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611. PINO Ermenegildo, Dialoghi dell’architettura. Milano 1770 in 4, fig.
Con cinque tavole in rame. Questo scrittore conosceva più la fisica e la matematica che l’architettura: il che si vede anche evidentemente in quest’opera.
Con cinque tavole in rame. Questo scrittore conosceva più la fisica e la matematica che l’architettura: il che si vede anche evidentemente in quest’opera.
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612. POLENI Joannis, Exercitationes vitruvianae primus commentarius criticus de Vitruvii decem librorum editionibus, Patavii 1739 e 1741, in 4, mag. Vedi anche: Sexti Julii Frontini commentarmi: Patavii 1712, in 4, fig.
613. POLIPHILI (Francisci Columnae), Hypnerotomachia, ubi humana omnia nonnisi somnium esse docet etc. (opus a Leonardo Grasso Veronensi editum), Venetiis, mense Decembris, 1499, in aedibus Aldi Manutii, in fol. fig.
Prima edizione intatta, di margine massimo, esemplare di prima conservazione, ore tutte le figure e quella del sagrifizio a Priapo sono intatte. Legato con somma magnificenza in cuoio di Russia dorato.
Prima edizione intatta, di margine massimo, esemplare di prima conservazione, ore tutte le figure e quella del sagrifizio a Priapo sono intatte. Legato con somma magnificenza in cuoio di Russia dorato.
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614. POLIPHILI (Francisci Columnae), La stessa. Ristampato di nuovo e ricorretto con somma diligenza a maggior commodo dei lettori, in Venezia nell’anno 1545, in casa de’ figliuoli di Aldo. Esemplare non mancante di alcuna delle prerogative del primo per conservazione e magnificenza; ed intonso.
Questi due esemplari sono i più belli che da noi siansi veduti 111 di questa elegantissima e poetica finzione. La lettera b che si nova in diverse tavole, fece credere ad alcuni che queste fossero di Giovanni Bellino o di Gentile Bellino, e fra gli altri cosi opinò il Federici sulle memorie trevigiane. L’abate Zani al contrario adduce motivi congetturali per crederle del Bonconsigli e cita altre opere di quello stile, ove trovasi questa lettera preceduta da una J e seguita da un V; il che si accorda coll’uno e coll’altro maestro, poiché il nome di Giovanni era loro comune Joannis e la patria Venezia del primo e Vicenza del secondo, comincia per V; ma non ci sembra potere farsi altra induzione ben chiara, se non che la scuola di dove li disegni escirono è per lo stile certamente veneziana: e notaremo che per gli intagli in legno non occorreva loro maggior lavoro che non sarebbe occorso disegnare in carta, tracciando sulle tavolette pochi tratti di penna: puri meccanici intagliatori operavano il rimanente: onde anche uomini sommi prestavansi a quest’cura con pocchissima perdita del loro tempo. Questo cenno risponderà a molle obbiezioni che potrebbero farsi.
Questi due esemplari sono i più belli che da noi siansi veduti 111 di questa elegantissima e poetica finzione. La lettera b che si nova in diverse tavole, fece credere ad alcuni che queste fossero di Giovanni Bellino o di Gentile Bellino, e fra gli altri cosi opinò il Federici sulle memorie trevigiane. L’abate Zani al contrario adduce motivi congetturali per crederle del Bonconsigli e cita altre opere di quello stile, ove trovasi questa lettera preceduta da una J e seguita da un V; il che si accorda coll’uno e coll’altro maestro, poiché il nome di Giovanni era loro comune Joannis e la patria Venezia del primo e Vicenza del secondo, comincia per V; ma non ci sembra potere farsi altra induzione ben chiara, se non che la scuola di dove li disegni escirono è per lo stile certamente veneziana: e notaremo che per gli intagli in legno non occorreva loro maggior lavoro che non sarebbe occorso disegnare in carta, tracciando sulle tavolette pochi tratti di penna: puri meccanici intagliatori operavano il rimanente: onde anche uomini sommi prestavansi a quest’cura con pocchissima perdita del loro tempo. Questo cenno risponderà a molle obbiezioni che potrebbero farsi.
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615. POLIPHILE, Hypnerotomachie ou discours du songe de Poliphile deduisant comme amour le combat a l’occasion de Polia, nouvellement traduit de langage italien en françois, Paris, pour Jacques Kerwer, 1554, in fol. fig.
Questa versione preparata dal cardinale di Lenoncourt fu pubblicata da Giovanni Martino la prima volta nel 1346 ed una posteriore a questa nostra nel 1561. Dopo il frontespizio figurato a tergo sta un avviso al lettore, indi segue la dedica, poi un secondo indirizzo ai lettori del traduttore. Alcuni versi nel 4 foglietto e la tavola dei capitoli in altri due fogli: dal numero 1 al numero 157 procede il testo in altrettanti foglietti; in fine Imprimé pour Jacques Kerwer marchant libraire par Marin Massellin le XXII Decembre l’an 1553. Le tavole in legno sono assai ben intagliate massimamente quelle ove trovansi paesaggi ed animali: alcune poche sono anche tratte dell’edizione originale. Esemplare magnifico in vit. dor.
