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2919. MARIETTE V. I., Traité des pierres gravées, Paris, chez l’auteur, 1750, in fol., fig., vol. 2.
Non dobbiam dubitare in assegnare a quest’opera un primato sulle altre di questo genere non tanto per l’esecuzione, quanto per la dottrina, poiché concorse a determinarlo il consenso universale. Le tavole sono intagliate con gusto infinito, quantunque alcuno riconosca troppo evidente lo stile di Bouchardon che le disegnò, piuttosto che lo stile dell’an 70tichità. Ma rendere le piccole gemme in disegni, senza privarle di quella originalità che le rende sì pregievoli, è tanto difficile, che a convincersene basta il percorrere una biblioteca d’autori di litografia e si arriva quasi a giudicarlo impossibile. Comincia l’opera col trattato delle pietre incise, indi viensi alla parte più importante e più nuova, cioè alla storia degli incisori in pietre dure di cui eravamo digiuni e che pur anche ci lascia molto desiderio di veder ampliata. Proseguesi con un trattato sulle meccaniche di quest’arte e sulla natura dei materiali, delle contraffazioni, degl’impronti etc. Passa l’autore a darci una preziosa Biblioteca Dattiliografica ove sono esaminate le opere che fino a quel giorno avevano veduta la luce e finisce il volume primo con la tavola degli autori. Il secondo volume comincia con una prefazione storica sulle pietre incise del Gabinetto Reale, poi vengono 132 gemme istoriate colla rispettiva illustrazione ad ogni pagina e in fine 125 teste, le quali non hanno il corredo d’alcuna illustrazione, fuorché un semplice elenco. Esemplare intonso di prima freschezza.
Non dobbiam dubitare in assegnare a quest’opera un primato sulle altre di questo genere non tanto per l’esecuzione, quanto per la dottrina, poiché concorse a determinarlo il consenso universale. Le tavole sono intagliate con gusto infinito, quantunque alcuno riconosca troppo evidente lo stile di Bouchardon che le disegnò, piuttosto che lo stile dell’an 70tichità. Ma rendere le piccole gemme in disegni, senza privarle di quella originalità che le rende sì pregievoli, è tanto difficile, che a convincersene basta il percorrere una biblioteca d’autori di litografia e si arriva quasi a giudicarlo impossibile. Comincia l’opera col trattato delle pietre incise, indi viensi alla parte più importante e più nuova, cioè alla storia degli incisori in pietre dure di cui eravamo digiuni e che pur anche ci lascia molto desiderio di veder ampliata. Proseguesi con un trattato sulle meccaniche di quest’arte e sulla natura dei materiali, delle contraffazioni, degl’impronti etc. Passa l’autore a darci una preziosa Biblioteca Dattiliografica ove sono esaminate le opere che fino a quel giorno avevano veduta la luce e finisce il volume primo con la tavola degli autori. Il secondo volume comincia con una prefazione storica sulle pietre incise del Gabinetto Reale, poi vengono 132 gemme istoriate colla rispettiva illustrazione ad ogni pagina e in fine 125 teste, le quali non hanno il corredo d’alcuna illustrazione, fuorché un semplice elenco. Esemplare intonso di prima freschezza.
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2924. MEDAILLES sur les principaux événémens du regne de Lovis le grand, avec des explications historiques par l’Académie Royale des médailles et des inscriptions, Paris 1702, en 4. Esemplare in mar. dor.
Quest’edizione in quarto comparve contemporanea nello 71 stesso anno che quella in foglio ed è eseguita con grandissima accuratezza dagl’incisori. Le Clerc vi contribuì per gran parte e gli autori delle spiegazioni furono Charpentier, Tallemant, Racine, Boileau, Despreaux ec. Fu soppressa la prefazione che si trovava già stampata e in qualche esemplare difficilmente può riscontrarsi ancora, il che rende il libro più ricercato dai curiosi di rarità.
