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3848. RACCOLTA di varie antichità, e lucerne antiche intagliate la maggior parte da Pietro Santi Bartoli, Roma, in 4, senz’anno.
Sono tavole 31, dodici delle quali presentano diversi monumenti, diciassette sono di lucerne antiche di vario, e bizzarro genere: segue un medaglione di Flavia Elena Augusta, e termina con una tavola di doppia grandezza rappresentante le nozze Aldobrandine. È da osservarsi però che le belle lucerne pubblicate in quest’opera, le cui prove sono di prima freschezza, non sono punto comprese in quelle pubblicate dal Bellori.
Sono tavole 31, dodici delle quali presentano diversi monumenti, diciassette sono di lucerne antiche di vario, e bizzarro genere: segue un medaglione di Flavia Elena Augusta, e termina con una tavola di doppia grandezza rappresentante le nozze Aldobrandine. È da osservarsi però che le belle lucerne pubblicate in quest’opera, le cui prove sono di prima freschezza, non sono punto comprese in quelle pubblicate dal Bellori.
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3856. ROMA sacra antica, e moderna. Figurata, e divisa in tre parti, Roma, per Antonio de Rossi, 1700, in 8.
Questa è una buona antica guida tratta e composta dagli scrittori di antichità più accreditati.
Questa è una buona antica guida tratta e composta dagli scrittori di antichità più accreditati.
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3798. MONTELATICI Domenico, Villa Borghese fuori di porta Pinciana cogli ornamenti che si osservano nel di lei palazzo, e le figure delle statue più singolari, Roma 1700, in 8.
Il libro è ben fatto, ma le molte tavole di cui è ripieno sono indegne degli occhi del pubblico.
Il libro è ben fatto, ma le molte tavole di cui è ripieno sono indegne degli occhi del pubblico.
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3850. RAGUENET, Les monumens de Rome, ou descriptions des plus beaux ouvrage de peinture, de sculpture, et d’architécture qui se voyent à Rome et aux environs, Paris 1702, in 12.
Questo autore volle giudicare le opere dell’arte in un modo a lui proprio, ma non aveva abbastanza forza di genio perché le sue opinioni potessero sostenersi coll’indipendenza delle opinioni comuni.
Questo autore volle giudicare le opere dell’arte in un modo a lui proprio, ma non aveva abbastanza forza di genio perché le sue opinioni potessero sostenersi coll’indipendenza delle opinioni comuni.
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3627. BOLDETTI Marc’Antonio, Osservazioni sopra i cimiterj de’ Santi Martiri, ed antichi cristiani, Roma 1702, in fol., fig., vol. 2.
Opera piena di cognizioni erudite; nel I volume stanno molte tavole con monumenti, e nel secondo copiosissime iscrizioni illustrate.
Opera piena di cognizioni erudite; nel I volume stanno molte tavole con monumenti, e nel secondo copiosissime iscrizioni illustrate.
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3597. BARTOLI Santi Pietro, Gli antichi sepolcri, ovve 171 ro mausolei romani, ed etruschi trovati in Roma, ed altri luoghi celebri ne’ quali si contengono molte erudite memorie, raccolti, disegnati, e intagliati da Pietro Santi Bartoli, Roma 1704, in fol., esemplare di dedica.
Opera è questa magnifica, nella quale l’incisore superò se stesso per la finezza dell’esecuzione, e per compensare colla squisitezza dell’intaglio la mancanza d’illustrazione, essendo allora morto il Bellori. Sono però bastanti indicazioni a spiegazione delle 110 tavole, che accompagnano il prezioso volume.
Opera è questa magnifica, nella quale l’incisore superò se stesso per la finezza dell’esecuzione, e per compensare colla squisitezza dell’intaglio la mancanza d’illustrazione, essendo allora morto il Bellori. Sono però bastanti indicazioni a spiegazione delle 110 tavole, che accompagnano il prezioso volume.
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3616. BIANCHINI monsignor Francesco, Considerazioni teoriche, e pratiche intorno al trasporto della colonna di Antonino Pio collocata in Monte Citorio, Roma 1704 in 4, fig.
