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511. FRONTINI Sesti Julii, De aquaeductibus, Urbis Romae, Commentarius antiquae fidei restitutus, atque explicatus, opera et studio Ioannis Poleni, Patavii 1722, in 4.
Opera arricchita di molti dottissimi prolegomeni e tavole intagliate in rame, e collocate fra a il testo.
Opera arricchita di molti dottissimi prolegomeni e tavole intagliate in rame, e collocate fra a il testo.
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597. PALLADIO, Fabbriche antiche da lui disegnate e date in luce da Riccardo Conte di Burlington. Londra 1730, in fol. fig.
Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra. Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana, disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce, imitando l’esempio del benemerito inglese.
Questo è l’esemplare donato dall’editore al Conte Algarotti. Vi si trova la pianta delle terme di Agrippa disegnata a mano, che il conte Algarotti ebbe comodo di trarre dall’originale che non era in sua mano e allora posseduto dall’architetto Temanza, la qual pianta non trovasi negli altri esemplari originali stampati in Londra. Se dopo la ristampa fattane in Vicenza, questo libro venne diffuso, non cessa d’esser rara questa prima edizione che venne dall’editore regalata ai letterati del suo tempo. Nel primo foglio è il busto dell’autore col frontespizio nel basamento. Un avviso al lettore è nel secondo foglio intagliato in rame e in lingua italiana, disteso con nobile eleganza dal dottissimo inglese, sopra del quale è un fregio intagliato con un medaglione che rappresenta 108 il Palladio. Seguono le 25 tavole, delle quali la 2 non è a stampa, come abbiamo detto, ma a mano. Ebbe il nobile Lord tutta la cura in questa edizione, imitando nell’inchiostro da stampa quella tinta giallognola degli antichi disegni e in ispecie dei palladiani. Che oltre il rendere più fedelmente l’idea degli originali, produce anche un effetto più dolce della cruda negrezza dell’inchiostro da stampa. Sarebbe pur grato ai dilettanti e agli artisti che altro depositario di un tesoro inedito de’ palladiani disegni volesse darli alla luce, imitando l’esempio del benemerito inglese.
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951. POLENI Joannis, Sexti Julii Frontini de aquaeductibus urbis Roma commentarius, Patavii 1722, in 4, fig.
3581. ANTIQUITATES sacrae et civiles romanorum explicatae: sive commentarii historici, mithologici, philologici auctore M.A.U.N., Hagae Comitum
1726
1726
Show More, in fol., fig., lat. e fran.
Sono 84 tavole intagliate in rame. L’opera è piuttosto appariscente per la sua forma esterna, che per suo merito intrinseco.
Sono 84 tavole intagliate in rame. L’opera è piuttosto appariscente per la sua forma esterna, che per suo merito intrinseco.
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3610. BELLORI, Le antiche lucerne, Roma 1729, stampate dopo esser passate le tavole in proprietà di Lorenzo Filippo de’ Rossi calcografo vaticano, in fol., seconda edizione. Vedi anche all’articolo Raccolta di varie antichità.
3721. FICORONI Francesco, Memorie più singolari di Roma e sue vicinanze notate in una lettera al cavalier Bernard inglese, Roma 1730, in 4, fig., M. 40.
Non avvi che un medaglione stampato fra il testo a p. 28.
Non avvi che un medaglione stampato fra il testo a p. 28.
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3730. FONTANA Carlo cav. architetto, L’anfiteatro Flavio descritto, e delineato, nell’Haja, presso Isacco Vaillant, 1725, in fol., fig.
Un’introduzione sui teatri, e gli anfiteatri, e cinque libri su questo monumento insigne dell’antichità, dottamente estesi e pieni di critica e di erudizione, sono illustrati da 42 tavole in rame delineate dall’autore. Esemplare in carta grande.
Un’introduzione sui teatri, e gli anfiteatri, e cinque libri su questo monumento insigne dell’antichità, dottamente estesi e pieni di critica e di erudizione, sono illustrati da 42 tavole in rame delineate dall’autore. Esemplare in carta grande.
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