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3928. ALLEGRANZA P. Giuseppe, Spiegazione, e riflessioni sopra alcuni sacri monumenti antichi di Milano, Milano 1757, in 4, fig. Con 8 tavole in rame.
3929. ALLEGRANZA P. Giuseppe, De sepulcris christianis in aedibus sacris, et in 227 scriptiones sepulcrales christianae in Insubria Austriaca repertae, Mediolani 1773, in 4.
3938. ANTOLINI Giovanni, Il tempio di Minerva in Assisi confrontato colle tavole del Palladio, Milano 1803, in fol., fig.
3941. Le ARME ovvero le insegne di tutti i nobili della magnifica ed illustrissima città di Venezia che ora vivono, Venezia 1541, in 4.
3949. BAROZZI Serafino, Pianta, e spaccato della celebre chiesa di S. Vitale di Ravenna, Bologna 1782, in fol., fig.
Con tre tavole in rame, e la figura della rotonda ravennate nel frontespizio.
Con tre tavole in rame, e la figura della rotonda ravennate nel frontespizio.
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3957. BETUSSI M. Giuseppe, Ragionamento sopra il Catajo, luogo dello illust. signor Pio Enea degli Obizzi, Padova, per Lor. Pasquati, 1573, in 4, l’edizione è bella in gran caratteri corsivi.
3964. BOSSI Louis, Liste des principaux objets de sciences, et d’arts, recueillis en Italie par les commissaires du gouvernement français, Vénise 1797, M. 81.
Questo esemplare in foglio è in tutta la sua autenticità; poiché contrassegnato dalla mano dell’autore come aggiunto ai commissari francesi in quello spoglio: sono unite in fine alcune patere del Museo Borgiano di Velletri.
Questo esemplare in foglio è in tutta la sua autenticità; poiché contrassegnato dalla mano dell’autore come aggiunto ai commissari francesi in quello spoglio: sono unite in fine alcune patere del Museo Borgiano di Velletri.
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3971. BUONAMICI Giovan Francesco, Metropolitana di Ravenna, Bologna 1748. — Aggiuntovi: il Museo Arcivescovile, e la descrizione della Rotonda di Ravenna, che forma la seconda parte dell’opera suddetta, Bologna 1754, in fol. grand.
Opera che si presenta per la mole con grande apparato, 234 ma che fa fede della mediocrità dell’autore. Le iscrizioni però e i monumenti riportati nella seconda compensano il cattivo gusto della prima in cui produconsi le opere di questo architetto.
Opera che si presenta per la mole con grande apparato, 234 ma che fa fede della mediocrità dell’autore. Le iscrizioni però e i monumenti riportati nella seconda compensano il cattivo gusto della prima in cui produconsi le opere di questo architetto.
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3973. BUTTA-CALICE ab., La possibilità dell’esecuzione di due progetti di Fabbrica in Venezia in seguito alle osservazioni di un anonimo sulla sostituzione alla chiesa di S. Geminiano, Venezia 1808, in 8, M. 31.
3977. CAMPO Antonio, Cremona fedelissima città illustrata etc. coi ritratti dei duchi, e duchesse di Milano, in fol., fig., Cremona, in casa dell’autore, 1585.
Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto. Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti. Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville, e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto. Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti. Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville, e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
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3982. CASTELLAMONTE (di) conte Amedeo, La Veneria 236 Reale, palazzo di piacere, e di caccia ideato dall’A. R. di Carlo Emanuel II duca di Savoja, Torino 1672, in 4, fig.
Libro assai bello quando le prove siano fresche, poiché i numerosi rami furono intagliati da G. Tasnier, e la più parte tolti dai quadri, o dai disegni di J. Mielle. Compresi i varj frontespizj figurati, e il ritratto della duchessa di Savoja in abito di Diana: le tavole sono 71.
Libro assai bello quando le prove siano fresche, poiché i numerosi rami furono intagliati da G. Tasnier, e la più parte tolti dai quadri, o dai disegni di J. Mielle. Compresi i varj frontespizj figurati, e il ritratto della duchessa di Savoja in abito di Diana: le tavole sono 71.
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3986. CIAMPI Sebastiano, Notizie inedite della sagrestia pistojese de’ belli arredi, del Campo Santo pisano; e di altre opere di disegno dal secolo XII al XV raccolte ed illustrate, Firenze, 1810, per Molini e Landi, in 4, fig.
Edizione magnifica con quattro tavole incise maestrevolmente, un’appendice di 40 pagine, e in fine alcune aggiunte, e correzioni dell’autore in un foglietto staccato, stampato posteriormente.
