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388. ALBERTI Leon Battista, La pittura, tradotto da M. Ludovico Domenichi, in Venezia, apud Gab. Giolito de’ Ferrari, 1547. Vedi fra i Trattati di pittura. — Opuscoli morali tradotti da Cosimo Bartoli, Venezia presso il Franceschi, 1598, in 4, fig.
Questa è una collezione preziosa ove sono riunite tutte le opere di Leon Battista, sparse in rarissime edizioni, meno un opusculetto rarissimo che ha per titolo Lepidi Comici Veteres Philodoxios fabula ex antiquitate eruta ab Aldo Manucio stampat a Lucca, in 8, nel 1588, che forse il Bartoli non conobbe, che noi possedevamo, ma che cedemmo, per obbligare 70 un colto amatore e colletore di edizione Aldine, giacché ognuno pare debba sussidiar l’altro in simili collezioni, siccome, assai di rado, ma qualche volta, il fummo noi stessi.
Questa è una collezione preziosa ove sono riunite tutte le opere di Leon Battista, sparse in rarissime edizioni, meno un opusculetto rarissimo che ha per titolo Lepidi Comici Veteres Philodoxios fabula ex antiquitate eruta ab Aldo Manucio stampat a Lucca, in 8, nel 1588, che forse il Bartoli non conobbe, che noi possedevamo, ma che cedemmo, per obbligare 70 un colto amatore e colletore di edizione Aldine, giacché ognuno pare debba sussidiar l’altro in simili collezioni, siccome, assai di rado, ma qualche volta, il fummo noi stessi.
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3221. FICINO Marsilio, Commento sopra il Convito di Platone, Firenze, 1544, per Neri Dortellata, in 8, pr. edizione.
Questo libretto è citato fra i rari dall’Argelati, da Claudio Tolomei, dal Fontanini, dal Zeno e da altri e in ispecie dal Mazzucchelli poiché in questa prima edizione vi è un discorso dello stampatore che vuolsi esteso da Cosimo Bartoli e un’ortografia in tutta l’opera diversa dalle altre edizioni: mostrasi in quello la pronuncia fiorentina col mezzo degli accenti e dalla prefazione dello stesso Marsilio a Bernardo del Nero ed Antonio Manetti si ricava che non solo egli fece la versione in latino e il comento, ma ne fu anche il traduttore in lingua italiana. Vedasi anche Giambullari.
Questo libretto è citato fra i rari dall’Argelati, da Claudio Tolomei, dal Fontanini, dal Zeno e da altri e in ispecie dal Mazzucchelli poiché in questa prima edizione vi è un discorso dello stampatore che vuolsi esteso da Cosimo Bartoli e un’ortografia in tutta l’opera diversa dalle altre edizioni: mostrasi in quello la pronuncia fiorentina col mezzo degli accenti e dalla prefazione dello stesso Marsilio a Bernardo del Nero ed Antonio Manetti si ricava che non solo egli fece la versione in latino e il comento, ma ne fu anche il traduttore in lingua italiana. Vedasi anche Giambullari.
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