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234. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura ridotto alla sua vera lezione sopra una sua copia a penna di mano di Stefanino della Bella con le figure disegnate dal medesimo, Firenze 1792, in 4.
Il chiaro sig. ab. Francesco Fontani trovò nella Riccardiana il manoscritto di Leonardo e lo credette di mano di Stefano della Bella con figure marginali illustrate e segnate da questo valente intagliatore e conoscendo che l’edizione italiana di Parigi era tradotta da un manoscritto scorretto, e le figure erano alterate per voler ombreggiarle, verificando che Freart portò troppe alterazioni al trattato nella sua versione francese, senza be intendere in tutti i luoghi del testo di 39 Leonardo; verificando che l’edizione italiana di Napoli del 1733 e l’altra di Bologna del 1786 non erano che materiali ristampe di quella di Parigi, diverse soltanto nell’infelicità delle tavole, senza correggere alcuno degli errori nell’antica trascorsi, pubblicò il codice di Stefano della Bella. A questo aggiunse le memorie intorno a Leonardo e intorno lo stesso Stefano coi rispettivi ritratti e molte note e una bella lezione accademica del Lami intorno agli artisti che fiorirono dal 1000 al 1300.
Il chiaro sig. ab. Francesco Fontani trovò nella Riccardiana il manoscritto di Leonardo e lo credette di mano di Stefano della Bella con figure marginali illustrate e segnate da questo valente intagliatore e conoscendo che l’edizione italiana di Parigi era tradotta da un manoscritto scorretto, e le figure erano alterate per voler ombreggiarle, verificando che Freart portò troppe alterazioni al trattato nella sua versione francese, senza be intendere in tutti i luoghi del testo di 39 Leonardo; verificando che l’edizione italiana di Napoli del 1733 e l’altra di Bologna del 1786 non erano che materiali ristampe di quella di Parigi, diverse soltanto nell’infelicità delle tavole, senza correggere alcuno degli errori nell’antica trascorsi, pubblicò il codice di Stefano della Bella. A questo aggiunse le memorie intorno a Leonardo e intorno lo stesso Stefano coi rispettivi ritratti e molte note e una bella lezione accademica del Lami intorno agli artisti che fiorirono dal 1000 al 1300.
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235. Da VINCI Lionardo, Traité de la peinture precedé de la vie de l’auteur et du catalogue de ses ouvrages avec des notes et observationes par le traducteur M. de Gault de S. Germain, nouvelle édition, Paris 1803, in 8, fig. con 30 tav.
Pare incredibile come malgrado le ottime intenzioni dell’autore egli non siasi prevalso delle notizie di fatto esattissime, pubblicate in Parigi nel 1801 dall’abate Venturi e sbagli d’otto anni la nascita di Leonardo, e fra molti altri equivochi asserisca che il suo Cenacolo fosse dipinto a fresco.
Pare incredibile come malgrado le ottime intenzioni dell’autore egli non siasi prevalso delle notizie di fatto esattissime, pubblicate in Parigi nel 1801 dall’abate Venturi e sbagli d’otto anni la nascita di Leonardo, e fra molti altri equivochi asserisca che il suo Cenacolo fosse dipinto a fresco.
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236. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura. Colle memorie storiche sulla vita di Leonardo scritte da Carlo Amoretti, Milano 1804, in 4, fig.
Sta fra la collezione de’ classici italiani.
Sta fra la collezione de’ classici italiani.
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237. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura tratto da un codice della Biblioteca Vaticana e pubblicato da Guglielmo Manzi, Roma 1817, in 4; unitovi un atlante di stampe.
Questo codice esisteva nella libreria dei duchi d’Urbino, e per la morte di Francesco M. della Rovere passò cogli stati al dominio pontificio. Le figure furono lumeggiate dal codice senza la biasimevole, che vedesi nell’edizione di Parigi per opera del pittore Errard. Può questo ritenersi per l’edizione la più ampia e corretta a seconda dell’antico originale. Questo diligente editore estese anche la vita di Leonardo in 28 pagine e pose al fine alcune note al trattato estese dal sig. Giovanni Gherardo de’ Rossi; e prima delle tavole è il ritratto di Leonardo.