Quest’edizione in quarto comparve contemporanea nello 71 stesso anno che quella in foglio ed è eseguita con grandissima accuratezza dagl’incisori. Le Clerc vi contribuì per gran parte e gli autori delle spiegazioni furono Charpentier, Tallemant, Racine, Boileau, Despreaux ec. Fu soppressa la prefazione che si trovava già stampata e in qualche esemplare difficilmente può riscontrarsi ancora, il che rende il libro più ricercato dai curiosi di rarità.
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2935. MOLINET P. Claude, Le cabinet de la Bibliotheque de S. Génévieve divisé en deux parties, Paris 1692, in fol., fig., carta grande.
Vi sono 45 tavole oltre i due frontespizj e il ritratto dell’autore. L’importanza maggiore di questo libro deriva dall’essere il testimonio più autentico dell’insigne abilità del Cavino contraffattore di conj antichi (detto il Padovanino) essendo riportate e descritte le medaglie più celebri da lui imitate. Le qui citate e le altre preziosità di quel Gabinetto di S. Genuefa, ora trovansi al Gabinetto Reale di Francia.
Vi sono 45 tavole oltre i due frontespizj e il ritratto dell’autore. L’importanza maggiore di questo libro deriva dall’essere il testimonio più autentico dell’insigne abilità del Cavino contraffattore di conj antichi (detto il Padovanino) essendo riportate e descritte le medaglie più celebri da lui imitate. Le qui citate e le altre preziosità di quel Gabinetto di S. Genuefa, ora trovansi al Gabinetto Reale di Francia.
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2942. NICOLAS Ch., Histoire des medailles frappées dans les campagnes du 1708 1709, a Utrecht 1711, in 4, fig. 8, M. 51.
2999. SEGUINI Petri, Selecta numismata antiqua ex suo musaeo, ejusdem observationibus illustrata, Lutetiae Parisiorum 1666, in 4, fig.
Edizione accuratamente eseguita ove le medaglie sono finamente intagliate.
Edizione accuratamente eseguita ove le medaglie sono finamente intagliate.
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3012. SPON Jacobi, Recherches curieuses d’antiquité contenues en plusieurs dissertations sur les médailles, bas-reliefs, statues, mosaiques, inscriptions, Lion 1683, in 4, fig.
Sono queste 31 dissertazioni intorno a varj soggetti d’antichità e numismatica, corredate di gran numero di tavole collocate ai rispettivi luoghi voluti dal testo e nelle esposizioni vi si incontra molta critica e dottrina.
Sono queste 31 dissertazioni intorno a varj soggetti d’antichità e numismatica, corredate di gran numero di tavole collocate ai rispettivi luoghi voluti dal testo e nelle esposizioni vi si incontra molta critica e dottrina.
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3195. CHEVALIER Nicolas, Remarques sur une piece antique de bronze trouvée aux environs de Rome etc. avec une description de la Chambre des rarétez de l’auteur, Amsterdam 1694, in 12, fig.
In questo elegante volumetto sono 14 tavole, compreso il frontespizio istoriato, le quali con grazia furono incise da Schoonebeek.
In questo elegante volumetto sono 14 tavole, compreso il frontespizio istoriato, le quali con grazia furono incise da Schoonebeek.
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3233. GROPPO Antonio, Dissertazioni varie in materia d’antichità e di teatri, Venezia 1769, in 4.
3368. BASAN, Recueil de cent vingt sujets et paysages divers, gravés à l’eau forte par plusieurs artistes d’après différents maitres italiens, flamands, et françois, dont les desseins originaux font partie de la colléction du S. Basan pere à Paris, 1795, in fol.
Questa collezione è un miscuglio di cose buone e cattive, fatto dagli eredi e dagli stampatori, appoggiata al credito del defunto grande conoscitore in queste materie.
Questa collezione è un miscuglio di cose buone e cattive, fatto dagli eredi e dagli stampatori, appoggiata al credito del defunto grande conoscitore in queste materie.
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3407. MASSE Jean Baptiste peintre, La grande Galérie de Versailles et les deux salons qui l’accompagnent peints par Charles le Brun, Paris 1753, in 8.
Questa descrizione e quella di Reinsant servono ad illustrare le stampe che due volte furono pubblicate.
Questa descrizione e quella di Reinsant servono ad illustrare le stampe che due volte furono pubblicate.
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