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Getty Research Institute
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Publication Year
1550
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Genre
Early works to 1800
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Elegante edizione e bellissimo esemplare, ove di tutta sorta di allegorie e significazioni si ragiona sotto questo
specioso nome di Teatro.
Elegante edizione e bellissimo esemplare, ove di tutta sorta di allegorie e significazioni si ragiona sotto questo
specioso nome di Teatro.
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, Giuseppe Porta garfagnino disegnò le belle figure, che adornano questo libro. Chiamasi anche Giuseppe Salviati,
dall’esser allievo di Francesco Salviati e si pone tra’ pittori veneziani anche dal Ridolfi, poiché molto stette a
Venezia e studiò le maniere di quei maestri. Apparve la prima edizione di questo libro nel 1540 ma fu meglio in
questa seconda ordinato. Se ne conosce una ristampa moderna per contrafare l’antica pregiatissima contro la
quale il Morelli mette in guardia gli amatori nella Pinelliana. Il libro è dedicato ad Ercole Estense Duca di
Ferrara. L’autore nell’Avviso ai Lettori insegna il modo con cui s’abbia a fare il giuoco delle sorti con certe carte
da giuoco, proponendo col mezzo d’alcune tavole il quesito per ricavarne poi la relativa risposta, che in terza
rima vien data da alcuni filosofi, secondo porta la sorte. estensore di queste terzine dicesi L. Dolce.
Dopo il frontespizio istoriato col nome dell’incisore e disegnatore Giuseppe Porta garfagnino, segue a tergo un
bel ritratto dell’autore e nella prima pagina del secondo foglietto è la dedica. Continuano due pagine per
istruzione del giuoco. Indi tre tavole dei quesiti pertinenti ad uomini, a donne, e ad ambo i sessi. Comincia poi il
testo con tutte le stampe da cui è fregiato, intagliate in legno, che prosegue fino alla pag. 157 e all’ultima vi è lo
stemma del Marcolini Veritas Filia Temporis, e la data sovra indicata. Anche questo libro per l’uso che ne fu
fatto, è rarissimo a trovarsi dì bella conservazione.
Giuseppe Porta garfagnino disegnò le belle figure, che adornano questo libro. Chiamasi anche Giuseppe Salviati,
dall’esser allievo di Francesco Salviati e si pone tra’ pittori veneziani anche dal Ridolfi, poiché molto stette a
Venezia e studiò le maniere di quei maestri. Apparve la prima edizione di questo libro nel 1540 ma fu meglio in
questa seconda ordinato. Se ne conosce una ristampa moderna per contrafare l’antica pregiatissima contro la
quale il Morelli mette in guardia gli amatori nella Pinelliana. Il libro è dedicato ad Ercole Estense Duca di
Ferrara. L’autore nell’Avviso ai Lettori insegna il modo con cui s’abbia a fare il giuoco delle sorti con certe carte
da giuoco, proponendo col mezzo d’alcune tavole il quesito per ricavarne poi la relativa risposta, che in terza
rima vien data da alcuni filosofi, secondo porta la sorte. estensore di queste terzine dicesi L. Dolce.
Dopo il frontespizio istoriato col nome dell’incisore e disegnatore Giuseppe Porta garfagnino, segue a tergo un
bel ritratto dell’autore e nella prima pagina del secondo foglietto è la dedica. Continuano due pagine per
istruzione del giuoco. Indi tre tavole dei quesiti pertinenti ad uomini, a donne, e ad ambo i sessi. Comincia poi il
testo con tutte le stampe da cui è fregiato, intagliate in legno, che prosegue fino alla pag. 157 e all’ultima vi è lo
stemma del Marcolini Veritas Filia Temporis, e la data sovra indicata. Anche questo libro per l’uso che ne fu
fatto, è rarissimo a trovarsi dì bella conservazione.
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, Questo grosso volume di oltre mille pagine è stampato assai bene in questa prima edizione, dedicata al re e alla
regina di Francia, e vi si legge una lettera di Anton Flamminio che per isbaglio di stampa porta la data del 1537
mentre nel 36 era anche sepolto, come vedesi nel suo monumento. Avvi anche il ritratto dell’autore, cui sopra sta
un distico di Sebastiano Corrado al lettore. Opera laboriosa, e non ispregievole.
Questo grosso volume di oltre mille pagine è stampato assai bene in questa prima edizione, dedicata al re e alla
regina di Francia, e vi si legge una lettera di Anton Flamminio che per isbaglio di stampa porta la data del 1537
mentre nel 36 era anche sepolto, come vedesi nel suo monumento. Avvi anche il ritratto dell’autore, cui sopra sta
un distico di Sebastiano Corrado al lettore. Opera laboriosa, e non ispregievole.
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