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2929. MERCATI Michaelis, Metallotheca opus postumum e tenebris in lucem eductum opere, et studio Joannis Mariae Lancisii, Romae, ex officina Salvioni, 1817, in fol., fig.
Questo libro contiene un po’ di tutto, ma in specie molte tavole di metalli e minerali e anche molte statue e monumenti di antichità. Sonovi i ritratti del Mercati e del Lancisi. Occorre esaminare se siavi l’appendice con 19 tavole pubblicata nel 1719, che deve esservi annessa. Le tavole numerosissime del volume stanno riportate fra il testo e sono eseguite accuratamente.
Questo libro contiene un po’ di tutto, ma in specie molte tavole di metalli e minerali e anche molte statue e monumenti di antichità. Sonovi i ritratti del Mercati e del Lancisi. Occorre esaminare se siavi l’appendice con 19 tavole pubblicata nel 1719, che deve esservi annessa. Le tavole numerosissime del volume stanno riportate fra il testo e sono eseguite accuratamente.
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3494. CICOGNARA, Schleghel, Mustoxidi, Dandolo, Ciampi , Collezione d’opuscoli intorno ai cavalli di S. Marco: sono otto dissertazioni, In Venezia e in Firenze, in Padova e in Varsavia, M. 79.
Nel 1815, mentre furono rimessi all’antica loro sede i quattro cavalli reduci da Parigi, noi pubblicammo una breve memoria che dai due dotti Schlegel e Mustoxidi fu attaccata con forza, volendosi da loro impugnare che potessero essere opera romana e volendo divinizzarli come esimio lavoro della Grecia. Un giovinetto, discendente da quell’Enrico Dandolo che conquistò Costantinopoli e mandò i cavalli a Venezia, credette di esporre le sue opinioni in opposizione dei due letterati suddetti e dal secondo fu non solo confutato, ma crudel 156 mente deriso; non tacque il giovine patrizio e si stamparono varj scritti. Noi crediamo di avere a tutto risposto in una nota del 3 tomo della Storia della Scultura, la quale in ottavo riprodotta di trova qui unita. E il sig. Ciampi da Varsavia aggiunse anche la sua alle nostre opinioni.
Nel 1815, mentre furono rimessi all’antica loro sede i quattro cavalli reduci da Parigi, noi pubblicammo una breve memoria che dai due dotti Schlegel e Mustoxidi fu attaccata con forza, volendosi da loro impugnare che potessero essere opera romana e volendo divinizzarli come esimio lavoro della Grecia. Un giovinetto, discendente da quell’Enrico Dandolo che conquistò Costantinopoli e mandò i cavalli a Venezia, credette di esporre le sue opinioni in opposizione dei due letterati suddetti e dal secondo fu non solo confutato, ma crudel 156 mente deriso; non tacque il giovine patrizio e si stamparono varj scritti. Noi crediamo di avere a tutto risposto in una nota del 3 tomo della Storia della Scultura, la quale in ottavo riprodotta di trova qui unita. E il sig. Ciampi da Varsavia aggiunse anche la sua alle nostre opinioni.
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