Edizione magnifica con quattro tavole incise maestrevolmente, un’appendice di 40 pagine, e in fine alcune aggiunte, e correzioni dell’autore in un foglietto staccato, stampato posteriormente.
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3989. CLUVERII Philippi, Italia antiqua, vol. 2, Lugduni Batavorum, ex officina Elzeviriana, 1624, in 4 grande, fig.
Sono 10 carte topografiche nel primo volume e 5 nel secondo.
Sono 10 carte topografiche nel primo volume e 5 nel secondo.
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3993. CORONELLI, Singolarità di Venezia, e del suo dominio divise in più parti, vol. 3, in fol., contenenti i palazzi, le chiese, e la Brenta.
Quest’opera informemente, e infedelmente disegnata, e peggio intagliata con sempre vario, ed immenso numero di tavole, non può rendere la menoma idea della magnificenza di Venezia, servibile soltanto come repertorio pel nome dei luoghi, e delle cose.
Quest’opera informemente, e infedelmente disegnata, e peggio intagliata con sempre vario, ed immenso numero di tavole, non può rendere la menoma idea della magnificenza di Venezia, servibile soltanto come repertorio pel nome dei luoghi, e delle cose.
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3996. DANIELE D. Francesco, I regali sepolcri del Duomo di Palermo riconosciuti, ed illustrati, Napoli 1784, in fol., fig., M. 81.
Opera dottamente illustrata, e sommamente interessante per la luce che porta nelle epoche più oscure: eseguita magnificamente con 19 tavole di buon intaglio oltre molte vignette.
Opera dottamente illustrata, e sommamente interessante per la luce che porta nelle epoche più oscure: eseguita magnificamente con 19 tavole di buon intaglio oltre molte vignette.
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4000. DISSERTAZIONE critico-lapidaria sopra l’antico arco di Fano innalzato a Cesare Augusto, Fano 1772, in 4, M. 8. 239
4005. FABRI Girolamo, Le sacre memorie di Ravenna antica, Venezia 1664, in 4 pic., vol. I.
4019. GONNELLI Giuseppe, Monumenti sepolcrali della Toscana disegnati da Vincenzo Gozzini, ed incisi da Giovan Paolo Lasinio, sotto la direzione dei signori cav. Benvenuti e L. de Cambray Digny, Firenze 1819, in foglio.
Sono questi con estrema diligenza, e correttamente inta 242 gliati in 48 tavole in foglio. Esemplare distinto in carta grande velina d’Inghilterra.
Sono questi con estrema diligenza, e correttamente inta 242 gliati in 48 tavole in foglio. Esemplare distinto in carta grande velina d’Inghilterra.
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4036. MALASPINA di S. Nazaro, Memorie storiche della fabbrica della cattedrale di Pavia, Milano 1816, in fol. atl., M. 85.
Con 3 tavole intagliate in rame. L’autore propone un progetto di facciata, e produce altre proposizioni anteriori.
Con 3 tavole intagliate in rame. L’autore propone un progetto di facciata, e produce altre proposizioni anteriori.
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4040. MARIESCHI Michael, Magnificentiores, selectioreque urbis venetiarum prospectus, Venetiis 1741, in fol. obl.
Sono queste 22 tavole compresa quella del frontespizio, intagliate all’acqua forte dallo stesso autore con molto bel garbo, e verità.
Sono queste 22 tavole compresa quella del frontespizio, intagliate all’acqua forte dallo stesso autore con molto bel garbo, e verità.
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4041. MARTINI Josephi, Theatrum basilicae pisanae, Romae 1703, in fol., fig. — Accedit appendix ad theatrum basilicae pisanae 1723.
Le copiose e grandi tavole di quest’opera ottima sono inserite fra il testo, e accuratamente intagliate in rame: sono queste in numero di 36, compresa una Vergine avanti il frontespizio, cui è dedicato il libro.
Le copiose e grandi tavole di quest’opera ottima sono inserite fra il testo, e accuratamente intagliate in rame: sono queste in numero di 36, compresa una Vergine avanti il frontespizio, cui è dedicato il libro.
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4047. MIRABELLAE Vincentii et Alagone, Iconographiae Siracusarum antiquarum explicatio etc., Lugd. Bat. 1723, in fol., fig.
Edizione pregiata per le illustrazioni ed aggiunte dell’Havercampio con numerose tavole impresse fra il testo. La prima edizione escì in italiano a Napoli nel 1613, rara a trovarsi.
