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609. PEYRE Marie Joseph, Oeuvre d’architecture, Paris 1765, in fol. fig., M. 90. Sono tutti proggetti vasti e immaginosi d’invenzione dell’architetto, dimostrati in 19 tavole colle rispettive illustrazioni.
622. POTAIN Traité des ordres d’architecture. Premiere partie: de la proportion des cinq ordres, Paris 1767, en 4, fig.
Dalla prefazione sembra che l’autore avesse immaginata di pubblicare quattro volumi su quattro diverse parti in cui aveva diviso ci mio studio. Non conosciamo che ne fosse altra parte pubblicata fuori di questa, ove seguendo le traccie dei buoni sciatori in tal materia presentatisi 58 tavole illustrative del testo ben intagliate in rame da Choffard.
Dalla prefazione sembra che l’autore avesse immaginata di pubblicare quattro volumi su quattro diverse parti in cui aveva diviso ci mio studio. Non conosciamo che ne fosse altra parte pubblicata fuori di questa, ove seguendo le traccie dei buoni sciatori in tal materia presentatisi 58 tavole illustrative del testo ben intagliate in rame da Choffard.
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626. QUENOT F. sculpteur et architecte, Livre d’architecture, où il enseigne la facilité de l’architecture et la réduction de chaque corps au pétit pied, 1659, in fol. fig.
628. RAGIONAMENTO intorno al formare loggie arcate l’una soprapposta all’altra in fabbriche fornite di 114 più ordini d’architettura, Bologna 1778, in 8, fig., M. 31.
Con una gran tavola in rame.
Con una gran tavola in rame.
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629. RANDONI Carlo, Degli ornamenti d’architettura e delle loro simetrie colle regole teoricopratiche per ben profilare ogni genere di cornici, Parma 1813, in 4, fig.
Con 15 tavole intagliate in rame dall’autore.
Con 15 tavole intagliate in rame dall’autore.
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647. SAMMICHELI Michele, I cinque ordini dell’architettura civile, rilevati dalle sue fabbriche, descritti e pubblicati con quelli di Vitruvio, Alberti, Palladio, Scamozzi, Serlio, Vignola, dal Co. Alessandro Pompei, Verona 1735, in fot. fig.
Opera assai giudiziosa ed utile agli artisti che trovano riunite le più interessanti comparazioni. Sonovi le notizie storiche de’ suddetti autori coi loro ritratti, e 37 tavole in rame colle rispettive illustrazioni.
Opera assai giudiziosa ed utile agli artisti che trovano riunite le più interessanti comparazioni. Sonovi le notizie storiche de’ suddetti autori coi loro ritratti, e 37 tavole in rame colle rispettive illustrazioni.
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662. SERLIO Sebastiano, Regole generali d’architettura sopra le cinque maniere degli edifici, cioè toscano, dorico, ionico, corintio et composito, cogli esempii dell’antiquità, che perla maggior parte concordano colla dottrina di Vitruvio, 1537, Venezia, per Francesco Marcolini da Forlì, il mese di settembre, in fol. fig.
Questo è il primo libro pubblicalo dal Serlio ed è la prima edizione di esso, rarissima e a pochissimi nota; la riprodusse il Marcolini avanti che gli altri libri fossero stampati separatamente nei susseguenti anni 1540 e 1544. Questa è la sola edizione dove si trovi una singolare lettera di Pietro Aretino diretta allo stampatore, impressa a tergo del frontespizio. Questa prima edizione è intitolata a Ercole II Duca di Ferrara e nella lettera dedicatoria celebra i nomi dei letterati, artisti e grandi signori che in Italia erano famosi per la protezione non solo, ma il pratico esercizio in questi studi.
Questo è il primo libro pubblicalo dal Serlio ed è la prima edizione di esso, rarissima e a pochissimi nota; la riprodusse il Marcolini avanti che gli altri libri fossero stampati separatamente nei susseguenti anni 1540 e 1544. Questa è la sola edizione dove si trovi una singolare lettera di Pietro Aretino diretta allo stampatore, impressa a tergo del frontespizio. Questa prima edizione è intitolata a Ercole II Duca di Ferrara e nella lettera dedicatoria celebra i nomi dei letterati, artisti e grandi signori che in Italia erano famosi per la protezione non solo, ma il pratico esercizio in questi studi.
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663. SERLIO Sebastiano, Regole generali per l’architettura sopra le cinque maniere degli edifici, cioè toscano, dorico, ionico, corinthio, composito con gli esempi dell’antiquità, che per la maggior parte concordano con la dottrina di Vitruvio, 1540, Venezia, per Francesco Marcolini da Forlì, con nuove addizioni e con privilegi.
A tergo di questo frontespizio si legge: libro quarto di architettura di M. Sebastiano Serlio Bolognese: segue la dedica ove il Serlio intitolando questa ristampa al Marchese del Vasto, indica i molti luoghi delle correzioni, ad aggiunte fatte, malgrado le quali comunemente da molti ritiensi esser questa la prima edizione del quarto libro, mentre è la seconda.
A tergo di questo frontespizio si legge: libro quarto di architettura di M. Sebastiano Serlio Bolognese: segue la dedica ove il Serlio intitolando questa ristampa al Marchese del Vasto, indica i molti luoghi delle correzioni, ad aggiunte fatte, malgrado le quali comunemente da molti ritiensi esser questa la prima edizione del quarto libro, mentre è la seconda.
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665. SERLIO Sebastiano, Regole generali d’architettura sopra le cinque maniere degli edifici, Venezia, per Francesco Marcolini, 1544, fol. fig.
Quello non è che il quarto libro del Serlio, ma è da notar 121 si che a render prezioso questo esemplare sono inserite in rispettivi luoghi le nove stampe delle basi e dei capitelli degli ordini, intagliati da Agostino Veneziano colle marche A. V. l’anno 1528. Sta in ciascuna di esse inciso il privilegio, allora ottenuto, Cantum sic ne aliquis imprimat ut in privilegio constat. Il nome dì ciascun ordine è espresso colle parole dorica, ionica etc. accompagnato dalle iniziali S. B. Le quali significano Serlio Bolognese. Bairtsch nella sua opera le Peintre graveur vol. 14 sez. 11, ai numeri 525, e 533 indica queste nove rare stampe, ignorando però che appaitengano all’architettura del Serlio. Nel 1636 Antonio Sadeler le riprodusse senza il privilegio e senza le iniziali, ponendovi soltanto il suo nome. Magnifico esemplare in vit.
Quello non è che il quarto libro del Serlio, ma è da notar 121 si che a render prezioso questo esemplare sono inserite in rispettivi luoghi le nove stampe delle basi e dei capitelli degli ordini, intagliati da Agostino Veneziano colle marche A. V. l’anno 1528. Sta in ciascuna di esse inciso il privilegio, allora ottenuto, Cantum sic ne aliquis imprimat ut in privilegio constat. Il nome dì ciascun ordine è espresso colle parole dorica, ionica etc. accompagnato dalle iniziali S. B. Le quali significano Serlio Bolognese. Bairtsch nella sua opera le Peintre graveur vol. 14 sez. 11, ai numeri 525, e 533 indica queste nove rare stampe, ignorando però che appaitengano all’architettura del Serlio. Nel 1636 Antonio Sadeler le riprodusse senza il privilegio e senza le iniziali, ponendovi soltanto il suo nome. Magnifico esemplare in vit.
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