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Antiquities
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Vedute di città
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Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato,
essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi
pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in
quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C.
Agostino vivente.
Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato,
essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi
pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in
quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C.
Agostino vivente.
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Questi due volumi contengono le più graziose e ben eseguite stampe che dir si possa, e sono del genere appunto
in cui gl’inglesi primeggiano sulle altre nazioni.
Questi due volumi contengono le più graziose e ben eseguite stampe che dir si possa, e sono del genere appunto
in cui gl’inglesi primeggiano sulle altre nazioni.
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L’opera è piena di tavole e monumenti parte intagliati in 231 legno, e parte in rame stampati fra il testo. È
singolare la bonarietà di questo scrittore, e antiquario, con cui beveva all’ingrosso ciò che gli veniva presentato.
Basti il vedere la dissertazione che è stampata in quest’opera a p. 53 fino alla 64 nella quale intende a provare, e
spiegare, che una moderna incisione in cristallo (di Valerio Belli vicentino) sia un antichissimo monumento, e
non solo non ravvisa lo stile del cinquecento, ma studiasi a spiegare, dopo un diluvio di deduzioni e congetture,
che il nome dell’autore scrittovi a gran caratteri, come sempre soleva VALE. VI. F. voglia dire vale, vive felix.
Tenga le risa chi può.
L’opera è piena di tavole e monumenti parte intagliati in 231 legno, e parte in rame stampati fra il testo. È
singolare la bonarietà di questo scrittore, e antiquario, con cui beveva all’ingrosso ciò che gli veniva presentato.
Basti il vedere la dissertazione che è stampata in quest’opera a p. 53 fino alla 64 nella quale intende a provare, e
spiegare, che una moderna incisione in cristallo (di Valerio Belli vicentino) sia un antichissimo monumento, e
non solo non ravvisa lo stile del cinquecento, ma studiasi a spiegare, dopo un diluvio di deduzioni e congetture,
che il nome dell’autore scrittovi a gran caratteri, come sempre soleva VALE. VI. F. voglia dire vale, vive felix.
Tenga le risa chi può.
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, Le cognizioni di molte singolarità della raccolta dell’autore rendono questo libretto prezioso, e si annovera tra i
rari di questa specie.
Le cognizioni di molte singolarità della raccolta dell’autore rendono questo libretto prezioso, e si annovera tra i
rari di questa specie.
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, Edizione assai bella con 36 tavole di bell’intaglio, e un vocabolario in fine del dialetto di quella contea.
Edizione assai bella con 36 tavole di bell’intaglio, e un vocabolario in fine del dialetto di quella contea.
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, Le medaglie, le carte topografiche, i monumenti sono riportati fra il testo. Questo è lo scrittore più riputato
intorno le antichità dell’Inghilterra.
Le medaglie, le carte topografiche, i monumenti sono riportati fra il testo. Questo è lo scrittore più riputato
intorno le antichità dell’Inghilterra.
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, Le cento tavole che trovansi in quest’opera sono eseguite con minor cura che non sogliono essere ordinariamente
condotte simili opere inglesi. Le vedute pittoresche però sono preferibili alle tavole dei monumenti.
Le cento tavole che trovansi in quest’opera sono eseguite con minor cura che non sogliono essere ordinariamente
condotte simili opere inglesi. Le vedute pittoresche però sono preferibili alle tavole dei monumenti.
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238
, Opera dottamente illustrata, e sommamente interessante per la luce che porta nelle epoche più oscure: eseguita
magnificamente con 19 tavole di buon intaglio oltre molte vignette.
Opera dottamente illustrata, e sommamente interessante per la luce che porta nelle epoche più oscure: eseguita
magnificamente con 19 tavole di buon intaglio oltre molte vignette.
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, Opera annunciata anonima, e riprodotta poi in Parigi nel 1772 per servire di continuazione alle opere di Caylus.
Opera annunciata anonima, e riprodotta poi in Parigi nel 1772 per servire di continuazione alle opere di Caylus.
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, Nel primo volume sono 37 tavole, e 42 nel secondo. Opera eseguita con immenso lusso per la carta, i tipi, e le
tavole colorite con molta accuratezza. Non altrettanto può dirsi per la parte critica del testo, che darebbe luogo a
più profondità di discussioni.
Nel primo volume sono 37 tavole, e 42 nel secondo. Opera eseguita con immenso lusso per la carta, i tipi, e le
tavole colorite con molta accuratezza. Non altrettanto può dirsi per la parte critica del testo, che darebbe luogo a
più profondità di discussioni.
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Opera diffusa, che contiene molte notizie, ed è scritta con poca critica, ritenendo una quantità d’incertissime
tradizioni.
Opera diffusa, che contiene molte notizie, ed è scritta con poca critica, ritenendo una quantità d’incertissime
tradizioni.
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, Con due gran tavole in rame. Dedicato a Vittorio Amedeo.
Con due gran tavole in rame. Dedicato a Vittorio Amedeo.
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,Esemplare in carta grande con 17 gran tavole intagliate in rame. Vedi anche Temanza, e Fossati sullo stesso
soggetto.
Esemplare in carta grande con 17 gran tavole intagliate in rame. Vedi anche Temanza, e Fossati sullo stesso
soggetto.
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, Otto sono le tavole che illustrano il monumento. Due fogli sono occupati dal testo intagliato in rame, e il
frontespi 248 zio rappresenta la veduta del porto e della città. Opera assai bene eseguita.
Otto sono le tavole che illustrano il monumento. Due fogli sono occupati dal testo intagliato in rame, e il
frontespi 248 zio rappresenta la veduta del porto e della città. Opera assai bene eseguita.