Edizione pregiata per le illustrazioni ed aggiunte dell’Havercampio con numerose tavole impresse fra il testo. La prima edizione escì in italiano a Napoli nel 1613, rara a trovarsi.
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4053. NARDI Luigi, Descrizione antiquario-architettonica dell’arco di Augusto, del ponte di Tiberio, e del Tempio Malatestiano di Rimino, Rimino 1813, in 4, fig., M. 76.
Esemplare in carta grande con 17 gran tavole intagliate in rame. Vedi anche Temanza, e Fossati sullo stesso soggetto.
Esemplare in carta grande con 17 gran tavole intagliate in rame. Vedi anche Temanza, e Fossati sullo stesso soggetto.
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4056. NORIS Enrico, Cenotaphio pisana Caij, et Lucii Caesarum dissertationibus illustrata, Venetiis, apud Paulum Balleonium, 1681, in fol.
Racchiudesi in queste dissertazioni (le quali non sono in numero che tre, componenti un volume di 500 pagine in foglio) un tesoro di erudizione che mette più in evidenza l’autore che le cose propostesi.
Racchiudesi in queste dissertazioni (le quali non sono in numero che tre, componenti un volume di 500 pagine in foglio) un tesoro di erudizione che mette più in evidenza l’autore che le cose propostesi.
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4064. PESSANI Pietro, Dei palazzi reali, che sono stati nella città, e territorio di Pavia, dissertazione, Pavia 1771, in 4, fig.
4066. PIANTE, facciate, e spaccati del Palazzo Senatorio Ranuzzi in Bologna. Aggiuntovi: Soffitto d’una stanza nel detto palazzo dipinto da Marc’Antonio Franceschini, Bologna 1716 e 1718, in fol. atl.
L’architettura di questo palazzo si attribuisce ad Andrea Palladio. Dieci sono le tavole che riguardano l’edifizio, e quelle che rappresentano le pitture della volta dipinta, intagliate all’acqua forte da Antonio Cattani.
L’architettura di questo palazzo si attribuisce ad Andrea Palladio. Dieci sono le tavole che riguardano l’edifizio, e quelle che rappresentano le pitture della volta dipinta, intagliate all’acqua forte da Antonio Cattani.
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4070. PISTOCCHI, Arco trionfale di Faenza nell’anno 1796. Suo disegno, e sua metamorfosi, disegno dell’Arco del 1800, e descrizione della parte fin qui fabbricata, Faenza an. 2 della Repubblica Italiana, in fol., fig.
L’architetto Antolini edificò quest’arco due volte senza successo, e il Pistocchi pubblicò questa critica, e il suo unito progetto. Con 6 tav. in rame.
L’architetto Antolini edificò quest’arco due volte senza successo, e il Pistocchi pubblicò questa critica, e il suo unito progetto. Con 6 tav. in rame.
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4072. POLCASTRO Giandomenico, Notizia della scoperta fatta in Padova d’un ponte antico con una romana iscrizione, Padova, Comino, 1773, in 4, fig., M. 8.
Con tre grandissime tavole intagliate in rame.
Con tre grandissime tavole intagliate in rame.
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4074. RACCOLTA di opinioni, e disegni emessi in diversi tempi per la facciata del Duomo di Milano.
Opera che non escì mai così riuscita, ma fu collezionata da qualche diligente amatore di cose patrie, rarissima, e la sola che noi conosciamo così copiosa. Appartenne al signor Giusep 251 pe Bossi. Gli autori di cui sono le opinioni, sono, il Richini, il Castelli, il Barattieri, il Bernini, il Giattini, il Caravaggio, il Longhena, Sebastiano Rocca Tagliata, l’Orlandi, il Paoli, Guid’Antonio Costa, il de Capitanei, D. Camillo Govio. I disegni incisi in rame sono del Pellegrini, del Richini, di Carlo Buzio, e di Francesco Castelli l’alzato colla pianta; con altri pareri anche anonimi. Principalmente tutte queste opinioni s’aggirarono nel 1652 per risolvere se si dovesse attenersi al progetto del Buzio, o del Castelli.
Opera che non escì mai così riuscita, ma fu collezionata da qualche diligente amatore di cose patrie, rarissima, e la sola che noi conosciamo così copiosa. Appartenne al signor Giusep 251 pe Bossi. Gli autori di cui sono le opinioni, sono, il Richini, il Castelli, il Barattieri, il Bernini, il Giattini, il Caravaggio, il Longhena, Sebastiano Rocca Tagliata, l’Orlandi, il Paoli, Guid’Antonio Costa, il de Capitanei, D. Camillo Govio. I disegni incisi in rame sono del Pellegrini, del Richini, di Carlo Buzio, e di Francesco Castelli l’alzato colla pianta; con altri pareri anche anonimi. Principalmente tutte queste opinioni s’aggirarono nel 1652 per risolvere se si dovesse attenersi al progetto del Buzio, o del Castelli.
