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Publication Year
1739
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Topic
Antiquities
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Questa è quella parte di testo, che doveva accompagnar le figure, la quale comparve alla luce avanti che Michele
d’Overbeke pubblicasse il tutto nei tre grandi volumi in foglio l’anno 1763. Col ritratto dell’autore in fronte.
Questa è quella parte di testo, che doveva accompagnar le figure, la quale comparve alla luce avanti che Michele
d’Overbeke pubblicasse il tutto nei tre grandi volumi in foglio l’anno 1763. Col ritratto dell’autore in fronte.
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, Questa velenosa diatriba estesa con tutto l’amaro della gelosia letteraria contro un uomo d’alta fama, e profondo
sapere, disonora questo frate, e il disvela come un pessimo uomo, quantunque non senza dottrina. Ma da diversi
eruditi fu vendicato il Venuti in parecchi opuscoli latini, e italiani pubblicati a Lucca, e a Parigi ove rilevasi
l’erudizion puerile e le false congetture, e il barbaro latino dello Scarfò.
Questa velenosa diatriba estesa con tutto l’amaro della gelosia letteraria contro un uomo d’alta fama, e profondo
sapere, disonora questo frate, e il disvela come un pessimo uomo, quantunque non senza dottrina. Ma da diversi
eruditi fu vendicato il Venuti in parecchi opuscoli latini, e italiani pubblicati a Lucca, e a Parigi ove rilevasi
l’erudizion puerile e le false congetture, e il barbaro latino dello Scarfò.
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, L’opera è piena di tavole e monumenti parte intagliati in 231 legno, e parte in rame stampati fra il testo. È
singolare la bonarietà di questo scrittore, e antiquario, con cui beveva all’ingrosso ciò che gli veniva presentato.
Basti il vedere la dissertazione che è stampata in quest’opera a p. 53 fino alla 64 nella quale intende a provare, e
spiegare, che una moderna incisione in cristallo (di Valerio Belli vicentino) sia un antichissimo monumento, e
non solo non ravvisa lo stile del cinquecento, ma studiasi a spiegare, dopo un diluvio di deduzioni e congetture,
che il nome dell’autore scrittovi a gran caratteri, come sempre soleva VALE. VI. F. voglia dire vale, vive felix.
Tenga le risa chi può.
L’opera è piena di tavole e monumenti parte intagliati in 231 legno, e parte in rame stampati fra il testo. È
singolare la bonarietà di questo scrittore, e antiquario, con cui beveva all’ingrosso ciò che gli veniva presentato.
Basti il vedere la dissertazione che è stampata in quest’opera a p. 53 fino alla 64 nella quale intende a provare, e
spiegare, che una moderna incisione in cristallo (di Valerio Belli vicentino) sia un antichissimo monumento, e
non solo non ravvisa lo stile del cinquecento, ma studiasi a spiegare, dopo un diluvio di deduzioni e congetture,
che il nome dell’autore scrittovi a gran caratteri, come sempre soleva VALE. VI. F. voglia dire vale, vive felix.
Tenga le risa chi può.
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, Questo libro egualmente apparisce anonimo dal frontespizio ove il nome è taciuto. Innanzi è una tavola
allegorica colla dedica dell’opera all’Accademia delle Iscrizioni e Belle Lettere, e il volume è ornato di
monumenti diversi intagliati in rame.
Questo libro egualmente apparisce anonimo dal frontespizio ove il nome è taciuto. Innanzi è una tavola
allegorica colla dedica dell’opera all’Accademia delle Iscrizioni e Belle Lettere, e il volume è ornato di
monumenti diversi intagliati in rame.
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