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3682. CORRADINO Petrus Marcellinus, et Josepho Roccus Vulpius, Vetus Latium sacrum, et profanum, Romae et Patavii dal 1704 al 1745, in 4, fig., tomi 10 legati in 11 vol.
Il Corradini stampò i primi due volumi a Roma coi tipi di Francesco Gonzaga negli anni 1704 e 1705. Venne in seguito proseguita quest’opera dal padre Volpi, e i cinque volumi susseguenti furono impressi a Padova dal Comino. Il volume ottavo, il nono, e il decimo diviso in due tomi, furono pubblicati da Barnabò, e Lazzari. Opera preziosa pel modo con cui venne scritta, e per le preziose notizie, e per la critica, e monumenti in essa raccolti. Le molte tavole stanno fra il testo intagliate in rame. Questo corso, che tale può dirsi, di antichità romane mai non venne ristampato, e si è reso sempre più prezioso; e i tipi che lo produssero sono della maggior nitidezza. Il primo volume, di cui mancarono presto gli esemplari, venne ristampato con la data del 1748: ma non fu allora impressa la dedica a Clemente XI. Il nostro esemplare non manca di alcuna prerogativa per renderlo prezioso. COSATTI Lelio. Vedi Raccolta di scrittori sulla cupola di S. Pietro.
Il Corradini stampò i primi due volumi a Roma coi tipi di Francesco Gonzaga negli anni 1704 e 1705. Venne in seguito proseguita quest’opera dal padre Volpi, e i cinque volumi susseguenti furono impressi a Padova dal Comino. Il volume ottavo, il nono, e il decimo diviso in due tomi, furono pubblicati da Barnabò, e Lazzari. Opera preziosa pel modo con cui venne scritta, e per le preziose notizie, e per la critica, e monumenti in essa raccolti. Le molte tavole stanno fra il testo intagliate in rame. Questo corso, che tale può dirsi, di antichità romane mai non venne ristampato, e si è reso sempre più prezioso; e i tipi che lo produssero sono della maggior nitidezza. Il primo volume, di cui mancarono presto gli esemplari, venne ristampato con la data del 1748: ma non fu allora impressa la dedica a Clemente XI. Il nostro esemplare non manca di alcuna prerogativa per renderlo prezioso. COSATTI Lelio. Vedi Raccolta di scrittori sulla cupola di S. Pietro.
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3695. DEMONTIOSII Ludovici, Gallus Romae hospes, Romae 1585, in 4, fig.
Pochi sono i monumenti incisi in rame e stampati fra il testo. Raro, e prezioso libretto ove rendesi conto di molti monumenti nella maniera che non erasi per anche fatto per lo innanzi, quantunque allorché tratta delle pietre incise è molto superficiale, limitandosi a ripetere ciò che trovasi in Plinio. Autore è Luigi di Mont Josieu, che era stato a Roma due anni prima che il libro fosse stampato col duca di Joeuse suo mecenate e anche suo allievo, mandato al Papa Gregorio XIII da Enrico III con segrete commissioni.
Pochi sono i monumenti incisi in rame e stampati fra il testo. Raro, e prezioso libretto ove rendesi conto di molti monumenti nella maniera che non erasi per anche fatto per lo innanzi, quantunque allorché tratta delle pietre incise è molto superficiale, limitandosi a ripetere ciò che trovasi in Plinio. Autore è Luigi di Mont Josieu, che era stato a Roma due anni prima che il libro fosse stampato col duca di Joeuse suo mecenate e anche suo allievo, mandato al Papa Gregorio XIII da Enrico III con segrete commissioni.
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3704. DOSIO Joan. Antonii, Urbis Romae aedificiorum illustrium quae supersunt reliquiae stylo ferreo ut hodie cernuntur descriptae a Jo. Baptista de Cavalleriis. Aeneis tabulis incisis repraesentatae 1569 Kalendis Maj, in 4.
Sono tavole 50 di monumenti, al qual esemplare vanno aggiunte tavole 51 delle statue pubblicate dal Cavalieri dal n. 49 al 100 della prima parte dell’opera sua; prove di prima freschezza.
Sono tavole 50 di monumenti, al qual esemplare vanno aggiunte tavole 51 delle statue pubblicate dal Cavalieri dal n. 49 al 100 della prima parte dell’opera sua; prove di prima freschezza.
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3707. ESTRATTO e giudizio dell’opera intitolata: Fastorum anni romani a Verrio Flacco ordinatorum reliquiae ex fragmentis etc. Praeneste nuper effossis 189 cura et studio P. F. F. Romae 1779, Pisa 1781, in 12, M. 67.
