
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