Con due tavole dimostrative.
Con due tavole dimostrative.
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3896. VACCA Flaminio, Memorie di varie antichità trovate in diversi luoghi dell’alma città di Roma nell’anno 1594, Roma 1704, in 4, M. 40.
Questo è uno de’ più preziosi opuscoli sulle antichità di Roma.
Questo è uno de’ più preziosi opuscoli sulle antichità di Roma.
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3605. BELLORI Jo. Petri, Columna Choclis M. Aurelio Antonino Augusto dicata brevibus notis illustrata et a Petro Sancte Bartolo aere incisa; iterum in lucem prodit, 173 sub faustissimi auspiciis Clementis XI, Romae, ex calcographiaDom. de Rubeis, an. 1704, in fol.
In questa seconda edizione sono aggiunti in molte tavole dei secondi tagli, e in altre fu rientrato il taglio, di modo che l’occhio intelligente non vi trova la prima originalità e freschezza: vi sono alcune iscrizioni di più, e tre tavole in fine che mancano alla prima edizione, oltre il numero delle 77 coll’iscrizione, l’apoteosi, e la pompa funebre. Vedi per la colonna teodosiana Menetrei Claudii.
In questa seconda edizione sono aggiunti in molte tavole dei secondi tagli, e in altre fu rientrato il taglio, di modo che l’occhio intelligente non vi trova la prima originalità e freschezza: vi sono alcune iscrizioni di più, e tre tavole in fine che mancano alla prima edizione, oltre il numero delle 77 coll’iscrizione, l’apoteosi, e la pompa funebre. Vedi per la colonna teodosiana Menetrei Claudii.
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3682. CORRADINO Petrus Marcellinus, et Josepho Roccus Vulpius, Vetus Latium sacrum, et profanum, Romae et Patavii dal 1704 al 1745, in 4, fig., tomi 10 legati in 11 vol.
Il Corradini stampò i primi due volumi a Roma coi tipi di Francesco Gonzaga negli anni 1704 e 1705. Venne in seguito proseguita quest’opera dal padre Volpi, e i cinque volumi susseguenti furono impressi a Padova dal Comino. Il volume ottavo, il nono, e il decimo diviso in due tomi, furono pubblicati da Barnabò, e Lazzari. Opera preziosa pel modo con cui venne scritta, e per le preziose notizie, e per la critica, e monumenti in essa raccolti. Le molte tavole stanno fra il testo intagliate in rame. Questo corso, che tale può dirsi, di antichità romane mai non venne ristampato, e si è reso sempre più prezioso; e i tipi che lo produssero sono della maggior nitidezza. Il primo volume, di cui mancarono presto gli esemplari, venne ristampato con la data del 1748: ma non fu allora impressa la dedica a Clemente XI. Il nostro esemplare non manca di alcuna prerogativa per renderlo prezioso. COSATTI Lelio. Vedi Raccolta di scrittori sulla cupola di S. Pietro.
Il Corradini stampò i primi due volumi a Roma coi tipi di Francesco Gonzaga negli anni 1704 e 1705. Venne in seguito proseguita quest’opera dal padre Volpi, e i cinque volumi susseguenti furono impressi a Padova dal Comino. Il volume ottavo, il nono, e il decimo diviso in due tomi, furono pubblicati da Barnabò, e Lazzari. Opera preziosa pel modo con cui venne scritta, e per le preziose notizie, e per la critica, e monumenti in essa raccolti. Le molte tavole stanno fra il testo intagliate in rame. Questo corso, che tale può dirsi, di antichità romane mai non venne ristampato, e si è reso sempre più prezioso; e i tipi che lo produssero sono della maggior nitidezza. Il primo volume, di cui mancarono presto gli esemplari, venne ristampato con la data del 1748: ma non fu allora impressa la dedica a Clemente XI. Il nostro esemplare non manca di alcuna prerogativa per renderlo prezioso. COSATTI Lelio. Vedi Raccolta di scrittori sulla cupola di S. Pietro.
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