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Italian
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Early works to 1800
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Orders
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Catalogo Section
Della architettura trattati
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Ogni ragione fa giudicare questa per la prima edizione forse del 1563, quantunque senza
luogo ed anno.
Ogni ragione fa giudicare questa per la prima edizione forse del 1563, quantunque senza
luogo ed anno.
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Rarissimo è l’incontrare esemplari di questa edizione bea conservati come il nostro, per essere stati molto
adoperati e consunti dagli studiosi. Appartenne questo alle biblioteche Bianconi poi Bossi. Bellissimo è il ritratto
dell’autore nel frontespizio ; nel secondo foglio è il privilegio di Pio IV; nel terzo la dedica al Cardinal Farnese e
seguono i fogli sino al 32 colle dichiarazioni intagliate in rame sotto le tavole. Vedine un altro esemplare
all’articolo Labacco, con cui legato.
Rarissimo è l’incontrare esemplari di questa edizione bea conservati come il nostro, per essere stati molto
adoperati e consunti dagli studiosi. Appartenne questo alle biblioteche Bianconi poi Bossi. Bellissimo è il ritratto
dell’autore nel frontespizio ; nel secondo foglio è il privilegio di Pio IV; nel terzo la dedica al Cardinal Farnese e
seguono i fogli sino al 32 colle dichiarazioni intagliate in rame sotto le tavole. Vedine un altro esemplare
all’articolo Labacco, con cui legato.
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,
Dopo il frontespizio segue la dedica al Sig. Volunio Bandinelli: e si compie la pagina colla dichiarazione del
Vignola: è rimpiazzato il terzo foglio dei privilegi con una tavola di più dell’edizione originale, ove sono le
colonne dei cinque ordini riunite; cosi si procede sino alla tav. 32 e seguono poi le porte tratte dalle opere del
Buonarroti, che fanno arrivare il numero delle tavole di quest’edizione sino alle 45.
Dopo il frontespizio segue la dedica al Sig. Volunio Bandinelli: e si compie la pagina colla dichiarazione del
Vignola: è rimpiazzato il terzo foglio dei privilegi con una tavola di più dell’edizione originale, ove sono le
colonne dei cinque ordini riunite; cosi si procede sino alla tav. 32 e seguono poi le porte tratte dalle opere del
Buonarroti, che fanno arrivare il numero delle tavole di quest’edizione sino alle 45.
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Il testo di quest’opera è in italiano, olandese, francese e tedesco, distribuita in 42 tavole, la quale a dir vero è una
assai bella imitazione delle anteriori buone edizioni italiane. Vedi d’Avilar e Labacco.
Il testo di quest’opera è in italiano, olandese, francese e tedesco, distribuita in 42 tavole, la quale a dir vero è una
assai bella imitazione delle anteriori buone edizioni italiane. Vedi d’Avilar e Labacco.
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Lasciando a parte il gusto ornamentale di questo artista relativo all’epoca in cui viveva, li suoi trattati sono ben
ordinati ed espressi, e le tavole di questa piccola edizione sono nitidamente intagliate in finissimi e precisi
contorni. Nel primo volume il corso di architettura è illustrato con 69 tavole: nel secondo quello della prospettiva
comprende 56 tav.
Lasciando a parte il gusto ornamentale di questo artista relativo all’epoca in cui viveva, li suoi trattati sono ben
ordinati ed espressi, e le tavole di questa piccola edizione sono nitidamente intagliate in finissimi e precisi
contorni. Nel primo volume il corso di architettura è illustrato con 69 tavole: nel secondo quello della prospettiva
comprende 56 tav.
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,
Quest’autore aveva una felice natural disposizione per l’architettura e nell’opera sua, che non poté proseguire,
come sembrava disposto a fare, per essere mancato a’ vivi, travedasi il buon gusto in quanto imitò e studiò
Vitruvio e il cattivo per la pessima istruzione che ebbe da Martino Bonocore suo istitutore. Le 31 tavole sono di
nitido e bell’intaglio in grandiosa dimensione incise da Francesco Gemignani.
Quest’autore aveva una felice natural disposizione per l’architettura e nell’opera sua, che non poté proseguire,
come sembrava disposto a fare, per essere mancato a’ vivi, travedasi il buon gusto in quanto imitò e studiò
Vitruvio e il cattivo per la pessima istruzione che ebbe da Martino Bonocore suo istitutore. Le 31 tavole sono di
nitido e bell’intaglio in grandiosa dimensione incise da Francesco Gemignani.
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Con 10 tavole in rame. Operetta piena di avvertimenti giudiziosi, fondata sui principi dell’arte
specialmente teorici.