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, Queste due opere sono legate in un solo volume, e presentano un prezioso complesso di erudizione pel testo e per
le tavole che lo illustrano numerosissime collocate fra il testo, non tanto in legno che in rame: libro che
difficilmente si trova in Italia anche nelle primarie pubbliche biblioteche.
Queste due opere sono legate in un solo volume, e presentano un prezioso complesso di erudizione pel testo e per
le tavole che lo illustrano numerosissime collocate fra il testo, non tanto in legno che in rame: libro che
difficilmente si trova in Italia anche nelle primarie pubbliche biblioteche.
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,Sonovi alcune tavole intagliate in legno poste fra il testo, fra le quali vedesi il Ganimede della Galleria di S.
Marco di Venezia, ed altre rare e curiose antichità. Le opere del Pignoria sono tutte interessantissime.
Sonovi alcune tavole intagliate in legno poste fra il testo, fra le quali vedesi il Ganimede della Galleria di S.
Marco di Venezia, ed altre rare e curiose antichità. Le opere del Pignoria sono tutte interessantissime.
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, Libro non comune ove è riportata anche una serie numerosa d’iscrizioni: sette anni dopo fu ristampata in due
volumetti in 8 a Colonia.
Libro non comune ove è riportata anche una serie numerosa d’iscrizioni: sette anni dopo fu ristampata in due
volumetti in 8 a Colonia.
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, Vi sono 9 tavole in rame di bellissimo intaglio disegnate dall’autore, ed eseguite all’acqua forte da Eichler.
Vi sono 9 tavole in rame di bellissimo intaglio disegnate dall’autore, ed eseguite all’acqua forte da Eichler.
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Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di
Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi,
e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne
venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo
Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero
di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune
tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli
stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni
Caroto. Vedi Caroto.
Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da
lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che
riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e
se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe
facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in
quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua
grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
Tutte le tavole di questo libro sono in legno di mano di Giovanni Caroto pittor veronese. Comincia il ritratto di
Torello Saraina col suo monogramma: seguono le altre tavole in numero di 29 rappresentanti i varj pezzi d’archi,
e d’antichità di Verona, fra le quali la stampa del teatro in foglio è rara a trovarsi nel libro, perché per lo più ne
venne staccata. Questa edizione non è comune, ma ne fu fatta una ristampa in Verona nel 1560 da Paolo
Ravagnani, resasi rara egualmente. Comparve poco dopo una versione italiana nel 1586 ma con minore numero
di tavole, e con molte mancanze: si rimarcano nella prima edizione i bellissimi e freschi intagli in legni in alcune
tavole ove le trabeazioni degli edifici sono in grandissima dimensione. Le medesime tavole riprodussero gli
stampatori Merlo in foglio grande nel 1764 senza testo col titolo Antichità di Verona disegnate da Giovanni
Caroto. Vedi Caroto.
Si noti la lettera singolare con cui l’autore mise in diffidenza il lettore sulle Antichità veronesi che il Serlio (da
lui chiamato quidem Sebastianus Sergius bononiensis) aveva pubblicate prima della stampa del Saraina, e che
riprende come mancanti di esattezza. Nessun bibliografo annuncia le prime stampe del Serlio avanti del 1540, e
se non avessimo nella nostra biblioteca la prima edizione non citata, e poco conosciuta del 1537 non sarebbe
facile il conciliare queste lagnanze. È importante però l’avere anche la ristampa fatta dal Merlo, poiché sonovi in
quella tutte le tavole, nessuna eccettuata, e compresa anche l’interna dell’Arena di Verona, che per la sua
grandezza non trovasi in qualche esemplare del Saraina.
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254
,Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di
accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
Opera che quantunque non sia abbastanza diffusa non cessa di essere ottima, ed illustrata con 9 tavole di
accuratissimo disegno intagliate da Anton Visentini.
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Difficile a trovarsi in Italia. Con 8 tavole in rame ove sono le monete battute dagli inglesi in quelle contrade.
Difficile a trovarsi in Italia. Con 8 tavole in rame ove sono le monete battute dagli inglesi in quelle contrade.
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, Prezioso libretto e raro a trovarsi, con quattro tavole in legno, oltre qualche altro monumento stampato fra il
testo, e gli stemmi sul frontespizio.
Prezioso libretto e raro a trovarsi, con quattro tavole in legno, oltre qualche altro monumento stampato fra il
testo, e gli stemmi sul frontespizio.
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, Quest’opera fu intitolata a Benedetto XIV, e venne stampata pulitamente con buone tavole, fra le quali deve
trovarsi nel primo volume la bella tavola dell’arco di Benevento intagliata da Gaultier nel 1752.
Quest’opera fu intitolata a Benedetto XIV, e venne stampata pulitamente con buone tavole, fra le quali deve
trovarsi nel primo volume la bella tavola dell’arco di Benevento intagliata da Gaultier nel 1752.
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, Vi sono 21 tavole compreso il frontespizio, e una piccola carta del Mar Nero nel principio.
Vi sono 21 tavole compreso il frontespizio, e una piccola carta del Mar Nero nel principio.
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, Opera divisa in 3 parti con brevi
illustrazioni, e con 66 tavole intagliate in rame,
non compresa una tavola avanti il frontespizio:
accuratissima edizione, come lo sono tutte le
intraprese per cura del signor Tommaso Payne
ec.
Opera divisa in 3 parti con brevi
illustrazioni, e con 66 tavole intagliate in rame,
non compresa una tavola avanti il frontespizio:
accuratissima edizione, come lo sono tutte le
intraprese per cura del signor Tommaso Payne
ec.
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