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Biblioteca Apostolica Vaticana
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Catalogo Section
Della Pittura Trattati
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Publication Year
1550 to 1599
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Edizione elegante di un eruditissimo opuscolo.
Edizione elegante di un eruditissimo opuscolo.
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L’edizione è stampata con bellissimi caratteri. Gl’interlocutori sono D. Ascanio Martinengo, Stefano Guazzo e
Gio. Ambrogio Figino e s’aggira il dialogo sul tema se il fine della pittura sia l’utile, ovvero il diletto, e tratta
dell’uso di quella nel Cristianesimo; opera prolissa, ma non povera di buone erudizioni e utili notizie. Il
Martinengo fu fondatore dell’accademia degli Animosi in Padova e gran mecenate. Il Guazzo fondatore
dell’accademia degl’illustrati in Casale di Monferrato, il Figino eccellente artista scolare di Leonardo i cui
disegni sono preziosissimi, e ricercatissimi.
L’edizione è stampata con bellissimi caratteri. Gl’interlocutori sono D. Ascanio Martinengo, Stefano Guazzo e
Gio. Ambrogio Figino e s’aggira il dialogo sul tema se il fine della pittura sia l’utile, ovvero il diletto, e tratta
dell’uso di quella nel Cristianesimo; opera prolissa, ma non povera di buone erudizioni e utili notizie. Il
Martinengo fu fondatore dell’accademia degli Animosi in Padova e gran mecenate. Il Guazzo fondatore
dell’accademia degl’illustrati in Casale di Monferrato, il Figino eccellente artista scolare di Leonardo i cui
disegni sono preziosissimi, e ricercatissimi.
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Esemplare, che dalla biblioteca di Felibien passò a quella di Mariette e di d’Agincourt, con illustrazioni
manoscritte in principio, e note marginali.
Esemplare, che dalla biblioteca di Felibien passò a quella di Mariette e di d’Agincourt, con illustrazioni
manoscritte in principio, e note marginali.
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Quest’opera, cui tratta dell’applicazione dei colori più nel senso dell’allegorie, che dell’arte della pittura, era più
propria degli studi e delle cognizioni di questo autore, il quale opportunamente intitolò il dialogo precedente,
l’Aretino perché appunto esteso dalla letteratura di quel letterato, che molto intendevasi di opere di pennello.
Quest’opera, cui tratta dell’applicazione dei colori più nel senso dell’allegorie, che dell’arte della pittura, era più
propria degli studi e delle cognizioni di questo autore, il quale opportunamente intitolò il dialogo precedente,
l’Aretino perché appunto esteso dalla letteratura di quel letterato, che molto intendevasi di opere di pennello.
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Esemplare distinto, che apparteneva alta biblioteca del Tiziano, l’ opera dei Marmi è divisa in 4 parti: e in questa
prima edizione sono da tenersi in gran pregio le tavole in legno graziosissime, che numerose sono frapposte al
testo, e vennero intagliate da mano molto maestra.
Esemplare distinto, che apparteneva alta biblioteca del Tiziano, l’ opera dei Marmi è divisa in 4 parti: e in questa
prima edizione sono da tenersi in gran pregio le tavole in legno graziosissime, che numerose sono frapposte al
testo, e vennero intagliate da mano molto maestra.
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In quest’opera trattasi di cose piacevoli e istruttive, piuttosto che d’arti esclusivamente; e in quella delle pitture si
discorre molto più su immagini allegoriche, che su d’opere reali eseguite.
In quest’opera trattasi di cose piacevoli e istruttive, piuttosto che d’arti esclusivamente; e in quella delle pitture si
discorre molto più su immagini allegoriche, che su d’opere reali eseguite.
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Questa è la stessa edizione che trovasi unita ai Marmi stampati nel 1552 in Venezia dal
Marcolini: e non avvi altra diversità che il frontespizio mutato e che questo esemplare finisce
col primo trattato.
Questa è la stessa edizione che trovasi unita ai Marmi stampati nel 1552 in Venezia dal
Marcolini: e non avvi altra diversità che il frontespizio mutato e che questo esemplare finisce
col primo trattato.
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L’editore di questo aureo libretto fu Giovan Battista Trotto denominato il Malosso, poiché il Lamo era partito per
la Spagna e lasciò al suo amico l’incarico dell’edizione. Dopo il frontespizio e la dedica che occupano 4 carte,
l’ultima delle quali è bianca, segue il testo dell’opera di 118 pagine numerate e termina al basso dell’ultima
pagina col registro dei fogli. Magnifico e raro esemplare.
L’editore di questo aureo libretto fu Giovan Battista Trotto denominato il Malosso, poiché il Lamo era partito per
la Spagna e lasciò al suo amico l’incarico dell’edizione. Dopo il frontespizio e la dedica che occupano 4 carte,
l’ultima delle quali è bianca, segue il testo dell’opera di 118 pagine numerate e termina al basso dell’ultima
pagina col registro dei fogli. Magnifico e raro esemplare.
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Edizione simile alla precedente, ma più completa e più rara. In fronte sta il ritratto di Bernardino Campo e in fine
dopo l’ultima pagina col registro dei fogli, seguono altre sei carte, che di raro trovansi unita all’opera indicata,
come dovrebbero essere, acciò sarà completa. In queste è stampato il parer sopra la pittura di M. Bernardino
Campi pittore cremonese, che occupa le prime quattro carte segnate al basso della pagina. La quinta carta
contiene due figure, l’una di fronte, l’altra di profilo con dimostrazioni lineari di proporzioni; nella retropagina
sono due sonetti: e l’ultima carta è quella degli errori e correzioni che si riferiscono però ai numeri delle pagine
del discorso, ragione per cui debbono essenzialmente far parte di quello, sebbene aderenti a quest’ultimo
opuscolo.
Edizione simile alla precedente, ma più completa e più rara. In fronte sta il ritratto di Bernardino Campo e in fine
dopo l’ultima pagina col registro dei fogli, seguono altre sei carte, che di raro trovansi unita all’opera indicata,
come dovrebbero essere, acciò sarà completa. In queste è stampato il parer sopra la pittura di M. Bernardino
Campi pittore cremonese, che occupa le prime quattro carte segnate al basso della pagina. La quinta carta
contiene due figure, l’una di fronte, l’altra di profilo con dimostrazioni lineari di proporzioni; nella retropagina
sono due sonetti: e l’ultima carta è quella degli errori e correzioni che si riferiscono però ai numeri delle pagine
del discorso, ragione per cui debbono essenzialmente far parte di quello, sebbene aderenti a quest’ultimo
opuscolo.
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