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Grandi musei
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Questa piccola descrizione può riguardarsi piuttosto come una guida, o un catalogo dell’opera seguente.
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Il volume delle tavole ne contiene 115
Il volume delle tavole ne contiene 115
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— Serie di ritratti degli eccellenti pitturi dipinti di propria mano che esistono nella Galleria di Firenze colle vite
in compendio descritte da Fr. Moücke, Firenze 1754, vol. 4.
Tutti i bibliografi hanno scritto sul merito di questa grand’opera ed in ispecie sopra i sei primi volumi colle
preziose illustrazioni del Gori. La collezione dei ritratti in numero di 220 è eseguita quanto meglio il potevasi in
opera sì vasta e può ritenersi fra le migliori. Furono stampati dal Pazzi in Firenze altri due volumi di ritratti,
senza testo, che servono a completamento ulteriore di quest’opera.
Tutti i bibliografi hanno scritto sul merito di questa grand’opera ed in ispecie sopra i sei primi volumi colle
preziose illustrazioni del Gori. La collezione dei ritratti in numero di 220 è eseguita quanto meglio il potevasi in
opera sì vasta e può ritenersi fra le migliori. Furono stampati dal Pazzi in Firenze altri due volumi di ritratti,
senza testo, che servono a completamento ulteriore di quest’opera.
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Col ritratto di Virgilio in fronte e alcune tavole di pochi monumenti sparse fra il testo, operetta di poca entità,
come esser può quella d’un Museo, che dopo la caduta dei Gonzaga restò nulla.
Col ritratto di Virgilio in fronte e alcune tavole di pochi monumenti sparse fra il testo, operetta di poca entità,
come esser può quella d’un Museo, che dopo la caduta dei Gonzaga restò nulla.
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Qui, sono soltanto 16 quaderni, che devono essere continuati.
Qui, sono soltanto 16 quaderni, che devono essere continuati.
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144
L’immensa grandezza delle tavole tolse la possibilità di una preziosa esecuzione, che avrebbe costato somme
immense. Gli incisori che lavorarono a grandi e voluminose opere in Firenze, in Roma, in Venezia dovettero
conformare i modi di stile al tempo, al luogo, alle circostanze e alla borsa degli imprenditori non ricchi e che
trovarono migliore speculazione nei modi facili e nei prezzi minori.
L’immensa grandezza delle tavole tolse la possibilità di una preziosa esecuzione, che avrebbe costato somme
immense. Gli incisori che lavorarono a grandi e voluminose opere in Firenze, in Roma, in Venezia dovettero
conformare i modi di stile al tempo, al luogo, alle circostanze e alla borsa degli imprenditori non ricchi e che
trovarono migliore speculazione nei modi facili e nei prezzi minori.
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Le tavole delle pitture sono 36 non comprese altre 5 tav. delle piante ed elevazioni del palazzo e il ritratto del
cardinal Acquaviva. Magnifico esemplare mar. dor.
Le tavole delle pitture sono 36 non comprese altre 5 tav. delle piante ed elevazioni del palazzo e il ritratto del
cardinal Acquaviva. Magnifico esemplare mar. dor.
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, Sono 67 tavole pulitamente intagliate a contorni ed illustrate con brevi cenni e buona critica.
Sono 67 tavole pulitamente intagliate a contorni ed illustrate con brevi cenni e buona critica.
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,Sono queste 32 tavole in foglio oblongo intagliate da scolari o contemporanei di Marc’Antonio Raimondi: non è
dubbio il segno di Agostino Veneziano alle tavole 4, 7, 13, ma nelle 3, 5, 6; quando le prove siano di prima
freschezza, deve vedersi anche la marca di Beatricius: questa ultima però non può osservarsi più, allorché
ricomparvero le stampe col nome di Antonio Salamanca. Sebbene il nostro esemplare abbia il nome del
Salamanca, è freschissimo e meglio si riconosce comparandolo con altri e specialmente con quelli pubblicati da
Carlo Losi recentemente, ove cassato il nome di Salamanca nella prima tavola, fu incisa la Licenza dei Superiori.
Sotto ciascuna tavola è incisa una stanza divisa in due cartelle.
Sono queste 32 tavole in foglio oblongo intagliate da scolari o contemporanei di Marc’Antonio Raimondi: non è
dubbio il segno di Agostino Veneziano alle tavole 4, 7, 13, ma nelle 3, 5, 6; quando le prove siano di prima
freschezza, deve vedersi anche la marca di Beatricius: questa ultima però non può osservarsi più, allorché
ricomparvero le stampe col nome di Antonio Salamanca. Sebbene il nostro esemplare abbia il nome del
Salamanca, è freschissimo e meglio si riconosce comparandolo con altri e specialmente con quelli pubblicati da
Carlo Losi recentemente, ove cassato il nome di Salamanca nella prima tavola, fu incisa la Licenza dei Superiori.
Sotto ciascuna tavola è incisa una stanza divisa in due cartelle.
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