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Getty Research Institute
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Language
Italian
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Publication Year
1725 to 1749
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La postilla a carte 97 lo conferma pienamente. Oltre a queste asprissime postille ne sono alcune altre di pugno
dell’Ab. Carlo Binconi, autore della Guida di Milano, unitamente a un foglietto mss. inserto alla pagina 138.
L’autore di quest’opera fu molto malconcio sui margini di questo nostro esemplare, e con molta ragione.
La postilla a carte 97 lo conferma pienamente. Oltre a queste asprissime postille ne sono alcune altre di pugno
dell’Ab. Carlo Binconi, autore della Guida di Milano, unitamente a un foglietto mss. inserto alla pagina 138.
L’autore di quest’opera fu molto malconcio sui margini di questo nostro esemplare, e con molta ragione.
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Una lunga prefazione di 78 pagine dell’editore intende alla confutazione dei 3 volumi veramente zeppi di errori
sulle pitture di Roma stampati in Amsterdam da Hermano Wytwer nel 1728.
Una lunga prefazione di 78 pagine dell’editore intende alla confutazione dei 3 volumi veramente zeppi di errori
sulle pitture di Roma stampati in Amsterdam da Hermano Wytwer nel 1728.
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Opera superficiale.
Opera superficiale.
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Questa è una ristampa dell’edizione precedente; ma uno de’ pochissimi esemplari in carta grande.
Questa è una ristampa dell’edizione precedente; ma uno de’ pochissimi esemplari in carta grande.
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Ordinariamente quest’opera pessima in ogni sua parte non è conosciuta che pel primo volume: e il Comolli ne
cita un secondo soltanto. Il nostro rara esemplare diviso in tre volumi non conta che 143 tavole e il terzo volume
comprende unicamente le tavole relative ai trattati del tomo secondo.
Ordinariamente quest’opera pessima in ogni sua parte non è conosciuta che pel primo volume: e il Comolli ne
cita un secondo soltanto. Il nostro rara esemplare diviso in tre volumi non conta che 143 tavole e il terzo volume
comprende unicamente le tavole relative ai trattati del tomo secondo.
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Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata,
dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il
risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
Opera divisa in cinque trattati dell’architettura in generale: dell’iconografìa, dell’ortografia elevata,
dell’ortografia gettata, della geodesia. Il primo volume è consacrato al testo, il secondo alle tavole che sono il
risultato il più strano d’un imaginazione sregolata e priva di retto senso e di ogni sorta di gusto.
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Sotto questo nome d’Arcadia intendasi Monsignor Ercolani. Edizione di qualche lusso apparente, non
agguagliato dal merito dell’opera, come il dimostrano le 61 tavole del volume. In fine sta una descrizione del
Colosseo romano, del Panteon e del tempio vaticano, con altre 15 tavole.
Sotto questo nome d’Arcadia intendasi Monsignor Ercolani. Edizione di qualche lusso apparente, non
agguagliato dal merito dell’opera, come il dimostrano le 61 tavole del volume. In fine sta una descrizione del
Colosseo romano, del Panteon e del tempio vaticano, con altre 15 tavole.
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Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa
disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora
posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra.
Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima
edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col
frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana,
disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che
rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma
a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta
giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli
originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato
ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce,
imitando l’esempio del benemerito inglese.
Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa
disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora
posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra.
Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima
edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col
frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana,
disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che
rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma
a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta
giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli
originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato
ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce,
imitando l’esempio del benemerito inglese.
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