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Non fu mai stampata l’intera storia tiburtina, da cui fu tratto questo capitolo. Il cardinal Francesco Barberini
comprò il manoscritto, ma non escì più dalla sua biblioteca. L’Avercampo tradusse in latino questo capitolo
inserto nel tomo VII parte seconda, dal Burmano arricchito di note.
I pochi bibliografi che citano questo libro lo annoverano fra i molto rari.
RIZETTI C. Gio. Vedi Raccolta di scrittori sulla cupola di S. Pietro.
Non fu mai stampata l’intera storia tiburtina, da cui fu tratto questo capitolo. Il cardinal Francesco Barberini
comprò il manoscritto, ma non escì più dalla sua biblioteca. L’Avercampo tradusse in latino questo capitolo
inserto nel tomo VII parte seconda, dal Burmano arricchito di note.
I pochi bibliografi che citano questo libro lo annoverano fra i molto rari.
RIZETTI C. Gio. Vedi Raccolta di scrittori sulla cupola di S. Pietro.
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, Non è ancora completa questa grand’opera, che dell’ico 225 nografia romana non vide pubblicata se non la
parte prima. La greca è completa, ed abbraccia tre volumi. Le tavole sono accuratamente intagliate, e con lusso
appariscente, ma il bulino invase il buon gusto, che deve esprimere il carattere delle pietre, delle medaglie, delle
gemme. Le tavole in questo nostro esemplare sono inserite fra il testo, e i tipi dei caratteri sono della maggior
eleganza e magnificenza. Il Visconti morì dopo pubblicati questi quattro volumi, lasciando i materiali per altri
due, che sono imminenti a vedere la luce, e che saranno editi per cura del signor Monges membro dell’Istituto di
Francia. Questa è la più grande opera che abbiamo per riconoscere le vere dalle apocrife imagini degli antichi.
Avvi di quest’opera un’edizione in 4 che è accompagnata dalle stampe a maniera di atlante in volume separato. E
questa in gran foglio, da noi posseduta, non trovasi in commercio, ma ci venne regalata dalla Regia munificenza
di Luigi XVIII.
Non è ancora completa questa grand’opera, che dell’ico 225 nografia romana non vide pubblicata se non la
parte prima. La greca è completa, ed abbraccia tre volumi. Le tavole sono accuratamente intagliate, e con lusso
appariscente, ma il bulino invase il buon gusto, che deve esprimere il carattere delle pietre, delle medaglie, delle
gemme. Le tavole in questo nostro esemplare sono inserite fra il testo, e i tipi dei caratteri sono della maggior
eleganza e magnificenza. Il Visconti morì dopo pubblicati questi quattro volumi, lasciando i materiali per altri
due, che sono imminenti a vedere la luce, e che saranno editi per cura del signor Monges membro dell’Istituto di
Francia. Questa è la più grande opera che abbiamo per riconoscere le vere dalle apocrife imagini degli antichi.
Avvi di quest’opera un’edizione in 4 che è accompagnata dalle stampe a maniera di atlante in volume separato. E
questa in gran foglio, da noi posseduta, non trovasi in commercio, ma ci venne regalata dalla Regia munificenza
di Luigi XVIII.
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, Sonovi poche tavole con scarsi dettagli collocate fra il testo. Ma l’opera è piena di erudizione e dottrina.
Sonovi poche tavole con scarsi dettagli collocate fra il testo. Ma l’opera è piena di erudizione e dottrina.
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Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato,
essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi
pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in
quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C.
Agostino vivente.
Nel 1760 il conte Carli fece stampare dallo Storti in Venezia questo primo volume che non fu poi mai pubblicato,
essendo rimasto come inedito assieme ad altre dissertazioni parimenti stampate, e non pubblicate. Quando poi
pubblicò la sua Storia delle antichità italiche fuse questo primo volume, se non tutto in parte almeno, in
quell’opera dottissima; e queste ed altre nozioni su tal proposito abbiamo del coltissimo di lui figlio il C.
Agostino vivente.
