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Numismatica e pietre intagliate
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Questo è un semplice foglietto di stampa.
Questo è un semplice foglietto di stampa.
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Prezioso libretto per la quantità dei monumenti e medaglie intagliate in legno con grande eleganza. Dedicato ad
Alfonso d’Este col ritratto di fronte alla dedica. Il testo è di 174 p. e le tavole stampate ai luoghi in quello
indicati.
Prezioso libretto per la quantità dei monumenti e medaglie intagliate in legno con grande eleganza. Dedicato ad
Alfonso d’Este col ritratto di fronte alla dedica. Il testo è di 174 p. e le tavole stampate ai luoghi in quello
indicati.
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, Cento sessanta otto pietre incise da questo intagliatore sono descritte e le sei grandi tavole al fine del libro non
presentano che la varia grandezza e non il disegno dei soggetti descritti.
Cento sessanta otto pietre incise da questo intagliatore sono descritte e le sei grandi tavole al fine del libro non
presentano che la varia grandezza e non il disegno dei soggetti descritti.
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, Il frontespizio figurato fu intagliato da Adriano Schoonebeek. Le tavole dei dodici Cesari a cavallo sono quelle
inventate da Giovanni Stradano e intagliate da Crispino dal Passo, ma logore, alle quali è stato raschiato il nome
dell’incisore: an 84 nesse a queste sono altre 12 tavole delle medaglie imperiali e al fine una singolare tavola
della Roma resurgens dello stesso.
Il frontespizio figurato fu intagliato da Adriano Schoonebeek. Le tavole dei dodici Cesari a cavallo sono quelle
inventate da Giovanni Stradano e intagliate da Crispino dal Passo, ma logore, alle quali è stato raschiato il nome
dell’incisore: an 84 nesse a queste sono altre 12 tavole delle medaglie imperiali e al fine una singolare tavola
della Roma resurgens dello stesso.
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, Con qualche gemma e medaglia intagliata fra il testo.
Con qualche gemma e medaglia intagliata fra il testo.
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Incluti ordinis philosophicis auctoritate dissertatio, Opera classica nel suo genere per le profonde dottrine dell’autore. Le medaglie stanno tutte intagliate in rame,
riportate fra il testo, i cui tipi sono assai nitidi e accurati. Avvi il ritratto dell’autore, oltre un frontespizio
figurato. Il primo volume riguarda le medaglie greche, il secondo le romane. L’opera è divisa in 13 dissertazioni,
con molte tavole delle medaglie e delle materie al fine.
Opera classica nel suo genere per le profonde dottrine dell’autore. Le medaglie stanno tutte intagliate in rame,
riportate fra il testo, i cui tipi sono assai nitidi e accurati. Avvi il ritratto dell’autore, oltre un frontespizio
figurato. Il primo volume riguarda le medaglie greche, il secondo le romane. L’opera è divisa in 13 dissertazioni,
con molte tavole delle medaglie e delle materie al fine.
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,Oltre il frontespizio figurato coll’allusione alla graziosa e dottissima satira dell’imperatore Giuliano, è sparso
tutto il volume fra il testo e fra le note di monumenti intagliati da Picard. L’opera è divisa in due parti. L’una
contiene la favola ossia satira coi commenti amplissimi; la seconda contiene Les preuves des remarques con una
gran copia di indici delle tavole, degli autori e delle materie.
Oltre il frontespizio figurato coll’allusione alla graziosa e dottissima satira dell’imperatore Giuliano, è sparso
tutto il volume fra il testo e fra le note di monumenti intagliati da Picard. L’opera è divisa in due parti. L’una
contiene la favola ossia satira coi commenti amplissimi; la seconda contiene Les preuves des remarques con una
gran copia di indici delle tavole, degli autori e delle materie.
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, Non è annesso alcun testo fuori che un semplice elenco a queste 50 tavole intagliate con il massimo lusso per la
mec 85 canica laboriosa e finita dell’incisore, che priva però le gemme del carattere che dovrebbero
rappresentare e le rende presso che tutte uniformi e sfigurate.
Non è annesso alcun testo fuori che un semplice elenco a queste 50 tavole intagliate con il massimo lusso per la
mec 85 canica laboriosa e finita dell’incisore, che priva però le gemme del carattere che dovrebbero
rappresentare e le rende presso che tutte uniformi e sfigurate.