Con 10 tavole in rame. Operetta piena di avvertimenti giudiziosi, fondata sui principi dell’arte
specialmente teorici.
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Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria,
1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono
tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma
1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola
intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso,
vedesi però quanto l’autore fosse valente.
Quest’opera è di 40 tav. edizione originale; segue poi la scelta di vari tempietti antichi, Roma, presso il Soria,
1624: sono tavole 6 vengono in seguito diversi ornamenti capricciosi per depositi e altari, Roma 1625; sono
tavole 40. Finisce il volume coi tabernacoli diversi nuovamente inventati da Giovan Battista Montano: Roma
1618: sono tavole 24 in fol. fig., il tutto dato in luce da Giovan Battista Soria romano. Il Montano si intitola
intagliatore di legname eccellentissimo, di questo volume quantunque s’incominci ad inclinare al gusto falso,
vedesi però quanto l’autore fosse valente.
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Sotto questo nome d’Arcadia intendasi Monsignor Ercolani. Edizione di qualche lusso apparente, non
agguagliato dal merito dell’opera, come il dimostrano le 61 tavole del volume. In fine sta una descrizione del
Colosseo romano, del Panteon e del tempio vaticano, con altre 15 tavole.
Sotto questo nome d’Arcadia intendasi Monsignor Ercolani. Edizione di qualche lusso apparente, non
agguagliato dal merito dell’opera, come il dimostrano le 61 tavole del volume. In fine sta una descrizione del
Colosseo romano, del Panteon e del tempio vaticano, con altre 15 tavole.
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Col ritratto dell’autore disegnato da Cesare dai fiori, intagliato da Giovan Battista Bonacina, assai bello. Opera in
cui si com106plicano le cose più facili in una quantità di inutili insegnamenti.
Col ritratto dell’autore disegnato da Cesare dai fiori, intagliato da Giovan Battista Bonacina, assai bello. Opera in
cui si com106plicano le cose più facili in una quantità di inutili insegnamenti.
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Queste due opere qui separate, le quali veggiamo con frontespizi a loro addetti
particolarmente, servirono poi nello stesso anno, a formare l’edizione completa dei quattro
libri.
Queste due opere qui separate, le quali veggiamo con frontespizi a loro addetti
particolarmente, servirono poi nello stesso anno, a formare l’edizione completa dei quattro
libri.
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Dei due primi libri dell’antichità, la biblioteca Smithiana ne possedeva un esemplare e l’autore teneva forse in
pensiero di unirvi poi altri libri, come si riconosce ai capi XIX e XXV, del suo primo libro, in cui fa sperare di
dar presto alla luce i suoi disegni degli anfiteatri e degli archi di trionfo e come si può conghietturare da’
materiali inediti in più luoghi esistenti; perla qual cosa pensò di pubblicare intanto i due primi libri.
L’altro volume dei due libri d’architettura ancor più raro del precedente, non venne citato da alcun bibliografo,
né mai ci venne fatto di conoscere altro esemplare.
Dei due primi libri dell’antichità, la biblioteca Smithiana ne possedeva un esemplare e l’autore teneva forse in
pensiero di unirvi poi altri libri, come si riconosce ai capi XIX e XXV, del suo primo libro, in cui fa sperare di
dar presto alla luce i suoi disegni degli anfiteatri e degli archi di trionfo e come si può conghietturare da’
materiali inediti in più luoghi esistenti; perla qual cosa pensò di pubblicare intanto i due primi libri.
L’altro volume dei due libri d’architettura ancor più raro del precedente, non venne citato da alcun bibliografo,
né mai ci venne fatto di conoscere altro esemplare.
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Questa singolarità mette in chiaro i primi divisamenti dell’autore, e avendo noi conosciuti in buon numero
bellissimi disegni palladiani inediti di romane antichità, oltre quelli già pubblicati da Lord Burlington, si
riconosce ben chiara l’intenzione di Palladio di pubblicare almeno dopo i due primi libri, altri due, che
componessero forse una grand’opera tutta di antichità, ommettendo di unirvi i libri dell’architettura.
Questa singolarità mette in chiaro i primi divisamenti dell’autore, e avendo noi conosciuti in buon numero
bellissimi disegni palladiani inediti di romane antichità, oltre quelli già pubblicati da Lord Burlington, si
riconosce ben chiara l’intenzione di Palladio di pubblicare almeno dopo i due primi libri, altri due, che
componessero forse una grand’opera tutta di antichità, ommettendo di unirvi i libri dell’architettura.
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