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36. GOGUET Antoine, De l’Origine des loix, des arts et des sciences et des leurs progres chez les anciens peuples, vol. 3 in 4, Paris 1758.
Edizione assai migliore delle altre impresse posteriormente in 6 vol. in 12. L’opera è divisa dopo il diluvio sino alla morte di Giacobbe, dalla morte di Giacobbe fino allo stabilimento della monarchia presso gli Ebrei, e finalmente fino al loro ritorno alla schiavitù, con alcune tavole inserite a vari luoghi fra il testo: libro ripieno di cognizioni ben ordinate, e utilissime.
Edizione assai migliore delle altre impresse posteriormente in 6 vol. in 12. L’opera è divisa dopo il diluvio sino alla morte di Giacobbe, dalla morte di Giacobbe fino allo stabilimento della monarchia presso gli Ebrei, e finalmente fino al loro ritorno alla schiavitù, con alcune tavole inserite a vari luoghi fra il testo: libro ripieno di cognizioni ben ordinate, e utilissime.
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2792. CANINI, Immages de héros, et de grands hommes de l’antiquité, dessinées sur des medailles par Jean Ange Canini, gravées par Picard le Romain, Amsterdam 1731, in 4 gr.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60 lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini. La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa, comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi. Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60 lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini. La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa, comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi. Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
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3073. WORLIDGE I. painter, A select collection of drawings from curious antique gems most of them in the possession of the nobility and gentry of this kingdom. Etched after the manner of Rembrandt, Londou-Dryden Leach 1768, 2 vol., in fol., planch. 183.
Quoique datée de 1768 cette édition a été publiée apres 1780: on l’à antidatée a fin de la faire passér pour l’édition originale quai avait réellement paru en 1768 mais en plus petit, et sans texte (Manuel de Brunet). Nondimeno è da tenersi questo libro fra i più preziosi in questa materia, essendo le tavole di bello ed elegante lavoro, quantunque si allontanino per vaghezza d’incisione dal gusto dell’antichità. Esemplare magnifico in mar. verde dorato col ritratto dell’autore a principio. Niente di più lontano avvi dallo stile e dal carattere dell’antichità quanto il modo di Rembrand per rappresentarla e l’autore annunzia di aver precisamente preso quello di mira.
Quoique datée de 1768 cette édition a été publiée apres 1780: on l’à antidatée a fin de la faire passér pour l’édition originale quai avait réellement paru en 1768 mais en plus petit, et sans texte (Manuel de Brunet). Nondimeno è da tenersi questo libro fra i più preziosi in questa materia, essendo le tavole di bello ed elegante lavoro, quantunque si allontanino per vaghezza d’incisione dal gusto dell’antichità. Esemplare magnifico in mar. verde dorato col ritratto dell’autore a principio. Niente di più lontano avvi dallo stile e dal carattere dell’antichità quanto il modo di Rembrand per rappresentarla e l’autore annunzia di aver precisamente preso quello di mira.
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