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. Sono queste 31 dissertazioni intorno a varj soggetti d’antichità e numismatica, corredate di gran numero di tavole
collocate ai rispettivi luoghi voluti dal testo e nelle esposizioni vi si incontra molta critica e dottrina.
Sono queste 31 dissertazioni intorno a varj soggetti d’antichità e numismatica, corredate di gran numero di tavole
collocate ai rispettivi luoghi voluti dal testo e nelle esposizioni vi si incontra molta critica e dottrina.
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, Avvi un frontespizio figurato disegnato da G. Hoet e inciso da Bodart: una dedica ad Henrico Adriano Vander
Mark, un avviso al lettore. Poi cominciano le tavole colle imagini di cattiva incisione in rame, sotto le quali sono
impresse brevi dichiarazioni in minuti caratteri e d’incontro stanno le illustrazioni in versi e alcuni epigrammi.
Le immagini sono 99; opera mediocre quantunque tutto sia stato tolto da buoni disegni originali dell’Iconografìa
del Canini mal eseguiti da Bodard e quanto vi si è aggiunto sia di cattiva scelta: non è raro che vestansi i corvi
delle penne del pavone e che il facciano con somma jattanza come il fece l’autore di questo libro cominciando
dal titolo Favissae per imporre a tutto il mondo con una novità, o con una troppo alta importanza, quasi che ogni
lettore fosse obbligato a sapere che presso i romani chiamavansi Favissae i sotterranei del Campidoglio destinati
ad uso di magazzino per contenervi i frammenti vetusti di statue, vasi e utensili, che non servivano più all’uso
delle decorazioni dei palazzi e dei tempi.
Avvi un frontespizio figurato disegnato da G. Hoet e inciso da Bodart: una dedica ad Henrico Adriano Vander
Mark, un avviso al lettore. Poi cominciano le tavole colle imagini di cattiva incisione in rame, sotto le quali sono
impresse brevi dichiarazioni in minuti caratteri e d’incontro stanno le illustrazioni in versi e alcuni epigrammi.
Le immagini sono 99; opera mediocre quantunque tutto sia stato tolto da buoni disegni originali dell’Iconografìa
del Canini mal eseguiti da Bodard e quanto vi si è aggiunto sia di cattiva scelta: non è raro che vestansi i corvi
delle penne del pavone e che il facciano con somma jattanza come il fece l’autore di questo libro cominciando
dal titolo Favissae per imporre a tutto il mondo con una novità, o con una troppo alta importanza, quasi che ogni
lettore fosse obbligato a sapere che presso i romani chiamavansi Favissae i sotterranei del Campidoglio destinati
ad uso di magazzino per contenervi i frammenti vetusti di statue, vasi e utensili, che non servivano più all’uso
delle decorazioni dei palazzi e dei tempi.
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, Omessa la dedica e mutato il frontespizio, questa è la stessa opera non solamente, ma la stessa edizione della
precedente, che forse per speculazione mercantile comperata dall’altro librajo stampatore ne avrà il nuovo tentato
l’esito con questo inganno per adescare i curiosi, giacché per la mediocrità della cosa lo smercio degli esemplari
rendevasi difficile.
Omessa la dedica e mutato il frontespizio, questa è la stessa opera non solamente, ma la stessa edizione della
precedente, che forse per speculazione mercantile comperata dall’altro librajo stampatore ne avrà il nuovo tentato
l’esito con questo inganno per adescare i curiosi, giacché per la mediocrità della cosa lo smercio degli esemplari
rendevasi difficile.
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, Le cinquanta tavole, compreso il frontespizio e una dedica, tratte da cattivi disegni ed incise da Valeriauo
Regnart mediocrissimo intagliatore e scolaro di Thomasin e da Luca Ciamberlau d’Urbino, formano il volume
che non ha altre spiegazioni fuori di alcuni distici latini incisi sulle stesse lamine. Pietro Stefanoni avea ideato di
intitolare il libro al famoso conte di Arundel: ma essendo mancato, mentre l’opera stava per escire alle stampe,
Giacomo Stefanoni, suo figlio, lo intitolò poi al nipote Enrico conte di Arundel. Questo libro comparve la prima
volta a Roma nel 1627 e fu poi dal Liceti riprodotto con le illustrazioni nel 1653 sotto il nome di Hierogliphica
ec. Padova.