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Opera diligentemente eseguita, ove nella prima parte si contengono 74 tavole intagliate in rame, e nella seconda
che riguarda le spiegazioni delle sculture fatta da M. Francesco Bianchini veronese trovansi altre 72 tavole.
Opera dedicata al re d’Inghilterra Giacomo III dal cardinale di S. Clemente.
Opera diligentemente eseguita, ove nella prima parte si contengono 74 tavole intagliate in rame, e nella seconda
che riguarda le spiegazioni delle sculture fatta da M. Francesco Bianchini veronese trovansi altre 72 tavole.
Opera dedicata al re d’Inghilterra Giacomo III dal cardinale di S. Clemente.
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, Dalle armi del Pontefice Innocenzo XI poste sopra la legatura si suppone possa essere stampato circa l’anno
1668, in 4 picc., fig.
Sonovi molte notizie di cose orientali, e una gran tavola intagliata in rame.
Dalle armi del Pontefice Innocenzo XI poste sopra la legatura si suppone possa essere stampato circa l’anno
1668, in 4 picc., fig.
Sonovi molte notizie di cose orientali, e una gran tavola intagliata in rame.
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. Nel nostro esemplare di prima impressione confrontato colle lunghe descrizioni di de Bure, e avente tutti i
contrasegni della vera originalità, con qualche carta topografica di più delle indicate da questo bibliografo,
mancano le ultime 5 parti alla prima collezione (detta de’ gran viaggi) che debbe essere composta di 13 parti, e
quattro ne mancano egualmente alla seconda collezione (detta dei piccoli viaggi) che debbe esser composta di 12
parti. Esemplare però bellissimo, dorato, che apparteneva alla Biblioteca Brignole in Genova. Rare volte abbiamo
trovato questo corpo completo.
Nel nostro esemplare di prima impressione confrontato colle lunghe descrizioni di de Bure, e avente tutti i
contrasegni della vera originalità, con qualche carta topografica di più delle indicate da questo bibliografo,
mancano le ultime 5 parti alla prima collezione (detta de’ gran viaggi) che debbe essere composta di 13 parti, e
quattro ne mancano egualmente alla seconda collezione (detta dei piccoli viaggi) che debbe esser composta di 12
parti. Esemplare però bellissimo, dorato, che apparteneva alla Biblioteca Brignole in Genova. Rare volte abbiamo
trovato questo corpo completo.
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, Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette
di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto.
Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo
con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e
finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con
numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro
primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove
Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti.
Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville,
e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
Libro che riesce prezioso per le tavole intagliate da Agostino Caracci. Brunet dà molte notizie intorno le Etichette
di questa edizione. Il nostro esemplare a tergo del frontespizio figurato ha il ritratto di Filippo II senza il Berretto.
Nel secondo foglietto è la dedica, a tergo della quale la stampa istoriata della Cremona trionfante: segue il terzo
con un avviso a’ lettori. Il bellissimo ritratto dell’autore è nel quarto foglio. Comincia il testo dei quattro libri, e
finisce colla p. 129; ma è da notarsi che dopo la 88 nel terzo libro incomin 235 cia una serie di pagine con
numeri romani dall’I al LXXVIII e ripigliano li numeri arabi col 4 libro che incomincia colla p. 89. Nel libro
primo a p. 13 è la tavola del Barroccio; 9 ritratti sono collocati fra il testo del 3 libro; e 25 ne sono nel 4 libro ove
Filippo II è col berretto, segue un foglietto dell’errata colla dichiarazione che Agostino Caracci intagliò i ritratti.
Al fine sono 4 tavole degli edifici di Cremona, e una gran pianta di tutta la città; segue la tavola de’ castelli, ville,
e terre del Cremonese in un foglio, e finisce con 12 foglietti delle cose più notabili contenute nell’opera.
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Questo libro dedicato al dotto mecenate
cardinal Federico Borromeo è pieno di notizie
preziose anche per gli oggetti dell’arte.
Questo libro dedicato al dotto mecenate
cardinal Federico Borromeo è pieno di notizie
preziose anche per gli oggetti dell’arte.
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