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4079. RICHA Giuseppe, Notizie storiche delle chiese fiorentine, divise ne’ suoi quartieri, Firenze dal 1754 al 1762, tomi 10, in 4, fig.
Opera copiosa di memorie e documenti estratti dagli archivj.
Opera copiosa di memorie e documenti estratti dagli archivj.
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4083. ROSEMBERG (de) Mad. la Contesse, Alticchiero illustrato, Padova 1787, in 4, fig.
Opera eseguita con diligenza e con gusto da una coltissima dama. Questo era luogo di delizia d’uno de’ più amabili e colti patrizi veneziani il signor Angelo Querini, ornato con tutta l’Attica venustà, e dopo la di lui morte andò negletto, e i monumenti dispersi, precorrendo il destino della Repubblica.
Opera eseguita con diligenza e con gusto da una coltissima dama. Questo era luogo di delizia d’uno de’ più amabili e colti patrizi veneziani il signor Angelo Querini, ornato con tutta l’Attica venustà, e dopo la di lui morte andò negletto, e i monumenti dispersi, precorrendo il destino della Repubblica.
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4084. RUBENS Pietro Paolo, Palazzi di Genova, colla data di Anversa 1622, in fol., fig.
Questa prima edizione non contiene che 72 tavole formanti la prima parte di quest’opera di fresca e nitidissima impressione.
Questa prima edizione non contiene che 72 tavole formanti la prima parte di quest’opera di fresca e nitidissima impressione.
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4085. RUBENS Pietro Paolo, La stessa opera colla 2 parte contenente altre 67 tavole, oltre quelle della prima parte, in fol., fig., senza data.
In questa seconda edizione i caratteri, e la carta non sono come nella prima ma di molto inferiori: l’ortografia dell’avviso ai lettori con maggiori errori di stampa, e verosimilmente l’opera fu ridotta al completo dopo la prima parte pubblicata da Rubens, che nell’avviso indica di voler dare un piccol numero di questi edifici; e distratto da altri lavori in Ispagna, e in Inghilterra avrà lasciato i palazzi di Genova, poiché già in quella prima parte aveva dati i più insigni pel gusto dell’architettura, se non pel lusso della meccanica esecuzione. Ora si riproducono i palazzi di Genova nuovamente in diversa maniera per quaderni.
In questa seconda edizione i caratteri, e la carta non sono come nella prima ma di molto inferiori: l’ortografia dell’avviso ai lettori con maggiori errori di stampa, e verosimilmente l’opera fu ridotta al completo dopo la prima parte pubblicata da Rubens, che nell’avviso indica di voler dare un piccol numero di questi edifici; e distratto da altri lavori in Ispagna, e in Inghilterra avrà lasciato i palazzi di Genova, poiché già in quella prima parte aveva dati i più insigni pel gusto dell’architettura, se non pel lusso della meccanica esecuzione. Ora si riproducono i palazzi di Genova nuovamente in diversa maniera per quaderni.
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4089. SARAYNAE Torelli veronensis leg. doct., De origine, et amplitudine antiquis civitatis Veronae: ejusdem de viris illustribus antiquis veronensibus; de his qui potiti fuerunt dominio civitatis Veronae; de monumentis antiquis urbis, et agri veronensis; de interpretatione litterarum antiquarum, Veronae, 1540, ex officina Antonii Putteleti non sine privilegio, in fol.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi, e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni Caroto. Vedi Caroto. Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
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4090. SCALETTA Carlo Cesare, Il fonte pubblico di Faenza con un’appendice d’istruzione agli architetti per comporre simili fabbriche, Faenza 1719, in 8, figurato.
Con tre cattive tavole intagliate in rame.
Con tre cattive tavole intagliate in rame.
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4091. SCARDEONII Bernardini, De antiquitate urbis Patavii, et claris civibus patavinis lib. III. Ejusdem appendix de sepulchris insignibus esterorum Patavii jacentium, in fol. pic., Basileae 1560.
A retro del frontespizio è una veduta di Padova intagliata in legno. Quest’opera è piena di ottime ed utili notizie e non è fra’ libri facili a rinvenirsi.
A retro del frontespizio è una veduta di Padova intagliata in legno. Quest’opera è piena di ottime ed utili notizie e non è fra’ libri facili a rinvenirsi.