Le cinquanta tavole, compreso il frontespizio e una dedica, tratte da cattivi disegni ed incise da Valeriauo
Regnart mediocrissimo intagliatore e scolaro di Thomasin e da Luca Ciamberlau d’Urbino, formano il volume
che non ha altre spiegazioni fuori di alcuni distici latini incisi sulle stesse lamine. Pietro Stefanoni avea ideato di
intitolare il libro al famoso conte di Arundel: ma essendo mancato, mentre l’opera stava per escire alle stampe,
Giacomo Stefanoni, suo figlio, lo intitolò poi al nipote Enrico conte di Arundel. Questo libro comparve la prima
volta a Roma nel 1627 e fu poi dal Liceti riprodotto con le illustrazioni nel 1653 sotto il nome di Hierogliphica
ec. Padova.
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, Il testo è latino e francese; ma l’originale latino è da leggersi di preferenza, poiché la versione lo sfigura
totalmente. Le 70 tav. in rame sono intagliate da Ber. Pickard; che non era atto a questo genere d’intaglio e a
concepire il carattere delle pietre antiche, facile, spiritoso, ardito. Le sue incisioni in rame per quanto siano di
bella esecuzione sfigurano lo stile degli antichi intagliatori e riesce gonfio e pesante.
Il testo è latino e francese; ma l’originale latino è da leggersi di preferenza, poiché la versione lo sfigura
totalmente. Le 70 tav. in rame sono intagliate da Ber. Pickard; che non era atto a questo genere d’intaglio e a
concepire il carattere delle pietre antiche, facile, spiritoso, ardito. Le sue incisioni in rame per quanto siano di
bella esecuzione sfigurano lo stile degli antichi intagliatori e riesce gonfio e pesante.
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, Le due medaglie sono egregiamente intagliate nel frontespizio.
Le due medaglie sono egregiamente intagliate nel frontespizio.
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, Il primo foglio contiene il frontespizio figurato. Il secondo un avviso del tipografo al lettore. Il terzo, quarto e
quinto contengono i fasti Romanorum Imperatorum a Julio C. ad Carolum V. Indi seguono in 118 fogli tutte le
imagini colle vite di contro. Gli intagli di maniera grandiosa sono eseguiti in legno colle marche R. W. H. R.
Il primo foglio contiene il frontespizio figurato. Il secondo un avviso del tipografo al lettore. Il terzo, quarto e
quinto contengono i fasti Romanorum Imperatorum a Julio C. ad Carolum V. Indi seguono in 118 fogli tutte le
imagini colle vite di contro. Gli intagli di maniera grandiosa sono eseguiti in legno colle marche R. W. H. R.
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, Con una tavola intagliata in rame in principio. Elegantissimo e dottissimo opuscoletto.
Con una tavola intagliata in rame in principio. Elegantissimo e dottissimo opuscoletto.
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, Edizione estremamente accurata per la forma dei tipi. Quest’opera cronologica è eseguita con tutta la chiarezza e
l’eleganza possibile.
Edizione estremamente accurata per la forma dei tipi. Quest’opera cronologica è eseguita con tutta la chiarezza e
l’eleganza possibile.
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, Opera di laboriosissima e non elegante esecuzione.
Opera di laboriosissima e non elegante esecuzione.
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Non sonovi altre tavole che due carte di geografia numi 88 smatica e le 1300 p. che contengono i due volumi
sono consecrate all’elenco descrittivo delle medaglie senza alcuno dissertazione.
Non sonovi altre tavole che due carte di geografia numi 88 smatica e le 1300 p. che contengono i due volumi
sono consecrate all’elenco descrittivo delle medaglie senza alcuno dissertazione.
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Questo è un bel medaglione in argento di Pisanello, assai mal disegnato ed inciso, poiché manca il carattere
dell’arte e dell’epoca.
Questo è un bel medaglione in argento di Pisanello, assai mal disegnato ed inciso, poiché manca il carattere
dell’arte e dell’epoca.
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, Prima edizione e singolare pel modo con cui vennero intagliate le medaglie all’acqua forte senza alcun garbo. Il
frontespizio è figurato e l’edizione è accurata quanto al testo. Le tavole sono collocate ai rispettivi luoghi
nell’andamento dell’opera.