Questa versione preparata dal cardinale di Lenoncourt fu pubblicata da Giovanni Martino la prima volta nel 1346 ed una posteriore a questa nostra nel 1561. Dopo il frontespizio figurato a tergo sta un avviso al lettore, indi segue la dedica, poi un secondo indirizzo ai lettori del traduttore. Alcuni versi nel 4 foglietto e la tavola dei capitoli in altri due fogli: dal numero 1 al numero 157 procede il testo in altrettanti foglietti; in fine Imprimé pour Jacques Kerwer marchant libraire par Marin Massellin le XXII Decembre l’an 1553. Le tavole in legno sono assai ben intagliate massimamente quelle ove trovansi paesaggi ed animali: alcune poche sono anche tratte dell’edizione originale. Esemplare magnifico in vit. dor.
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616. POLIPHILE, La stessa versione senza alcuna differenza dalla precedente edizione, al fine imprimé pour Jacques Kerwer par Jean le Blanc le 11 Julliet 1561.
Magnifico esemplare colle pagine lineate in rosso.
Magnifico esemplare colle pagine lineate in rosso.
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617. POLIPHILE, Le tableau des riches inventions convertes du voile des feintes amoureuses qui son representées dans le songe de Poliphile desvoilées des ombres du songe et subtilement exposées par Beroalde, Paris, chez Mat. Guillemont, 1600, in fol. fig.
Dopo il frontispizio elegantemente figurato e intagliato in 112 rame, segue un discorso per l’intelligenza del medesimo elio occupa 10 foglietti e tre foglietti in versi in onore dell’autore; e segue la tavola dei capitoli. In tutto i prolegomeni seno f. 18. Comincia il testo dal fol. 1 al 154 e finisce con 6 fogli di tavole delle materie. Le tavole in legno sono tratte dall’edizione del 1554 e la versione stessa in più luoghi va di pari passo con quella. Crediamo inutile l’indicare come in tutte queste edizioni di Polifilo figurate, le tavole dei Priapi siano intatte: il che qualche volta non succede anche in bellissimi esemplari.
Dopo il frontispizio elegantemente figurato e intagliato in 112 rame, segue un discorso per l’intelligenza del medesimo elio occupa 10 foglietti e tre foglietti in versi in onore dell’autore; e segue la tavola dei capitoli. In tutto i prolegomeni seno f. 18. Comincia il testo dal fol. 1 al 154 e finisce con 6 fogli di tavole delle materie. Le tavole in legno sono tratte dall’edizione del 1554 e la versione stessa in più luoghi va di pari passo con quella. Crediamo inutile l’indicare come in tutte queste edizioni di Polifilo figurate, le tavole dei Priapi siano intatte: il che qualche volta non succede anche in bellissimi esemplari.
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618. Les amours de Polia ou le songe de Poliphile traduit de l’italien, Paris 1772, en 12.
Dal titolo di questo libro ognuno avrebbe diritto di attendersi una versione letterale dell’Itipnerotomachia: ma sarebbe indotto in errore, poiché non trovansi in effetto che trenta piccole pagine in grossi caratteri di un estratto indigesto e malfatto del sogno di Poliphilo, le quali non presentano una minima idea della singolare e profonda opera di F. Francesco Colonna. Ciò viene qui avvertito per mettere in guardia i letterati e librai contro i titoli speciosi dei libri, i quali spesse volte sono imposture, siccome questa ne è una solennissima.
Dal titolo di questo libro ognuno avrebbe diritto di attendersi una versione letterale dell’Itipnerotomachia: ma sarebbe indotto in errore, poiché non trovansi in effetto che trenta piccole pagine in grossi caratteri di un estratto indigesto e malfatto del sogno di Poliphilo, le quali non presentano una minima idea della singolare e profonda opera di F. Francesco Colonna. Ciò viene qui avvertito per mettere in guardia i letterati e librai contro i titoli speciosi dei libri, i quali spesse volte sono imposture, siccome questa ne è una solennissima.
Show MoreAggiuntovi: Le grand’oeuvre devoilé en faveur des enfans de la lumière, traduit du Chaldaique par M. Contan, Amsterdam 1775. Al fine: Le grand oeuvre devoilé en faveur des personnes qui ont grand besoin d’argent, Paris 1778.
619. POLIPHILE, Le songe, traduction libre de l’italien par G. le Grand, Parme 1811, par Bodoni, 2 vol. en 4.
La versione rende quest’opera d’un gusto nuovo e singolare: con osservazioni del traduttore. Si può difficilmente trovare un’eleganza tipografica che eguagli questa edizione.
La versione rende quest’opera d’un gusto nuovo e singolare: con osservazioni del traduttore. Si può difficilmente trovare un’eleganza tipografica che eguagli questa edizione.
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620. POLIPHILE, Songe de Poliphile traduction libre de l’italien par le même, 2 vol. en 12, Paris, chez Didot, 1804.
Elegantissima edizione, leg. in vit. dorato.
Elegantissima edizione, leg. in vit. dorato.
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