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4094. SEBASTIANI Leopoldo, Descrizione del palazzo di Caprarola, Roma 1741, in 8.
4095. SELECT views in Italy with topographical and historical descriptions in english and french, London 1792 à 1796, vol. 2, in fol. obl., fig.
Questi due volumi pubblicati da John Smith, William Byrne, et John Emes contengono 72 tavole con le rispettive illustrazioni nelle due lingue. Le vedute sono di un elegante disegno, che rende il carattere dei luoghi, e intagliate con tutto il gusto. Il testo è breve, e succoso, e può ritenersi come uno de’ migliori libri di questo genere.
Questi due volumi pubblicati da John Smith, William Byrne, et John Emes contengono 72 tavole con le rispettive illustrazioni nelle due lingue. Le vedute sono di un elegante disegno, che rende il carattere dei luoghi, e intagliate con tutto il gusto. Il testo è breve, e succoso, e può ritenersi come uno de’ migliori libri di questo genere.
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4096. SGRILLI Bernardo Sansone, Descrizione e studii dell’insigne fabbrica di S. M. del Fiore, metropolitana fiorentina, Firenze 1733, in fol., fig.
La descrizione è stesa da Girolamo Ticciati. La seconda tavola col pavimento del tempio è disegno del senator Nelli di cui vedesi il ritratto avanti il frontespizio. Le tavole sono 17. Vedi anche La metropolitana fior.
La descrizione è stesa da Girolamo Ticciati. La seconda tavola col pavimento del tempio è disegno del senator Nelli di cui vedesi il ritratto avanti il frontespizio. Le tavole sono 17. Vedi anche La metropolitana fior.
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4101. TEMANZA Tomaso, Le antichità di Rimino, libri due, Venezia 1741, in fol. pic., fig.
Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
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4103. VALESI Dionisio, Varie fabbriche antiche e moderne di Verona con alcune statue e busti della Galleria Bevilacqua, in fol., 1753, M. 90.
Sono 22 tavole riunite col saccheggio dell’opera del Maffei della Verona illustrata, servendosi di quelle tavole e adattandovi un cattivo frontespizio, con un elenco al fine. Queste speculazioni moltiplicarono molte opere, ed è opportuno l’esserne istruiti.
Sono 22 tavole riunite col saccheggio dell’opera del Maffei della Verona illustrata, servendosi di quelle tavole e adattandovi un cattivo frontespizio, con un elenco al fine. Queste speculazioni moltiplicarono molte opere, ed è opportuno l’esserne istruiti.
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4105. VANVITELLI Luigi, Dichiarazione dei disegni del R. Palazzo di Caserta, Napoli 1756, in fol. mas.
Quattordici tavole di grandezza immensa formano la maggior bellezza di quest’opera; intagliate per la maggior parte da Carlo Nolli. Non esiste un palazzo inventato con altrettanta grandezza, veramente Reale, in alcun altro paese di Europa.
Quattordici tavole di grandezza immensa formano la maggior bellezza di quest’opera; intagliate per la maggior parte da Carlo Nolli. Non esiste un palazzo inventato con altrettanta grandezza, veramente Reale, in alcun altro paese di Europa.
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4106. VEDUTE delle ville, e d’altri luoghi della Toscana, presso Giuseppe Bouchard, Firenze 1757, in fol. oblong.
Tavole 50 delle quali Giuseppe Zucchi fu il disegnatore. Alcune di queste tavole intagliate da buoni maestri rendono una vera idea dei bei luoghi della Toscana: altre poi sono molto inferiori, cosicché avvi una grande diseguaglianza, e fra le cose cattive è osservabile il frontespizio figurato.
Tavole 50 delle quali Giuseppe Zucchi fu il disegnatore. Alcune di queste tavole intagliate da buoni maestri rendono una vera idea dei bei luoghi della Toscana: altre poi sono molto inferiori, cosicché avvi una grande diseguaglianza, e fra le cose cattive è osservabile il frontespizio figurato.
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4128. ZAMBONI Baldassare, Memorie intorno alle pubbliche più insigni fabbriche di Brescia, Brescia 1778, in fol., fig.
Con undici tavole intagliate in rame, e molte vignette ove sono altri monumenti. Opera ben fatta, e utilissima, che potrebbe servire di esempio, specialmente per il testo a molte illustrazioni che mancano per città cospicue.
Con undici tavole intagliate in rame, e molte vignette ove sono altri monumenti. Opera ben fatta, e utilissima, che potrebbe servire di esempio, specialmente per il testo a molte illustrazioni che mancano per città cospicue.
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