Prima edizione e singolare pel modo con cui vennero intagliate le medaglie all’acqua forte senza alcun garbo. Il
frontespizio è figurato e l’edizione è accurata quanto al testo. Le tavole sono collocate ai rispettivi luoghi
nell’andamento dell’opera.
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, Chauveau intagliò e disegnò il bel frontespizio figurato e Van Schuppen intagliò il bel ritratto di Luigi XIV
dipinto da Mignard. L’altro ritratto di Cl. Patina fu dipinto ed inciso da le Febure. Le medaglie sono distribuite
fra il testo, come nell’edizione prima e poco meglio intagliate.
Chauveau intagliò e disegnò il bel frontespizio figurato e Van Schuppen intagliò il bel ritratto di Luigi XIV
dipinto da Mignard. L’altro ritratto di Cl. Patina fu dipinto ed inciso da le Febure. Le medaglie sono distribuite
fra il testo, come nell’edizione prima e poco meglio intagliate.
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, Nitida edizione colle figure stampate fra il testo intagliate in rame assai bene.
Nitida edizione colle figure stampate fra il testo intagliate in rame assai bene.
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, Le tavole sono incise fra il testo.
Le tavole sono incise fra il testo.
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, Oltre le figure intagliate e stampate fra il testo, avvi al fine un’appendice di 11 fogli di tavole addizionali.
Oltre le figure intagliate e stampate fra il testo, avvi al fine un’appendice di 11 fogli di tavole addizionali.
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, Questa è una delle principali opere di Vaillant. Nel primo volume il testo è preceduto da 152 tav. copiosissime di
medaglie, oltre il frontespizio figurato.
Questa è una delle principali opere di Vaillant. Nel primo volume il testo è preceduto da 152 tav. copiosissime di
medaglie, oltre il frontespizio figurato.
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, Le tavole sono stampate fra il testo.
Le tavole sono stampate fra il testo.
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, Le tavole sono stampate fra il testo dell’opera.
Le tavole sono stampate fra il testo dell’opera.
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, Prima edizione, colle tavole stampate fra il testo.
Prima edizione, colle tavole stampate fra il testo.
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90
, Con tutte le emende e le ostentazioni di questo editore, tiensi in maggior pregio la prima edizione, appunto
perché più corretta della seconda.
Con tutte le emende e le ostentazioni di questo editore, tiensi in maggior pregio la prima edizione, appunto
perché più corretta della seconda.
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, Questo non è che un elenco a guisa di repertorio.
Questo non è che un elenco a guisa di repertorio.
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, Non può leggersi nulla di più amaro e di più acre quanto le diatribe di questi due autori l’uno contro dell’altro.
Non può leggersi nulla di più amaro e di più acre quanto le diatribe di questi due autori l’uno contro dell’altro.
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, Edizione splendida con 120 tavole e ornata di numerose vignette di Stefano della Bella, di Duilos e d’altri
intagliatori di romane antichità.
Edizione splendida con 120 tavole e ornata di numerose vignette di Stefano della Bella, di Duilos e d’altri
intagliatori di romane antichità.
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, Opera piena di sicure notizie, i cui medaglioni intagliati in rame sono riportati fra il testo.
Opera piena di sicure notizie, i cui medaglioni intagliati in rame sono riportati fra il testo.
Show More
, La tavola è stampata nella pagina.
La tavola è stampata nella pagina.
Show More
91
, Colla tavola delle medaglie e un medaglione nel frontespizio.
Colla tavola delle medaglie e un medaglione nel frontespizio.
Show More
, Con tre tavole.
Con tre tavole.
Show More
, Con due grandi tavole in rame di medaglie e monete.
Con due grandi tavole in rame di medaglie e monete.
Show More
, Il sigillo che è nel frontespizio non è l’illustrato. Vien questo immediatamente dopo la dedica ed è una stella con
una leggenda.
Il sigillo che è nel frontespizio non è l’illustrato. Vien questo immediatamente dopo la dedica ed è una stella con
una leggenda.
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, La sobrietà, l’eleganza tipografica, l’ordine e la chiarezza non lasciano nulla a bramare di più in questo prezioso
opuscolo col ritratto del dottissimo autore in principio.
La sobrietà, l’eleganza tipografica, l’ordine e la chiarezza non lasciano nulla a bramare di più in questo prezioso
opuscolo col ritratto del dottissimo autore in principio.