3708. FABRETTI Raphaelis, De aquis et aquaeductis veteris Romae, dissertationes tres, Romae 1680, in 4, fig.
Dotta e preziosa opera con alcune tavole inserte fra il testo incise in rame.
Dotta e preziosa opera con alcune tavole inserte fra il testo incise in rame.
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3709. FABRETTI Raphaelis, Jasithei ad Grunnovium apologema in ejusque Titilivitia, sive somnia de Tito Livio, animadversiones, Neapoli 1686, in 4, M. 94.
Due foglietti di minuta stampa precedono questo libro, ed istruiscono il lettore che si tratta d’una controversia vivace, e scherzosa, anzi pungente in cui il Fabretti autore di quest’apologema attacca il Gronovio per avere egli con censura plebea ed incivile (stampata in Leida nel 1684) attaccato l’opera de aquis et acquaeductibus intitolandola Responsio ad cavillationes Raph. Fabretti. Per ciò l’autore si crede in diritto di clamorosa vendetta e cominciò dall’ingiurioso scherzo mutando il nome Gronovio in Grunnovio per alludere al grugnire del porco. Questi due foglietti aggiunti sono estesi da fra Biagio Magno filosofo e matematico della R. di Svezia, Napoli per Novello de Bonis 1686. L’apologema si estende a 150 pagine compresavi la tavola delle materie, ed è interessantissimo libro.
Due foglietti di minuta stampa precedono questo libro, ed istruiscono il lettore che si tratta d’una controversia vivace, e scherzosa, anzi pungente in cui il Fabretti autore di quest’apologema attacca il Gronovio per avere egli con censura plebea ed incivile (stampata in Leida nel 1684) attaccato l’opera de aquis et acquaeductibus intitolandola Responsio ad cavillationes Raph. Fabretti. Per ciò l’autore si crede in diritto di clamorosa vendetta e cominciò dall’ingiurioso scherzo mutando il nome Gronovio in Grunnovio per alludere al grugnire del porco. Questi due foglietti aggiunti sono estesi da fra Biagio Magno filosofo e matematico della R. di Svezia, Napoli per Novello de Bonis 1686. L’apologema si estende a 150 pagine compresavi la tavola delle materie, ed è interessantissimo libro.
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3710. FABRETTI Raphaelis, Gasparis F., De columna trajana sintagma, Romae 1690, in f. p., fig. Con alcune tavole in legno inserite fra il testo. — Aggiuntavi: La spiegazione dell’Iliade di Omero dedotta dall’antico basso rilievo prodotto in una tavola, e la descrizione dell’emissario del lago Fucino ec. opere dottamente esposte da un dottissimo archeologo.
In quest’opera si fa l’apologia della storia espressa nella colonna tal come la scrisse il Ciacconio, avendo egli sostenuto che l’anima di Trajano fu liberata dall’inferno per le preghiere di S. Gregorio Papa.
In quest’opera si fa l’apologia della storia espressa nella colonna tal come la scrisse il Ciacconio, avendo egli sostenuto che l’anima di Trajano fu liberata dall’inferno per le preghiere di S. Gregorio Papa.
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3711. FABBRICII Georgii Chemnicensis, Romanarum antiquitatum libri duo ex aere, marmoribus, saxis, membranisve veteribus collecti ab eodem. Itinerum liber I, Basilae typis Oporinianis 1587, in 12. FALDA Giovan Battista, Vedi Ferrerio, e vedi Rossi Giovan Giacomo. 190
3716. FENESTELLA Jo. Dom. Fiocchus, De romanorum magistratibus, sine loco et anno, in 8.
Questa bellissima edizione del XV secolo, in caratteri nitidi rotondi, e in ottima carta, non può asserirsi se preceda o segua l’altra di Milano del 1477 non essendovi traccia per giudicarlo. Circa al nome di questo scrittore, noi crediamo di tenerci a quanto riferiscono il Biondo, e il Fabrizio, che lo chiamano Gio. Domenico, piuttosto che ad altri più moderni che il dicono Andrea. Il segretario di Eugenio IV di questo casato, morì nel 1452 canonico nel duomo di Firenze.
Questa bellissima edizione del XV secolo, in caratteri nitidi rotondi, e in ottima carta, non può asserirsi se preceda o segua l’altra di Milano del 1477 non essendovi traccia per giudicarlo. Circa al nome di questo scrittore, noi crediamo di tenerci a quanto riferiscono il Biondo, e il Fabrizio, che lo chiamano Gio. Domenico, piuttosto che ad altri più moderni che il dicono Andrea. Il segretario di Eugenio IV di questo casato, morì nel 1452 canonico nel duomo di Firenze.
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3725. FIGRELII Edmundi, De statuis illustrium romanorum, liber singularis, Holmiae 1656, in 8.