Questo codice esisteva nella libreria dei duchi d’Urbino, e per la morte di Francesco M. della Rovere passò cogli stati al dominio pontificio. Le figure furono lumeggiate dal codice senza la biasimevole, che vedesi nell’edizione di Parigi per opera del pittore Errard. Può questo ritenersi per l’edizione la più ampia e corretta a seconda dell’antico originale. Questo diligente editore estese anche la vita di Leonardo in 28 pagine e pose al fine alcune note al trattato estese dal sig. Giovanni Gherardo de’ Rossi; e prima delle tavole è il ritratto di Leonardo.
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240. WATIN, L’art du peindre, doreur, vernisseur, Paris 1802, in 8.
Opera pienissima di utili avvertimenti per le pratiche d’ogni sorta di lavori di pennello.
Opera pienissima di utili avvertimenti per le pratiche d’ogni sorta di lavori di pennello.
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241. WEBB Daniele, Ricerche sopra le bellezze della pittura e sul merito dei più celebri pittori antichi e moderni. Opera tradotta in italiano da una dama veneta, Venezia 1791.
La modestia, che non permise a questa dama assai colta e distinta se non di porre le iniziali del suo nome nella dedica della versione alla sig. Elisabetta Foscarini, non toglierà che da noi si sveli il nome della nob. D. sig. Maria Querint Stampalia, nata Lippamano, versatissima nelle arti del disegno e nelle amene lettere, oltre le solide qualilità di cuore e di spirito che la costituiscono uno de’ principali ornamenti della sua patria.
La modestia, che non permise a questa dama assai colta e distinta se non di porre le iniziali del suo nome nella dedica della versione alla sig. Elisabetta Foscarini, non toglierà che da noi si sveli il nome della nob. D. sig. Maria Querint Stampalia, nata Lippamano, versatissima nelle arti del disegno e nelle amene lettere, oltre le solide qualilità di cuore e di spirito che la costituiscono uno de’ principali ornamenti della sua patria.
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242. WEBB Daniele, Ricerche sulle bellezze delle pitture e sul merito dei più celebri pittori antichi e moderni, tradotte e commentate da Francesco Pizzetti, Parma 1804, vol. 2, in 4.
Il primo volume è consecrato alla versione del testo, il secondo contiene le riflessioni del traduttore. La filosofia delle arti si svolge assai bene in quest’opera.
Il primo volume è consecrato alla versione del testo, il secondo contiene le riflessioni del traduttore. La filosofia delle arti si svolge assai bene in quest’opera.
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243. ZANNOTTI Giampietro, Avvertimenti per l’incaminamento d’un giovine alla pittura, Bologna 1756, in 8.
Tutto ciò che ha scritto questo ben ordinato ingegno è pieno di saviezza, quantunque senza pregio di novità.
Tutto ciò che ha scritto questo ben ordinato ingegno è pieno di saviezza, quantunque senza pregio di novità.
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311. COLOMBINA Gasparo padovano, Discorso distinto in quattro capitoli, nel primo de’ quali si discorre del disegno e modi di esercitarsi in esso; nel secondo della pittura e quale deve essere il buon pittore; nel terzo de’ modi di colorire e sue distinzioni; ne quarto con quali lineamenti il disegnatore, e con quali colori il pittore, deve spiegare gli affetti ec., Padova, per Paolo Tozi, 1623, in 4 gr. colla dedica al P. Bernardino Guidoni segnata dallo stampatore e un avviso ai lettori.
Non sono questi che otto foglietti di stampa in tutto.
Non sono questi che otto foglietti di stampa in tutto.
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314. CORNEILLE J. B., Les premiers élémens de la peinture pratique enrichis de figures de proportions mésurées sur l’antique, dessinées et gravées par J. B. Corneille peintre de l’Academie Royale, Paris 1684, in 12, fig.
Libretto piuttosto raro e succinto che ha qualche merito per la succosa con cui è scritto: ma si estende presso ché esclusivamente sui preparativi meccanici dell’arte della pittura e le tavole sono inserte fra il testo dell’opera.
Libretto piuttosto raro e succinto che ha qualche merito per la succosa con cui è scritto: ma si estende presso ché esclusivamente sui preparativi meccanici dell’arte della pittura e le tavole sono inserte fra il testo dell’opera.
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