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, Con molte medaglie e monumenti intagliati in legno e riportati fra il testo.
Con molte medaglie e monumenti intagliati in legno e riportati fra il testo.
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Prima edizione dedicata al duca Cosimo I col bellissimo ritratto del duca intagliato dall’autore con somma
diligenza e freschissima prova: opera preziosa divisa in due libri. Dopo il frontespizio sono due sonetti di
Lodovico Dolce al Gran Cosimo, dietro quelli il ritratto, nei tre foglietti seguenti la dedicatoria, in altro foglio il
proemio, in due fogli la tavola de’ capitoli, de’ scrittori accusati, delle autorità citate e degli antiquarj possessori
delle medaglie; e la tavola generale in fine in sette foglietti. L’operetta in totale è di 62 foglietti. La più parte de’
bibliografi non citano che l’edizione del 1558. Fontanini, Crevenna.
Prima edizione dedicata al duca Cosimo I col bellissimo ritratto del duca intagliato dall’autore con somma
diligenza e freschissima prova: opera preziosa divisa in due libri. Dopo il frontespizio sono due sonetti di
Lodovico Dolce al Gran Cosimo, dietro quelli il ritratto, nei tre foglietti seguenti la dedicatoria, in altro foglio il
proemio, in due fogli la tavola de’ capitoli, de’ scrittori accusati, delle autorità citate e degli antiquarj possessori
delle medaglie; e la tavola generale in fine in sette foglietti. L’operetta in totale è di 62 foglietti. La più parte de’
bibliografi non citano che l’edizione del 1558. Fontanini, Crevenna.
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, Dopo il frontespizio figurato vengono le indicazioni dei privilegi, due avvisi ai lettori di Antonio Zantani, (nei
quali Enea Vico non è mai nominato) un prodromo alla vita di Cesare, indi le effigie di ciascuno dei 12 primi
imperatori con contorni figurati e le loro medaglie rispettive, espresse nel rovescio soltanto, con brevi
illustrazioni intorno le vite unicamente: opera nitidissima e accuratissima per i tipi e per le tavole. Questo
volumetto è composto di sessanta carte.
Dopo il frontespizio figurato vengono le indicazioni dei privilegi, due avvisi ai lettori di Antonio Zantani, (nei
quali Enea Vico non è mai nominato) un prodromo alla vita di Cesare, indi le effigie di ciascuno dei 12 primi
imperatori con contorni figurati e le loro medaglie rispettive, espresse nel rovescio soltanto, con brevi
illustrazioni intorno le vite unicamente: opera nitidissima e accuratissima per i tipi e per le tavole. Questo
volumetto è composto di sessanta carte.
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, Altro esemplare di prima freschezza e di mirabi1e intaglio, su cui di mano autografa è riportata la versione in
latino e molte correzioni della stessa opera che non fu poi riprodotta; e dal millesimo egualmente emendato,
vedesi che doveva pubblicarsi nel 1552 sostituendosi nel frontespizio all’arme del Zantani quella di S. Marco.
Essendo levate le carte di dedica, rimangono per conseguenza nel volume 55 foglietti. Il frontespizio e la prima
medaglia di ciascuno dei 12 Cesari sono egregiamente figurate; le altre medaglie puramente intagliate senza
ornamenti ed è illustrata la vita di ciascuno dei Cesari con brevi dichiarazioni. Doveva aver per titolo questa
versione, come leggesi in cartellino: Divorum Caesarum verissimae imagines ex antiquis numismatibus
desumptae etc.
Altro esemplare di prima freschezza e di mirabi1e intaglio, su cui di mano autografa è riportata la versione in
latino e molte correzioni della stessa opera che non fu poi riprodotta; e dal millesimo egualmente emendato,
vedesi che doveva pubblicarsi nel 1552 sostituendosi nel frontespizio all’arme del Zantani quella di S. Marco.
Essendo levate le carte di dedica, rimangono per conseguenza nel volume 55 foglietti. Il frontespizio e la prima
medaglia di ciascuno dei 12 Cesari sono egregiamente figurate; le altre medaglie puramente intagliate senza
ornamenti ed è illustrata la vita di ciascuno dei Cesari con brevi dichiarazioni. Doveva aver per titolo questa
versione, come leggesi in cartellino: Divorum Caesarum verissimae imagines ex antiquis numismatibus
desumptae etc.
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