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Il chiaro sig. ab. Francesco Fontani trovò nella Riccardiana il manoscritto di Leonardo e lo credette di mano di
Stefano della Bella con figure marginali illustrate e segnate da questo valente intagliatore e conoscendo che
l’edizione italiana di Parigi era tradotta da un manoscritto scorretto, e le figure erano alterate per voler
ombreggiarle, verificando che Freart portò troppe alterazioni al trattato nella sua versione francese, senza be
intendere in tutti i luoghi del testo di 39 Leonardo; verificando che l’edizione italiana di Napoli del 1733 e
l’altra di Bologna del 1786 non erano che materiali ristampe di quella di Parigi, diverse soltanto nell’infelicità
delle tavole, senza correggere alcuno degli errori nell’antica trascorsi, pubblicò il codice di Stefano della Bella. A
questo aggiunse le memorie intorno a Leonardo e intorno lo stesso Stefano coi rispettivi ritratti e molte note e
una bella lezione accademica del Lami intorno agli artisti che fiorirono dal 1000 al 1300.
Il chiaro sig. ab. Francesco Fontani trovò nella Riccardiana il manoscritto di Leonardo e lo credette di mano di
Stefano della Bella con figure marginali illustrate e segnate da questo valente intagliatore e conoscendo che
l’edizione italiana di Parigi era tradotta da un manoscritto scorretto, e le figure erano alterate per voler
ombreggiarle, verificando che Freart portò troppe alterazioni al trattato nella sua versione francese, senza be
intendere in tutti i luoghi del testo di 39 Leonardo; verificando che l’edizione italiana di Napoli del 1733 e
l’altra di Bologna del 1786 non erano che materiali ristampe di quella di Parigi, diverse soltanto nell’infelicità
delle tavole, senza correggere alcuno degli errori nell’antica trascorsi, pubblicò il codice di Stefano della Bella. A
questo aggiunse le memorie intorno a Leonardo e intorno lo stesso Stefano coi rispettivi ritratti e molte note e
una bella lezione accademica del Lami intorno agli artisti che fiorirono dal 1000 al 1300.
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Pare incredibile come malgrado le ottime intenzioni dell’autore egli non siasi prevalso delle notizie di fatto
esattissime, pubblicate in Parigi nel 1801 dall’abate Venturi e sbagli d’otto anni la nascita di Leonardo, e fra
molti altri equivochi asserisca che il suo Cenacolo fosse dipinto a fresco.
Pare incredibile come malgrado le ottime intenzioni dell’autore egli non siasi prevalso delle notizie di fatto
esattissime, pubblicate in Parigi nel 1801 dall’abate Venturi e sbagli d’otto anni la nascita di Leonardo, e fra
molti altri equivochi asserisca che il suo Cenacolo fosse dipinto a fresco.
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Sta fra la collezione de’ classici italiani.
Sta fra la collezione de’ classici italiani.
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Questo codice esisteva nella libreria dei duchi d’Urbino, e per la morte di Francesco M. della Rovere passò cogli
stati al dominio pontificio. Le figure furono lumeggiate dal codice senza la biasimevole, che vedesi nell’edizione
di Parigi per opera del pittore Errard. Può questo ritenersi per l’edizione la più ampia e corretta a seconda
dell’antico originale. Questo diligente editore estese anche la vita di Leonardo in 28 pagine e pose al fine alcune
note al trattato estese dal sig. Giovanni Gherardo de’ Rossi; e prima delle tavole è il ritratto di Leonardo.
Questo codice esisteva nella libreria dei duchi d’Urbino, e per la morte di Francesco M. della Rovere passò cogli
stati al dominio pontificio. Le figure furono lumeggiate dal codice senza la biasimevole, che vedesi nell’edizione
di Parigi per opera del pittore Errard. Può questo ritenersi per l’edizione la più ampia e corretta a seconda
dell’antico originale. Questo diligente editore estese anche la vita di Leonardo in 28 pagine e pose al fine alcune
note al trattato estese dal sig. Giovanni Gherardo de’ Rossi; e prima delle tavole è il ritratto di Leonardo.
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Opera pienissima di utili avvertimenti per le pratiche d’ogni sorta di lavori di pennello.
Opera pienissima di utili avvertimenti per le pratiche d’ogni sorta di lavori di pennello.
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La modestia, che non permise a questa dama assai colta e distinta se non di porre le iniziali del suo nome nella
dedica della versione alla sig. Elisabetta Foscarini, non toglierà che da noi si sveli il nome della nob. D. sig.
Maria Querint Stampalia, nata Lippamano, versatissima nelle arti del disegno e nelle amene lettere, oltre le solide
qualilità di cuore e di spirito che la costituiscono uno de’ principali ornamenti della sua patria.
La modestia, che non permise a questa dama assai colta e distinta se non di porre le iniziali del suo nome nella
dedica della versione alla sig. Elisabetta Foscarini, non toglierà che da noi si sveli il nome della nob. D. sig.
Maria Querint Stampalia, nata Lippamano, versatissima nelle arti del disegno e nelle amene lettere, oltre le solide
qualilità di cuore e di spirito che la costituiscono uno de’ principali ornamenti della sua patria.
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Il primo volume è consecrato alla versione del testo, il secondo contiene le riflessioni del traduttore. La filosofia
delle arti si svolge assai bene in quest’opera.
Il primo volume è consecrato alla versione del testo, il secondo contiene le riflessioni del traduttore. La filosofia
delle arti si svolge assai bene in quest’opera.
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Tutto ciò che ha scritto questo ben ordinato ingegno è pieno di saviezza, quantunque senza pregio di novità.
Tutto ciò che ha scritto questo ben ordinato ingegno è pieno di saviezza, quantunque senza pregio di novità.
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Non sono questi che otto foglietti di stampa in tutto.
Non sono questi che otto foglietti di stampa in tutto.
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Libretto piuttosto raro e succinto che ha qualche merito per la succosa con cui è scritto: ma si estende presso ché
esclusivamente sui preparativi meccanici dell’arte della pittura e le tavole sono inserte fra il testo dell’opera.
Libretto piuttosto raro e succinto che ha qualche merito per la succosa con cui è scritto: ma si estende presso ché
esclusivamente sui preparativi meccanici dell’arte della pittura e le tavole sono inserte fra il testo dell’opera.
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