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Questo codice esisteva nella libreria dei duchi d’Urbino, e per la morte di Francesco M. della Rovere passò cogli
stati al dominio pontificio. Le figure furono lumeggiate dal codice senza la biasimevole, che vedesi nell’edizione
di Parigi per opera del pittore Errard. Può questo ritenersi per l’edizione la più ampia e corretta a seconda
dell’antico originale. Questo diligente editore estese anche la vita di Leonardo in 28 pagine e pose al fine alcune
note al trattato estese dal sig. Giovanni Gherardo de’ Rossi; e prima delle tavole è il ritratto di Leonardo.
Questo codice esisteva nella libreria dei duchi d’Urbino, e per la morte di Francesco M. della Rovere passò cogli
stati al dominio pontificio. Le figure furono lumeggiate dal codice senza la biasimevole, che vedesi nell’edizione
di Parigi per opera del pittore Errard. Può questo ritenersi per l’edizione la più ampia e corretta a seconda
dell’antico originale. Questo diligente editore estese anche la vita di Leonardo in 28 pagine e pose al fine alcune
note al trattato estese dal sig. Giovanni Gherardo de’ Rossi; e prima delle tavole è il ritratto di Leonardo.
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Tutte le opere di questo sommo matematico e ingegnere sono da tenersi in pregio fra le migliori di questo genere.
Tutte le opere di questo sommo matematico e ingegnere sono da tenersi in pregio fra le migliori di questo genere.
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Furono tirate anche alcune copie del testo nella stessa carta grande delle tavole e vide la luce a spese d’un gran
mecenate, caldo di vero zelo, per la gloria italiana. Questa è la più splendida fra le opere che trattino dell’arte
militare. Si era già resa introvabile l’antica edizione di Brescia del 1599 e da questo motivo fa indotto il Duca
Melzi a incaricare il 99sig. Marini di questa edizione preceduta da molti prolegomeni, da una biblioteca
storico-critica di fortificazione, da una nuova lezione e commenti del testo e finalmente dell’antico testo
originale. Il tutto illustrato da copiosissime tavole.
Furono tirate anche alcune copie del testo nella stessa carta grande delle tavole e vide la luce a spese d’un gran
mecenate, caldo di vero zelo, per la gloria italiana. Questa è la più splendida fra le opere che trattino dell’arte
militare. Si era già resa introvabile l’antica edizione di Brescia del 1599 e da questo motivo fa indotto il Duca
Melzi a incaricare il 99sig. Marini di questa edizione preceduta da molti prolegomeni, da una biblioteca
storico-critica di fortificazione, da una nuova lezione e commenti del testo e finalmente dell’antico testo
originale. Il tutto illustrato da copiosissime tavole.
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Opuscoletto di 32 pagine scritto con critica e profondità di cognizioni.
Opuscoletto di 32 pagine scritto con critica e profondità di cognizioni.
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Con due tavole che esprimono il pantografo e il modo di usarne. Noti può dirsi questa una versione, ma piuttosto
un estratto dei precedente.
Con due tavole che esprimono il pantografo e il modo di usarne. Noti può dirsi questa una versione, ma piuttosto
un estratto dei precedente.
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Libretto di trentadue foglietti con varie tavole intagliate in legno: operetta singolare e non facile a trovarsi.
Libretto di trentadue foglietti con varie tavole intagliate in legno: operetta singolare e non facile a trovarsi.
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Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state
dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo.
Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il
Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui
nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece
suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
Quest’edizione è presa dalla precedente del 1567 colla differenza di essere assai meno corretta, ed essendo state
dallo stampatore in più luoghi omesse tavole necessarie, o sostituite alcune altre che non hanno che fare col testo.
Ma ciò che è più strano si è che il de’ Vecchi editore, ponendo il suo nome al proemio che aveva prodotto il
Franceschi nella più antica citata edizione, ove parla del Barbaro si esprime come se avesse avuto dialogo con lui
nelle materie vitruviane ed era morto 59 anni prima di questa seconda edizione: il che prova che ristampò e fece
suo il proemio del Franceschi, senza leggerlo.
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, Le tre lettere indicate vogliono significare il Conte Carlo Cataneo. Questo restringe anche maggiormente il
compendio del Perrault e lo limita alle sole nozioni dell’architettura civile. Le tavole poi intagliate dal Vasconi
sono affatto senza eleganza.
Le tre lettere indicate vogliono significare il Conte Carlo Cataneo. Questo restringe anche maggiormente il
compendio del Perrault e lo limita alle sole nozioni dell’architettura civile. Le tavole poi intagliate dal Vasconi
sono affatto senza eleganza.
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Con una gran tavola intagliata in rame. Fu oggetto di molte discussioni un’escavazione in quell’anno fatta, che si
dovette fatalmente ricuoprire.
Con una gran tavola intagliata in rame. Fu oggetto di molte discussioni un’escavazione in quell’anno fatta, che si
dovette fatalmente ricuoprire.
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