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3905. VENUTI Ridolfino, Accurata, e succinta descrizione topografica dell’antichità di Roma, Roma 1763, 2 vol., in 4, fig., con 96 tavole in rame.
3906. VENUTI Ridolfino, La stessa opera, edizione seconda, accresciuta con aggiunte, Roma 1803, in 4 grande, fig.
Queste illustrazioni sono attendibili, e le tavole sono disegnate e intagliate con gusto da buoni artisti.
Queste illustrazioni sono attendibili, e le tavole sono disegnate e intagliate con gusto da buoni artisti.
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3908. VENUTI Ridolfino, Accurata, e succinta descrizione topografica, ed istorica di Roma moderna. Opera postuma accresciuta ed ornata di figure in rame, Roma 1767, in 8, vol. 2 legati in 4, fig.
Le tavole di quest’opera poste fra il testo sono intagliate da Piranesi all’acqua forte, ma non sono molto pregievoli, poiché quel modo d’intaglio non seppe da quel valente autore adattarsi alle piccole dimensioni, avendo contratta l’abitudine a un più largo e più libero stile. Quanto al merito dell’opera, l’autore è noto abbastanza. Generalmente tutte le opere di questo coltissimo letterato sono pregiate, e stampate con eleganza di tipi e di tavole.
Le tavole di quest’opera poste fra il testo sono intagliate da Piranesi all’acqua forte, ma non sono molto pregievoli, poiché quel modo d’intaglio non seppe da quel valente autore adattarsi alle piccole dimensioni, avendo contratta l’abitudine a un più largo e più libero stile. Quanto al merito dell’opera, l’autore è noto abbastanza. Generalmente tutte le opere di questo coltissimo letterato sono pregiate, e stampate con eleganza di tipi e di tavole.
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3907. VENUTI Ridolfino, Accurata, e succinta descrizione topografica, ed istorica di Roma moderna. Opera postuma ridotta in miglior forma, accresciuta, ed ornata di molte figure, Roma 1766, in 4, fig.
3826. PIRANESI Giovan Battista, Opere varie di architettura, Roma 1750, in fol.
Tutti i volumi annunziati con questo titolo contengono un numero vario di stampe, essendo composti da varie opere, e 210 piuttosto possono riguardarsi come una miscellanea dell’autore. In questo esemplare sono primieramente 33 pezzi di sua invenzione, prime prove, alcune delle quali avanti la lettera, ed in seguito altre 30 tavole con vedute d’archi e altri monumenti di Roma.
Tutti i volumi annunziati con questo titolo contengono un numero vario di stampe, essendo composti da varie opere, e 210 piuttosto possono riguardarsi come una miscellanea dell’autore. In questo esemplare sono primieramente 33 pezzi di sua invenzione, prime prove, alcune delle quali avanti la lettera, ed in seguito altre 30 tavole con vedute d’archi e altri monumenti di Roma.
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3730. FONTANA Carlo cav. architetto, L’anfiteatro Flavio descritto, e delineato, nell’Haja, presso Isacco Vaillant, 1725, in fol., fig.
Un’introduzione sui teatri, e gli anfiteatri, e cinque libri su questo monumento insigne dell’antichità, dottamente estesi e pieni di critica e di erudizione, sono illustrati da 42 tavole in rame delineate dall’autore. Esemplare in carta grande.
Un’introduzione sui teatri, e gli anfiteatri, e cinque libri su questo monumento insigne dell’antichità, dottamente estesi e pieni di critica e di erudizione, sono illustrati da 42 tavole in rame delineate dall’autore. Esemplare in carta grande.
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3795. MIRRI Lodovico, Le antiche camere delle terme di Tito, e le loro pitture restituite al pubblico, delineate, incise, e dipinte, descritte da Giuseppe Carletti, Roma 1776, in fol.
In questo volume non sono che le descrizioni e la dedica, le quali in foglietto piccolo o quarto grande apparvero separatamente dalle tavole, come rilevasi dall’avviso di associazione che vi va annesso. Libro di 100 pagine in carta grande. Esemplare di dedica della biblioteca di Pio VI.
In questo volume non sono che le descrizioni e la dedica, le quali in foglietto piccolo o quarto grande apparvero separatamente dalle tavole, come rilevasi dall’avviso di associazione che vi va annesso. Libro di 100 pagine in carta grande. Esemplare di dedica della biblioteca di Pio VI.
