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3868. De ROSSI Filippo, Ritratto di Roma moderna distinto in quattordici rioni con figure, 1689, in 8, vol. 2.
Questi due volumi assai ben fatti viddero la luce la prima volta nel 1645 per opera di Filippo de Rossi, e vennero riprodotti da Michel Angelo Rossi, negli anni indicati: sonovi anche molte stampe in rame, e massimamente sono migliori quelle di Roma moderna.
Questi due volumi assai ben fatti viddero la luce la prima volta nel 1645 per opera di Filippo de Rossi, e vennero riprodotti da Michel Angelo Rossi, negli anni indicati: sonovi anche molte stampe in rame, e massimamente sono migliori quelle di Roma moderna.
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3877. SANTINI P., Vedi raccolta di scrittori sulla cupola di S. Pietro.
3883. SECONDE partie du premier livre des curiositéz de l’une et de l’autre Rome, en la quelle il est traité de sept notables eglises qui y sont dediées à la très Sainte Vierge etc., a Paris 1558, in 8, fig., M. 75.
Questa è una delle più antiche guide di Roma stampate per comodo de’ forestieri che viaggiavano di Francia in Italia e doveva essere composta di più volumetti.
Questa è una delle più antiche guide di Roma stampate per comodo de’ forestieri che viaggiavano di Francia in Italia e doveva essere composta di più volumetti.
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3886. SPECULUM romanae magnificentiae, omnia fere quaecumque in urbe monumenta extant, partim juxta antiquam, partim juxta hodiernam formam accuratissime delineata repraesentans, excussa ab Antonio Laferio, Romae, in fol. m., fig.
Sono questi monumenti, piante, prospetti, fragmenti, e ristaurazioni d’antichi edifici, e statue ec. Alcuni cataloghi di stampe citano questa collezione come se fosse composta di un determinato numero di tavole, e trovasi in qualche luogo precisata a 118. Noi però riconosciamo un’infinita varietà in tutti gli esemplari veduti che privi di testo, e di numero, alle lamine non vennero accumulati se non per cura dei raccoglitori: sono queste le prime e più rare tavole delle antichità romane che abbiamo nella nostra collezione in due volumi separati, poiché in questo ne stanno 93, e 114 ne stanno al seguito dell’edizione del Labacco senza luogo ed anno, in tutto 207. I principali calcografi di questa collezione assai preziosa furono Antonio Lafreri, Antonio Salamanca, Enrico Van Schoel, e Niccolò Van Aelst. Ma s’incontrano tavole pregiatissime di Antonio Tempesta, Sisto Badalocchi, Giacomo Bossio, Diana Mantovana, P. Perret, Enea Vico, Niccolò Beatricio Lotaringio, Luigi Rouhier, ed altri: sempre questi due nostri esemplari si vanno aumentando.
Sono questi monumenti, piante, prospetti, fragmenti, e ristaurazioni d’antichi edifici, e statue ec. Alcuni cataloghi di stampe citano questa collezione come se fosse composta di un determinato numero di tavole, e trovasi in qualche luogo precisata a 118. Noi però riconosciamo un’infinita varietà in tutti gli esemplari veduti che privi di testo, e di numero, alle lamine non vennero accumulati se non per cura dei raccoglitori: sono queste le prime e più rare tavole delle antichità romane che abbiamo nella nostra collezione in due volumi separati, poiché in questo ne stanno 93, e 114 ne stanno al seguito dell’edizione del Labacco senza luogo ed anno, in tutto 207. I principali calcografi di questa collezione assai preziosa furono Antonio Lafreri, Antonio Salamanca, Enrico Van Schoel, e Niccolò Van Aelst. Ma s’incontrano tavole pregiatissime di Antonio Tempesta, Sisto Badalocchi, Giacomo Bossio, Diana Mantovana, P. Perret, Enea Vico, Niccolò Beatricio Lotaringio, Luigi Rouhier, ed altri: sempre questi due nostri esemplari si vanno aumentando.
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3895. VANNI Bartolommeo. Vedi Raccolta di scrittori sulla cupola di S. Pietro.
3898. VENUTI Rodulphinus et Jo. Christophorus Amadutius, Vetera monumenta, quae in hortis Caelimontanis et in aedibus Matheiorum adservantur: nunc primum in unum collecta et adnotationibus illustrata, Romae 1779, in fol., fig., 3 vol.
Se le numerose tavole fossero state eseguite almeno dai mediocri artisti potrebbero corrispondere alla decenza dei tipi, e al merito delle illustrazioni, ma sono queste intagliate e disegnate indecentemente, e deturpano la buona edizione dell’opera. Il primo volume contiene 106 tavole, il secondo 90, il terzo 76, fra le quali avvene alcuna passabilmente intagliata.
Se le numerose tavole fossero state eseguite almeno dai mediocri artisti potrebbero corrispondere alla decenza dei tipi, e al merito delle illustrazioni, ma sono queste intagliate e disegnate indecentemente, e deturpano la buona edizione dell’opera. Il primo volume contiene 106 tavole, il secondo 90, il terzo 76, fra le quali avvene alcuna passabilmente intagliata.
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3916. VISCONTI Ennio Quirino, Monumenti Galbinj della villa Pinciana descritti, Roma 1797, in 8, fig.
3919. ZANONI Francesco, Ragguaglio della nuova pittura del signor Filippo Gherardi da Lucca sulla volta e tribuna della chiesa di S. Pantaleo scoperta l’anno 1690, Roma, in 8, M. 62.