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Biblioteca Apostolica Vaticana
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Language
Latin
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Name
Bellori, Giovanni Pietro, 1613-1696
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Lodevole è la scelta fatta da questo dottissimo antiquario, poiché, eliminando da questa serie gli uomini chiari
per la cecità della fortuna e del caso e quelli famosi per l’impeto della violenza militare, volle riunire soltanto nel
vero santuario dell’antica letteratura quelli che erano chiari per l’ingegno. Poco avvi di nuovo in quest’opera che
non si incontri nelle precedenti di Fulvio Ursini, o di Leonardo Agostini: ma l’ordine e l’illustrazioni tengono
luogo del merito della novità: 92 sono le tavole qui illustrate.
Lodevole è la scelta fatta da questo dottissimo antiquario, poiché, eliminando da questa serie gli uomini chiari
per la cecità della fortuna e del caso e quelli famosi per l’impeto della violenza militare, volle riunire soltanto nel
vero santuario dell’antica letteratura quelli che erano chiari per l’ingegno. Poco avvi di nuovo in quest’opera che
non si incontri nelle precedenti di Fulvio Ursini, o di Leonardo Agostini: ma l’ordine e l’illustrazioni tengono
luogo del merito della novità: 92 sono le tavole qui illustrate.
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, L’edizione è rara ed elegantissima per un secondo frontespizio, che presenta un Giano bifronte e per la nitida
incisione delle medaglie.
L’edizione è rara ed elegantissima per un secondo frontespizio, che presenta un Giano bifronte e per la nitida
incisione delle medaglie.
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, Con 84 tavole intagliate in rame con diligenza.
Con 84 tavole intagliate in rame con diligenza.
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, Le tavole di tutte le dissertazioni delle quali è arricchita 161 questa preziosa seconda edizione sono in
numero di 24, alcune delle quali veggonsi indubitatamente intagliate da P. S. Bartoli.
Le tavole di tutte le dissertazioni delle quali è arricchita 161 questa preziosa seconda edizione sono in
numero di 24, alcune delle quali veggonsi indubitatamente intagliate da P. S. Bartoli.
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, praefecto.Comincia il volume col frontespizio senz’anno, e col solo nome di Giovan Giacomo de’Rossi che lo diede in luce;
segue la dedica al re di Francia Luigi XIV, cui fu offerta l’opera dall’editore; succede la gran tavola della colonna
intera con suo spaccato, longitudine, e quattro tavole colle fronti della base, e le piante del piedistallo, ingresso,
sommità, e piede della colonna. Dopo ciò vengono le 119 tavole di bellissimo intaglio. L’istoria del Ciacconio,
estratta dalle sculture della colonna segue in quattordici pagine di testo stampato, e finisce coll’indice delle
materie. Esemplare di antiche e freschissime prove.
Comincia il volume col frontespizio senz’anno, e col solo nome di Giovan Giacomo de’Rossi che lo diede in luce;
segue la dedica al re di Francia Luigi XIV, cui fu offerta l’opera dall’editore; succede la gran tavola della colonna
intera con suo spaccato, longitudine, e quattro tavole colle fronti della base, e le piante del piedistallo, ingresso,
sommità, e piede della colonna. Dopo ciò vengono le 119 tavole di bellissimo intaglio. L’istoria del Ciacconio,
estratta dalle sculture della colonna segue in quattordici pagine di testo stampato, e finisce coll’indice delle
materie. Esemplare di antiche e freschissime prove.
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, Settantacinque sono le tavole dei bassi rilievi, a cui ne seguono due di medaglioni. Il tutto è preceduto da un
frontespizio, dal ritratto istoriato di Rinaldo d’Este, e dalla dedica, che formano in complesso 80 fogli. Le
dichiarazioni del Bellori sono intagliate in rame sotto le tavole.
Settantacinque sono le tavole dei bassi rilievi, a cui ne seguono due di medaglioni. Il tutto è preceduto da un
frontespizio, dal ritratto istoriato di Rinaldo d’Este, e dalla dedica, che formano in complesso 80 fogli. Le
dichiarazioni del Bellori sono intagliate in rame sotto le tavole.
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, In questa seconda edizione sono aggiunti in molte tavole dei secondi tagli, e in altre fu rientrato il taglio, di modo
che l’occhio intelligente non vi trova la prima originalità e freschezza: vi sono alcune iscrizioni di più, e tre tavole
in fine che mancano alla prima edizione, oltre il numero delle 77 coll’iscrizione, l’apoteosi, e la pompa funebre.
Vedi per la colonna teodosiana Menetrei Claudii.
In questa seconda edizione sono aggiunti in molte tavole dei secondi tagli, e in altre fu rientrato il taglio, di modo
che l’occhio intelligente non vi trova la prima originalità e freschezza: vi sono alcune iscrizioni di più, e tre tavole
in fine che mancano alla prima edizione, oltre il numero delle 77 coll’iscrizione, l’apoteosi, e la pompa funebre.
Vedi per la colonna teodosiana Menetrei Claudii.
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,Sonovi tavole 81. Esemplare di dedica mar. dor. Col ritratto del cardinale Ghigi cui è dedicata. L’edizioni di opere
di Santi Bartoli non sono rare di seconde e di terze impressioni, ma sono rarissime di prime stampe, tanto più che
se ne restano alcune, veggonsi per ordinario mal concepite per l’uso che ne hanno fatto gli amatori, e gli artisti.
Presso che tutti i nostri esemplari di queste opere sono di dedica, in marrocchino dorato, e appartennero a insigni
biblioteche.
Sonovi tavole 81. Esemplare di dedica mar. dor. Col ritratto del cardinale Ghigi cui è dedicata. L’edizioni di opere
di Santi Bartoli non sono rare di seconde e di terze impressioni, ma sono rarissime di prime stampe, tanto più che
se ne restano alcune, veggonsi per ordinario mal concepite per l’uso che ne hanno fatto gli amatori, e gli artisti.
Presso che tutti i nostri esemplari di queste opere sono di dedica, in marrocchino dorato, e appartennero a insigni
biblioteche.
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, Questa seconda edizione è però avanti le tante ristampe fatte di quest’opera preziosa, le quali non si riconoscono,
perché le tavole estremamente logorate le sfigurano. Esemplare di dedica con ricchissime dorature.
Questa seconda edizione è però avanti le tante ristampe fatte di quest’opera preziosa, le quali non si riconoscono,
perché le tavole estremamente logorate le sfigurano. Esemplare di dedica con ricchissime dorature.
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