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3609. BELLORI, Le antiche lucerne sepolcrali figurate, raccolte dalle cave sotterranee, e dalle grotte di Roma. Parti tre in un volume. Disegnate, intagliate nelle loro forme da Pietro Santi Bartoli con osser 174 vazioni del Bellori, Roma 1691, prima edizione di mirabile freschezza e conservazione.
Quest’opera è divisa in tre parti. La prima contiene 37 tavole, la seconda 46, la terza 33, e in fine vi sono altre sei tavole addizionali non numerate le quali trovansi in pochi esemplari di questa prima, e in nessuno delle susseguenti edizioni.
Quest’opera è divisa in tre parti. La prima contiene 37 tavole, la seconda 46, la terza 33, e in fine vi sono altre sei tavole addizionali non numerate le quali trovansi in pochi esemplari di questa prima, e in nessuno delle susseguenti edizioni.
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3610. BELLORI, Le antiche lucerne, Roma 1729, stampate dopo esser passate le tavole in proprietà di Lorenzo Filippo de’ Rossi calcografo vaticano, in fol., seconda edizione. Vedi anche all’articolo Raccolta di varie antichità.
3597. BARTOLI Santi Pietro, Gli antichi sepolcri, ovve 171 ro mausolei romani, ed etruschi trovati in Roma, ed altri luoghi celebri ne’ quali si contengono molte erudite memorie, raccolti, disegnati, e intagliati da Pietro Santi Bartoli, Roma 1704, in fol., esemplare di dedica.
Opera è questa magnifica, nella quale l’incisore superò se stesso per la finezza dell’esecuzione, e per compensare colla squisitezza dell’intaglio la mancanza d’illustrazione, essendo allora morto il Bellori. Sono però bastanti indicazioni a spiegazione delle 110 tavole, che accompagnano il prezioso volume.
Opera è questa magnifica, nella quale l’incisore superò se stesso per la finezza dell’esecuzione, e per compensare colla squisitezza dell’intaglio la mancanza d’illustrazione, essendo allora morto il Bellori. Sono però bastanti indicazioni a spiegazione delle 110 tavole, che accompagnano il prezioso volume.
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3787. MAURO Lucio, Le antichità della città di Roma: unite alle statue antiche, che si veggono per tutta Roma in diversi luoghi, e case, Venezia, presso Giordano Ziletti, 1556, in 8.
Prima edizione, e pregiatissima non solo per le materie che contiene, quanto per la nitidezza dell’esemplare.
Prima edizione, e pregiatissima non solo per le materie che contiene, quanto per la nitidezza dell’esemplare.
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3572. ALDOVRANDI Ulisse, Le statue antiche ec. Vedi Mauro Lucio, Martinelli e Giovanni.
3788. MAURO Lucio, Le antichità di Roma. Aggiuntevi le statue antiche, che si veggono per tutta Roma di messer Ulisse Aldovrandi, Venezia, presso Giordano Ziletti, 1558, in 8, seconda edizione.
3741. FULVIO Andrea, L’antichità di Roma colle aggiunzioni di Girolamo Ferucci, e in fine un’orazione dello stesso Fulvio delle lodi di Roma, Venezia, 1588, per Girolamo Francini, in 8. — Aggiuntevi: Le antichità della città di Roma raccolte per Bernardo Gamucci da S. Geminiano. Edizione seconda, riveduta e corretta da Tommaso Pocacchi, Venezia 1588, fig., ambedue con tavole in legno. 195
3744. GAMUCCI Bernardo, Le antichità della città di Roma: raccolte sotto brevità da antichi, e moderni scrittori. Edizione seconda riveduta, e corretta dal Porcacchi, Venezia, presso Giovanni Varisco, 1588, in 8.
3814. PALLADIO, Le antichità dell’alma città di Roma, 1650, figurato. — Per le stesse antichità di Palladio. Vedi anche Martinelli Giovanni, Le cose meravigliose di Roma, 1588 e le stesse 1589 e vedi Zino Pier Francesco.
3779. MARLIANI B., Le antiquità di Roma, tradotte in lingua volgare per Hercole Barbarasa, Roma, per Antonio Blado, 1548, in 8.
Elegantissima edizione di quest’opera preziosa.
Elegantissima edizione di quest’opera preziosa.
