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3717. FENESTELLA Jo. Dom. Fiocchus, De’ sacerdozii, e de’ magistrati romani libri due, tradotti dal latino alla lingua toscana da Francesco Sansovino, Venezia, per Giolito, 1547, in 8.
Esemplare elegantissimo.
Esemplare elegantissimo.
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3718. FENESTELLA, Dei sacerdozii, e dei magistrati romani, tradotto di latino alla lingua toscana da Francesco Sansovino, Venezia, presso Giolito, 1544, in 8. — Aggiunto: Opera nuova, la quale insegna presto di abaco con un modo nuovo, Venezia, per Hieronimo Calepino, 1553. — Le piacevoli, ed ingegnose quistioni di Plutarco, tradotte da Pietro Lauro modenese, Venezia, per Comin da Trino, 1551.
3739. FULVII Andreae, Antiquaria urbis Romae, per magistrum Jacobum Mazzocchium, a. 1513 triumphante P. Leone X Pontifice maximo, in 4. Questo libro scritto in versi, e dedicato a Leone X è ritenuto fra i più rari, e preziosi delle antichità, e non ne venne fatta altra edizione.
3740. FULVII Andreae, Antiquitates urbis Romae nuperrime editae, Romae 1527, in fol. p.
Questo libro prezioso per la sua edizione, non meno che per la dottrina del celebre antiquario, non è citato nel Rangiaschi, Biblioteca dello Stato Pontificio, benché pubblicato in Roma. A tergo del frontespizio in cui sono sette endecasillabi di Giovanni Fulvio al lettore, è il privilegio di Clemente VII, segue una prefazione in via di dedica al Papa, poi le tavole dei Capitoli, e delle materie, i quali prolegomeni occupano 9 foglietti. Poi il testo comincia dal foglio 1 al 106, in fine sono 5 foglietti di versi in onore del popolo romano, e un’egloga sull’esposizione di Romolo e Remo nel Tevere.
Questo libro prezioso per la sua edizione, non meno che per la dottrina del celebre antiquario, non è citato nel Rangiaschi, Biblioteca dello Stato Pontificio, benché pubblicato in Roma. A tergo del frontespizio in cui sono sette endecasillabi di Giovanni Fulvio al lettore, è il privilegio di Clemente VII, segue una prefazione in via di dedica al Papa, poi le tavole dei Capitoli, e delle materie, i quali prolegomeni occupano 9 foglietti. Poi il testo comincia dal foglio 1 al 106, in fine sono 5 foglietti di versi in onore del popolo romano, e un’egloga sull’esposizione di Romolo e Remo nel Tevere.
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3778. MARLIANI B., Topographia urbis Romae ad Franciscum Regem Gallorum, ejusdem urbis liberatorem invictum, Romae, in aedibus Valerii Dorici et Aloysii fratris, Academiae Romanae impressorum mense Decembris 1544, in fol., fig.
Questa è la principale edizione di questo autore ornata di belle tavole in legno distribuite fra il testo, e ritiensi in pregio per aver servito a molte opere posteriori, e si trovano pochi esemplari di bella conservazione.
Questa è la principale edizione di questo autore ornata di belle tavole in legno distribuite fra il testo, e ritiensi in pregio per aver servito a molte opere posteriori, e si trovano pochi esemplari di bella conservazione.
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3779. MARLIANI B., Le antiquità di Roma, tradotte in lingua volgare per Hercole Barbarasa, Roma, per Antonio Blado, 1548, in 8.
Elegantissima edizione di quest’opera preziosa.
Elegantissima edizione di quest’opera preziosa.
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3789. MAZZOCCHI Jacobi, Epigrammata antiquae urbis Romae, Romae, in aedibus auctoris, 1521, f. p., fig.
Con note marginali manoscritte di ottimo autore, il quale le trasse dal tomo V degli atti della Società latina di Iena comentando questo esemplare, che oltre l’essere per se stesso pregiatissimo, in tal modo divenne prezioso. Le lapidi, e i monumenti sono intagliati in legno e inseriti fra il testo.
Con note marginali manoscritte di ottimo autore, il quale le trasse dal tomo V degli atti della Società latina di Iena comentando questo esemplare, che oltre l’essere per se stesso pregiatissimo, in tal modo divenne prezioso. Le lapidi, e i monumenti sono intagliati in legno e inseriti fra il testo.
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3854. De ROMA prisca, et nova. Varii auctores prout in seguenti pagella cernere est, idest, Francisci Albertini, De urbe Roma. P. Victoris, De regionibus urbis Romae. Vibius, de fluminibus etc. et de origine, situ, et qualitate Romae. Pomponii Leti, De vetustate urbis. Fabricii Varani, De urbe Roma collectanea. Raphaelis Volaterrani, Descriptio urbis Romae. Flavius. Rutilii Claudii Numantii, Poema cui titulus: Itinerarium. Laurentii Vallae, Carmen de natali patriae suae. et Volaterra, inde origine urbis poema. Romae, ex aedibus Mazzocchi, 1514, in 4. — Addito Antonini Ponti Consentini Rhomitypion, Romae, per Antonium Bladum, 1524. Questa collezione d’antichi scrittori di antichità romane è rara a trovarsi, ed interessantissima. Vedi l’altra collezione Antiquitatum variarum auctores, che dopo questa apparve in Venezia nel 1552.
3910. VICTORIS P., De regionibus urbis Romae libellus aureus cum privilegio, impressum Venetiae, per Joan. de Tridino alias Tacuino, anno Domini 1509 die 8 Maii, in 4 p.
Trovasi questo libretto stampato in fine alla Cronichetta del venerabile Beda stampata come sopra, che lo precede. Nell’istesso anno il Rangiaschi (Bibliografia storica dello Stato Pontificio) cita un’edizione di Brescia; e vedesi l’opuscoletto nella raccolta Antiquitatum variarum auctores in compagnia degli altri opuscoli apocrifi del Fiocchi, di Annio da Viterbo, di Pietro Calabro.
Trovasi questo libretto stampato in fine alla Cronichetta del venerabile Beda stampata come sopra, che lo precede. Nell’istesso anno il Rangiaschi (Bibliografia storica dello Stato Pontificio) cita un’edizione di Brescia; e vedesi l’opuscoletto nella raccolta Antiquitatum variarum auctores in compagnia degli altri opuscoli apocrifi del Fiocchi, di Annio da Viterbo, di Pietro Calabro.
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3941. Le ARME ovvero le insegne di tutti i nobili della magnifica ed illustrissima città di Venezia che ora vivono, Venezia 1541, in 4.