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1101. HOMERI Illiadis fragmenta et picturae: accedunt scholia vetera ad Odysseam, item Didymi Alexandrini marmorum et lignorum mensurae edente Angelo Maio Ambrosiani Collegii doct. ec. Mediolani Regiis typis 1819, in fol.
Sono 58 gli antichi fragmenti intagliati e pubblicati in quest’opera, non molto dissimili per lo stile da quelli del Codice Virgiliano e del Terenziano nella libreria Vaticana già noti e pubblicati.
Sono 58 gli antichi fragmenti intagliati e pubblicati in quest’opera, non molto dissimili per lo stile da quelli del Codice Virgiliano e del Terenziano nella libreria Vaticana già noti e pubblicati.
Show More Vedi TISCHBEIN. Vedi DE PASSE CRISPIN.
725. VITRUVIO M., I dieci libri dell’architettura tradotti e commentati da Monsig. Daniele Barbaro ed ora in questa nuova impressione per maggior comodità del lettore le materie di ciascun libro ridotte sotto capi, Venezia, presso Alessandro de’ Vecchi, 1629.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo. Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo. Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
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