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3813. PALLADIO, Le antichità di Roma, raccolte brevemente dagli autori antichi, e moderni. Aggiuntovi un discorso sopra li fuochi degli antichi, Roma, 1587, nella stamperia di Dito, e Paolo Diani, in 8.
3811. PALLADIO, Lo stesso, in Venezia, per Giovanni Varisco, 1565, in 8.
3812. PALLADIO, Lo stesso, in Roma, presso Vincenzo Accolto, 1576, in 8.
3810. PALLADIO, Le antichità dell’alma città di Roma, in Venezia, per Mattio Pagan, 1555, in 8.
3828. PIRANESI, Le antichità romane divise in 4 tomi, Roma 1756, in fol. mas.
Quest’opera delle antichità romane è divisa in 4 volumi, nel primo de’quali si dimostrano gli avanzi degli antichi edifizj, acquedotti, terme, foro romano ec. Nel secondo che contiene 63 tav., e nel 3 che ne contiene 54, gli avanzi dei monumenti sepolcrali i Roma, e nell’agro romano, sarcofagi, cippi, bassi rilievi ec. Nel 4 i ponti antichi, teatri, portici, altri monumenti ec. in 57 tavole.
Quest’opera delle antichità romane è divisa in 4 volumi, nel primo de’quali si dimostrano gli avanzi degli antichi edifizj, acquedotti, terme, foro romano ec. Nel secondo che contiene 63 tav., e nel 3 che ne contiene 54, gli avanzi dei monumenti sepolcrali i Roma, e nell’agro romano, sarcofagi, cippi, bassi rilievi ec. Nel 4 i ponti antichi, teatri, portici, altri monumenti ec. in 57 tavole.
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3679. CONTARINO fra Luigi dell’Ordine Crucifero, L’antichità di Roma con due copiosissime tavole degli imperatori, delle statue, e delli corpi santi, Venezia, presso Francesco Ziletti, 1575, in 8.
In questo libretto non comune, e per quanto sappiamo non ristampato, vi sono al fine molte notizie di proprietarj d’antichità, che divengono preziose agli amatori di questo studio.
In questo libretto non comune, e per quanto sappiamo non ristampato, vi sono al fine molte notizie di proprietarj d’antichità, che divengono preziose agli amatori di questo studio.
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3690. COSTAGUTI Giovan Battista, Architettura della basilica di 186 S. Pietro in Vaticano, fatta esprimere, e intagliare in più tavole da Martino Ferrabosco, e posta in luce l’anno 1620. Di nuovo data alle stampe da monsignor Giovan Battista Costaguti juniore, Roma 1684, in fol., fig.
Contiene tav. 32 intagliate con poca cura, ma esprimenti alcuni buoni antichi disegni di quello che fu operato sotto Paolo V e sono presentate anche le tavole della vecchia basilica. Opera che ebbe qualche credito finché non comparve quella di M. Dumont.
Contiene tav. 32 intagliate con poca cura, ma esprimenti alcuni buoni antichi disegni di quello che fu operato sotto Paolo V e sono presentate anche le tavole della vecchia basilica. Opera che ebbe qualche credito finché non comparve quella di M. Dumont.
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3888. SUARESII Josephi Mariae, Arcus Septminii Severi 221 cum explicatione anaglyphica, Romae 1676, in fol., figurato.
Le sei tavole che illustrano questo arco sono le medesime che trovansi nei veteres arcus del Bellori intagliate da P. S. Bartoli. Il volume è composto dal frontespizio, dedica, cinque fogli di testo, e le tavole indicate.
Le sei tavole che illustrano questo arco sono le medesime che trovansi nei veteres arcus del Bellori intagliate da P. S. Bartoli. Il volume è composto dal frontespizio, dedica, cinque fogli di testo, e le tavole indicate.
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3791. MEYER Cornelio ingegnere olandese, L’arte di restituire a Roma la tralasciata navigazione del suo Tevere, divisa in tre parti, Roma 1683, coi nuovi ritrovamenti 1689, in fol., fig., prima edizione.
