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L’edizione è la stessa né avvi altra variazione che il frontespizio e la distribuzione delle linee nella dedicatoria, la
quale segue immediatamente ed è composta con una riga di più nella seconda pagina della medesima, senza
varianti.
L’edizione è la stessa né avvi altra variazione che il frontespizio e la distribuzione delle linee nella dedicatoria, la
quale segue immediatamente ed è composta con una riga di più nella seconda pagina della medesima, senza
varianti.
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In alcuni rarissimi esemplari trovasi al fine un foglietto con un capitolo di più, indicandosi che va collocato nel
sesto libro dopo il cap. 16 a carte 328 intitolato: dell’arte di allongare la vista quanto si vuole e parimenti di far
gli appa26 rati delle scene col quadro sopra detto geometrico; in questo esemplare il foglietto è manoscritto.
In alcuni rarissimi esemplari trovasi al fine un foglietto con un capitolo di più, indicandosi che va collocato nel
sesto libro dopo il cap. 16 a carte 328 intitolato: dell’arte di allongare la vista quanto si vuole e parimenti di far
gli appa26 rati delle scene col quadro sopra detto geometrico; in questo esemplare il foglietto è manoscritto.
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Nel libro delle proporzioni sono le tavole: il che assicura l’anteriorità a quest’edizione inglese, preferibile a
quella di Tolosa del 1649.
Nel libro delle proporzioni sono le tavole: il che assicura l’anteriorità a quest’edizione inglese, preferibile a
quella di Tolosa del 1649.
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– Versione francese. Vedila negli Elementi e proporzioni.
Divaga in questo primo volume l’autore in una varietà di materie, sulle fisionomie, sulle opere di Camper, sul
bello ideale, sull’origine del capitello corintio e sui giuochi dell’anfiteatro di Vespasiano; ma dopo questo primo
volume non diede altro alla luce.
Divaga in questo primo volume l’autore in una varietà di materie, sulle fisionomie, sulle opere di Camper, sul
bello ideale, sull’origine del capitello corintio e sui giuochi dell’anfiteatro di Vespasiano; ma dopo questo primo
volume non diede altro alla luce.
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Quest’edizione nella lingua originale è preceduta da un bel ritratto dell’autore intagliato da Carolina Watson: e
nei primi due volumi si contengono le memorie della vita di Reynolds, coi 15 discorsi da lui pronunciati
nell’accademia di Londra; oltre a tre lettere dell’Ozioso e al viaggio in Fiandra e in Olanda, ove illustransi le più
segnalate opere di pittura che colà esistono. Il terzo volume è consecrato alla traduzione del poema di Dufresnoy
fatta da William Mason, alle note sul poema, ai giudizi di Dufresnoy sulle pitture dei due ultimi secoli, a un
parallelo tra la poesia e la pittura, alle memorie e cataloghi cronologici di tutti gli artisti principali e all’indice
generale.
Quest’edizione nella lingua originale è preceduta da un bel ritratto dell’autore intagliato da Carolina Watson: e
nei primi due volumi si contengono le memorie della vita di Reynolds, coi 15 discorsi da lui pronunciati
nell’accademia di Londra; oltre a tre lettere dell’Ozioso e al viaggio in Fiandra e in Olanda, ove illustransi le più
segnalate opere di pittura che colà esistono. Il terzo volume è consecrato alla traduzione del poema di Dufresnoy
fatta da William Mason, alle note sul poema, ai giudizi di Dufresnoy sulle pitture dei due ultimi secoli, a un
parallelo tra la poesia e la pittura, alle memorie e cataloghi cronologici di tutti gli artisti principali e all’indice
generale.
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Questa è una versione latina dell’opera originale tedesca che in due volumi comparve nel 1675-79, abbracciando
altresì l’architettura e la scultura. È maggiormente utile per le arti che si coltivarono fuori d’Italia ed è seguita
con gran lusso di tavole e di ritratti intagliati in rame. La vita e le memorie intorno all’autore sono in un’aggiunta
di 16 pagine dopo gli indici in fine al volume. Compreso il ritratto, il frontispizio e le piccole e grandi tavole,
sono queste 64.
Questa è una versione latina dell’opera originale tedesca che in due volumi comparve nel 1675-79, abbracciando
altresì l’architettura e la scultura. È maggiormente utile per le arti che si coltivarono fuori d’Italia ed è seguita
con gran lusso di tavole e di ritratti intagliati in rame. La vita e le memorie intorno all’autore sono in un’aggiunta
di 16 pagine dopo gli indici in fine al volume. Compreso il ritratto, il frontispizio e le piccole e grandi tavole,
sono queste 64.
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Il Varchi indirizzò questa seconda lezione a Luca Martini, acciò trasmettendola al Buonarroti attestasse la brevità
del tempo che ha avuta di dettarla e gli mandasse poi copia della risposta di esso Buonarroti.
Il Varchi indirizzò questa seconda lezione a Luca Martini, acciò trasmettendola al Buonarroti attestasse la brevità
del tempo che ha avuta di dettarla e gli mandasse poi copia della risposta di esso Buonarroti.
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Questo libretto di quaranta sole pagine di stampa non contiene che l’indice delle materie su cui l’autore
intendeva di volere scrivere, ma l’opera non venne poi pubblicata. I suoi manoscritti in copia esistevano presso il
conte Alga 40rotti, il Zilotti ed il Verci. Conservasi presso di noi Mss il proemio e il primo dialogo di
quest’opera, ove si discorre che cosa sia la pittura, come nasca dalla natura e delle teorie e pratiche della
medesima; e gl’interlocutori sono Ottavio e Florindo. In conclusione sembra poter dedursi che l’opera, senza
principio e senza fine, fosse un zibaldone confuso di cognizioni indigeste e disordinate.
Questo libretto di quaranta sole pagine di stampa non contiene che l’indice delle materie su cui l’autore
intendeva di volere scrivere, ma l’opera non venne poi pubblicata. I suoi manoscritti in copia esistevano presso il
conte Alga 40rotti, il Zilotti ed il Verci. Conservasi presso di noi Mss il proemio e il primo dialogo di
quest’opera, ove si discorre che cosa sia la pittura, come nasca dalla natura e delle teorie e pratiche della
medesima; e gl’interlocutori sono Ottavio e Florindo. In conclusione sembra poter dedursi che l’opera, senza
principio e senza fine, fosse un zibaldone confuso di cognizioni indigeste e disordinate.
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