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Nei primi tre volumi, pubblicati da Mariette, sono raccolti i più bizzarri ornamenti d’ogni genere; e targhe e vasi
e vedute e candelieri e tutto ciò che a una ricca fantasia può venire in capo, intagliati con grazia all’acqua forte:
contengono questi oltre 650 tavole.
Nei primi tre volumi, pubblicati da Mariette, sono raccolti i più bizzarri ornamenti d’ogni genere; e targhe e vasi
e vedute e candelieri e tutto ciò che a una ricca fantasia può venire in capo, intagliati con grazia all’acqua forte:
contengono questi oltre 650 tavole.
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Il codice è composto da 124 foglietti; sonovi alcune poche figure e i vocaboli greci al margine. Fu confrontato e
corrisponde, con piccolissime varietà e non essenziali, ai due principali della Vaticana e per la bellissima sua
conserva 127 zione, e prima legatura e lettere aurate, e nitidezza di pergamene il riteniamo di non comune
preziosità.
Il codice è composto da 124 foglietti; sonovi alcune poche figure e i vocaboli greci al margine. Fu confrontato e
corrisponde, con piccolissime varietà e non essenziali, ai due principali della Vaticana e per la bellissima sua
conserva 127 zione, e prima legatura e lettere aurate, e nitidezza di pergamene il riteniamo di non comune
preziosità.
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, Questo codice che non giunge se non a tutto il terzo libro è stato cominciato col massimo lusso ed eleganza,
essendo la prima pagina interamente scritta a lettere d’oro e le due seguenti alternate in oro in lapis lazzuli e in
porpora: tutto il resto del codice in minio e in nero, è della massima bellezza: non è però anteriore al XV secolo.
Era nella biblioteca del Duca di Cassano.
Questo codice che non giunge se non a tutto il terzo libro è stato cominciato col massimo lusso ed eleganza,
essendo la prima pagina interamente scritta a lettere d’oro e le due seguenti alternate in oro in lapis lazzuli e in
porpora: tutto il resto del codice in minio e in nero, è della massima bellezza: non è però anteriore al XV secolo.
Era nella biblioteca del Duca di Cassano.
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, Nel principio è la lettera di Giovanni Sulpizio al lettore: segue l’indice: poi la lettera del Cardinal Riario a
Giovanni Sulpizio: vengono i dieci libri di Viuuvio: che finiscono con una carta di errata col registro. In fine
Sexti Iulii Frontini Consularis de acques quae in urbem influunt; libellus mirabilis. Dell’ultima carta è il registro
dei fogli, in fol., senza luogo ed anno.
Questa è la più rara e pregiata edizione di quest’opera per esser la prima non solo, ma perché il suo testo è
bastantemente corretto: esemplare magnifico in vit. dor. Era della biblioteca Corsini.
Nel principio è la lettera di Giovanni Sulpizio al lettore: segue l’indice: poi la lettera del Cardinal Riario a
Giovanni Sulpizio: vengono i dieci libri di Viuuvio: che finiscono con una carta di errata col registro. In fine
Sexti Iulii Frontini Consularis de acques quae in urbem influunt; libellus mirabilis. Dell’ultima carta è il registro
dei fogli, in fol., senza luogo ed anno.
Questa è la più rara e pregiata edizione di quest’opera per esser la prima non solo, ma perché il suo testo è
bastantemente corretto: esemplare magnifico in vit. dor. Era della biblioteca Corsini.
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, Esemplare bellissimo d’antica legatura appartenne al cav. Maderna architetto.
Esemplare bellissimo d’antica legatura appartenne al cav. Maderna architetto.
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, Intendesi il gran teatro di Bibiena.
Intendesi il gran teatro di Bibiena.
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Questo Visentini fu maestro nel secolo scorso della pubblica Accademia Veneta e scrisse questo trattato
prospettico per erudire la gioventù. Lo ornò di 81 figure, che sono quadri di composizione sua, acquarellati in
chiaroscuro per essere poi intagliati, e pubblicati nell’opera. Il dispendio che avrebbe costato quest’edizione
ritenne forse l’autore dal darla alla luce. Sebbene se fosse stata eseguita, come la sua seconda parte degli Errori
del Gallacini, non vi si sarebbe troppo lodata l’accuratezza e il buon gusto. Vedi GALLACINI ec.
Questo Visentini fu maestro nel secolo scorso della pubblica Accademia Veneta e scrisse questo trattato
prospettico per erudire la gioventù. Lo ornò di 81 figure, che sono quadri di composizione sua, acquarellati in
chiaroscuro per essere poi intagliati, e pubblicati nell’opera. Il dispendio che avrebbe costato quest’edizione
ritenne forse l’autore dal darla alla luce. Sebbene se fosse stata eseguita, come la sua seconda parte degli Errori
del Gallacini, non vi si sarebbe troppo lodata l’accuratezza e il buon gusto. Vedi GALLACINI ec.
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