Quest’opera è da tenersi in gran pregio per la ricchezza delle notizie, e per la molta bellezza delle tavole intagliate da ottimi artisti. Non pare che questa prima edizione sia conosciuta dai biografi, che citano soltanto quella del 1685, ma avvi moltissima diversità dall’una all’altra, essendo la prima bellissima e pregievolissima per le stampe, ma essendo poi nella seconda quantità di aggiunte e specialmente nel libro dei ritrovamenti aumentato d’una seconda parte, il qual libro è singolare per le belle indicazioni, e disegni di meccaniche invenzioni. Trovansi tra l’una e l’altra delle due opere riunite 8 fogli di decreti della R. Camera Apostolica numerati a parte, e stampati in minuti caratteri colla data del 1685 e nel libro dei ritrovamenti in un avviso fa conoscere come da un francese si pubblicasse il Traité de rendre les rivieres navigables plagiando, e rubbandogli l’opera sua mutilata, e sfigurandola, e lasciando il meglio.
Quest’opera è da tenersi in gran pregio per la ricchezza delle notizie, e per la molta bellezza delle tavole intagliate da ottimi artisti. Non pare che questa prima edizione sia conosciuta dai biografi, che citano soltanto quella del 1685, ma avvi moltissima diversità dall’una all’altra, essendo la prima bellissima e pregievolissima per le stampe, ma essendo poi nella seconda quantità di aggiunte e specialmente nel libro dei ritrovamenti aumentato d’una seconda parte, il qual libro è singolare per le belle indicazioni, e disegni di meccaniche invenzioni. Trovansi tra l’una e l’altra delle due opere riunite 8 fogli di decreti della R. Camera Apostolica numerati a parte, e stampati in minuti caratteri colla data del 1685 e nel libro dei ritrovamenti in un avviso fa conoscere come da un francese si pubblicasse il Traité de rendre les rivieres navigables plagiando, e rubbandogli l’opera sua mutilata, e sfigurandola, e lasciando il meglio.
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3776. MARINI Gaetano, Gli atti e monumenti dei fratelli Arvali, vol. 2, Roma 1795, fig., in 4.
Opera dottissima e preziosissima, decorata delle grandi tavole dei monumenti, e del fac simile di queste rare e singolari iscrizioni.
Opera dottissima e preziosissima, decorata delle grandi tavole dei monumenti, e del fac simile di queste rare e singolari iscrizioni.
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3921. ZOEGA Giorgio, I bassi rilievi antichi di Roma incisi da Tommaso Piroli, Roma 1708, in 4 grande.
Questi due volumi contengono i bassi rilievi della Villa Albani pubblicati nello stabilimento calcografico di Pietro Piranesi. Sono 115 tavole che presentano altrettanti monumenti con profonda dottrina illustrati, opera di già divenuta rara a trovarsi.
Questi due volumi contengono i bassi rilievi della Villa Albani pubblicati nello stabilimento calcografico di Pietro Piranesi. Sono 115 tavole che presentano altrettanti monumenti con profonda dottrina illustrati, opera di già divenuta rara a trovarsi.
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3723. FICORONI Francesco, La Bolla d’oro de’ fanciulli nobili romani, e quella dei libertini, Roma 1732, in 4, fig.
Colle tavole ai luoghi indicati nel testo.
Colle tavole ai luoghi indicati nel testo.
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3728. FONTANA Carlo cav. architetto, Discorso sopra l’antico monte Citatorio situato in Campo Marzio, Roma 1708, in fol., fig., seconda edizione. — Aggiuntovi: Anzio, e sue antichità dalla Porta di S. Giovanni ai Volsci in vicinanza del nuovo porto dello stesso, Roma 1710.
3617. BIANCHINI monsignor Francesco, Camera ed iscrizioni sepolcrali de’ Liberti, ed ufficiali della casa di Augusto scoperte nella via Appia, ed illustrate con annotazioni, Roma 1727, in fol., fig.
3746. GHEZZI Pier Leone, Camere sepolcrali de’ liberti, e liberte di Livia Augusta e di altri cesari, date in luce da Lorenzo Filippi de’Rossi calcografo vaticano, Roma 1731, in fol., volume senza alcun testo fuori della dedicatoria, una prefazione, e un indice.
Comprende 40 grandi tavole a tutto foglio, ma è da avvertirsi non essere una ristampa dell’edizione che nel 1727 venne illustrata dal Gori con osservazioni in latino, e dal Bianchini con illustrazioni italiane nello stesso anno prodotte. Questa per le tavole può ritenersi la più copiosa, ed esatta.
Comprende 40 grandi tavole a tutto foglio, ma è da avvertirsi non essere una ristampa dell’edizione che nel 1727 venne illustrata dal Gori con osservazioni in latino, e dal Bianchini con illustrazioni italiane nello stesso anno prodotte. Questa per le tavole può ritenersi la più copiosa, ed esatta.
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3912. VISCONTI Ennio Quirino, Catalogo de’ monumenti scritti del Museo del signor Tommaso Jenkins, Roma 1787, in 4, M. 27.
3677. CLEMENTE XIII Papa, Cedola di moto proprio per gli ordini, e regolamenti della Biblioteca, e Museo Vaticano, Roma 1761, in 4, M. 5.
3603. BELLORII Giovan Pietro, Colonna Trajana eretta dal senato e popolo romano all’imperatore Trajano Augusto nel suo foro di Roma, scolpita con l’istorie della guerra dacica, la prima, e la seconda spedizione e vittoria contro il re Decebalo nuovamente disegnata, ed intagliata da Pietro Santi Bartoli, colla esposizione latina di Alfonso Ciaccone, compendiata nella volgare lingua sotto ciascuna immagine, accresciuta di medaglie, iscrizioni, e trofei da Giovan Pietro Bellori, prima edizione, Roma, in fol.
Comincia il volume col frontespizio senz’anno, e col solo nome di Giovan Giacomo de’Rossi che lo diede in luce; segue la dedica al re di Francia Luigi XIV, cui fu offerta l’opera dall’editore; succede la gran tavola della colonna intera con suo spaccato, longitudine, e quattro tavole colle fronti della base, e le piante del piedistallo, ingresso, sommità, e piede della colonna. Dopo ciò vengono le 119 tavole di bellissimo intaglio. L’istoria del Ciacconio, estratta dalle sculture della colonna segue in quattordici pagine di testo stampato, e finisce coll’indice delle materie. Esemplare di antiche e freschissime prove.
Comincia il volume col frontespizio senz’anno, e col solo nome di Giovan Giacomo de’Rossi che lo diede in luce; segue la dedica al re di Francia Luigi XIV, cui fu offerta l’opera dall’editore; succede la gran tavola della colonna intera con suo spaccato, longitudine, e quattro tavole colle fronti della base, e le piante del piedistallo, ingresso, sommità, e piede della colonna. Dopo ciò vengono le 119 tavole di bellissimo intaglio. L’istoria del Ciacconio, estratta dalle sculture della colonna segue in quattordici pagine di testo stampato, e finisce coll’indice delle materie. Esemplare di antiche e freschissime prove.
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3616. BIANCHINI monsignor Francesco, Considerazioni teoriche, e pratiche intorno al trasporto della colonna di Antonino Pio collocata in Monte Citorio, Roma 1704 in 4, fig.
Con due tavole dimostrative.
Con due tavole dimostrative.
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3659. CASSIO Alberto, Corso delle acqua antiche portate da lontane contrade sopra quattordici acquedotti nelle quattordici regioni di Roma, e delle moderne in essa nascenti, vol. 2, Roma 1756 e 1757, in 4, fig.
Opera grande e preziosa fatta con molto studio e dottrina 181 con tavole stampate in legno fra il testo, e il ritratto dell’autore in principio.
Opera grande e preziosa fatta con molto studio e dottrina 181 con tavole stampate in legno fra il testo, e il ritratto dell’autore in principio.
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3683. Le COSE maravigliose della città di Roma colle reliquie, e colle indulgentie de dì in dì che sono in tutte le chiese di essa, tradotte di latino in vol 185 gare, in Vinegia, per Guglielmo da Fontaneto, 10 marzo 1544, in 8.
Questa è una ristampa e traduzione delle antiche Mirabilia Romae.
Questa è una ristampa e traduzione delle antiche Mirabilia Romae.
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3687. Le COSE meravigliose dell’alma città di Roma, Le stesse. Di nuovo corretto ed ampliato con le cose notabili fatte da Papa Sisto V, e da Clemente VIII per Flaminio da Colle, e Camillo Franceschini Migliorato, Roma 1600, in 8.
Con alcune figure dei titolari delle chiese in legno: in fine per Guglielmo Faciotti 1604.
Con alcune figure dei titolari delle chiese in legno: in fine per Guglielmo Faciotti 1604.
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3688. Le COSE meravigliose dell’alma città di Roma, Le stesse. Con la guida romana, i nomi dei pontefici, ed altre notizie, Roma 1675, in 8, fig., con tavole in legno.
3685. Le COSE meravigliose dell’alma città di Roma, Aggiuntevi le antichità di Roma di M. Andrea Palladio raccolte brevemente dagli autori antichi, e moderni. Aggiuntovi un discorso sopra li fuochi degli antichi, Venezia, per Gieronimo Francino, 1588, in 8, fig.
In questa edizione le fabbriche intagliate in legno sono elegantemente eseguite, e le meglio disegnate d’ogni altra guida.
In questa edizione le fabbriche intagliate in legno sono elegantemente eseguite, e le meglio disegnate d’ogni altra guida.
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3689. Le COSE meravigliose dell’alma città di Roma, Le stesse. Cioè chiese, e luoghi con la delineazione dell’edificio, loro istoria, ornamenti, pitture, e sculture ec., in 8, fig., senza luogo ed anno.
Edizione della metà circa del XVII secolo, arricchita di molte notizie, e tavole.
Edizione della metà circa del XVII secolo, arricchita di molte notizie, e tavole.
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3684. Le COSE meravigliose dell’alma città di Roma, colla guida romana che insegna a tutti i forastieri a ritrovare le più notabili cose di Roma, Venezia, per Giovanni Varisco, 1565, in 8.
3806. OVERBEKE Bonaventura, Degli avanzi dell’antica Roma. Opera postuma tradotta, ed accresciuta da Paolo Rolli, Londra 1739, in 8.
Questa è quella parte di testo, che doveva accompagnar le figure, la quale comparve alla luce avanti che Michele d’Overbeke pubblicasse il tutto nei tre grandi volumi in foglio l’anno 1763. Col ritratto dell’autore in fronte.
Questa è quella parte di testo, che doveva accompagnar le figure, la quale comparve alla luce avanti che Michele d’Overbeke pubblicasse il tutto nei tre grandi volumi in foglio l’anno 1763. Col ritratto dell’autore in fronte.
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3753. GUATTANI Antonio, Della gran cella soleare nelle terme di Antonino Caracalla, Roma 1783, in 8.
Opuscoletto con una tavola intagliata in rame.
Opuscoletto con una tavola intagliata in rame.
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3764. LIPSIO Giusto, Della grandezza di Roma, e del suo imperio. Libri quattro volgarizzati da Filippo Pigafetta. Con tre discorsi. Dei sesterzj antichi. Del cadimento degli imperj. De’ porti di Roma, Roma 1600, in 8.
Buona versione, e libretto interessante.
Buona versione, e libretto interessante.
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3751. GRANARA Giovan Stefano, Dell’antichità, ed origine di Roma; opera che serve d’introduzione a qualunque storia, che tratti dell’antica Roma, Venezia 1734, in 4, fig.
Ciò che riguarda l’antica Roma estendesi ai primi abitatori d’Italia; opera, che verte molto sui pelasgi, e gli aborigeni ec.
Ciò che riguarda l’antica Roma estendesi ai primi abitatori d’Italia; opera, che verte molto sui pelasgi, e gli aborigeni ec.
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3884. SIDONE Raffaele, e Martinetti Antonio, De’ pregi e nuova struttura della Basilica Vaticana. Libri due, 2, vol. in uno, Roma 1750 anno del Giubileo, in 8.
Libro fatto con sterilità, e fallacia di cognizioni.
Libro fatto con sterilità, e fallacia di cognizioni.
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3846. PRATILI Francesco Maria, Della via Appia riconosciuta, e descritta da Roma a Brindisi, Napoli 1745, in fol.
Con tre carte topografiche che descrivono il corso di questa via, opera grandiosa e ripiena di erudite nozioni: volume di 566 pagine.
Con tre carte topografiche che descrivono il corso di questa via, opera grandiosa e ripiena di erudite nozioni: volume di 566 pagine.
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3713. FAUNO Lucio, Le stesse antichità riviste ora, e corrette dal medesimo autore, con un compendio di Roma antica nel fine, dove con somma brevità si vede quanto in tutti questi libri si dice, Venezia, per Michele Tramezzino, 1552, in 8.
Aurea operetta, ed amendue bellissimi esemplari.
Aurea operetta, ed amendue bellissimi esemplari.
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