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Questa fu una delle più insigni opere fatte in Italia in questa nostra età che meriterebbe d’essere illustrata con
tutta la diffusione e la diligenza, non essendo questa memoria che un breve cenno.
N. B. per errore trascorso è mancante il num. 907.
Questa fu una delle più insigni opere fatte in Italia in questa nostra età che meriterebbe d’essere illustrata con
tutta la diffusione e la diligenza, non essendo questa memoria che un breve cenno.
N. B. per errore trascorso è mancante il num. 907.
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Una gran tavola con undici figure va annessa a questa relazione e tre tavole illustrano il testo del libro cui va in
fronte il ritratto del famoso meccanico Ferracino. Opera estesa semplicemente senza grande apparato di dottrine,
una che rende conto delle opere e della vita d’un bellissimo ingegno.
Una gran tavola con undici figure va annessa a questa relazione e tre tavole illustrano il testo del libro cui va in
fronte il ritratto del famoso meccanico Ferracino. Opera estesa semplicemente senza grande apparato di dottrine,
una che rende conto delle opere e della vita d’un bellissimo ingegno.
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, Della Specularia. Vedi , Gli artificiosi moti con cui è legato.
173
, L’ultima orazione di questa raccolta nostra è del 1801. Deve però notarsi che non si faceva, in ogni anno la
solenne distribuzione dei premi, non essendo queste in maggior numero di 36. Nella più parte degli esemplari di
questa Rac 226 colta trovasi mancare l’orazione del 1713, che non manca nel nostro esemplare.
L’ultima orazione di questa raccolta nostra è del 1801. Deve però notarsi che non si faceva, in ogni anno la
solenne distribuzione dei premi, non essendo queste in maggior numero di 36. Nella più parte degli esemplari di
questa Rac 226 colta trovasi mancare l’orazione del 1713, che non manca nel nostro esemplare.
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Questo libretto fu esteso da Benedetto Morello e i disegni furono fatti e intagliati da Guido Reni, il che lo rende
raro e prezioso, quando sia di splendida conservazione. Avvertesi che nove deggiono essere le stampe, tra grandi
e piccole compreso il frontespizio e che in fine debb’esservi l’orazione funerale colle poesie: in tutto pagine 52.
Questo libretto fu esteso da Benedetto Morello e i disegni furono fatti e intagliati da Guido Reni, il che lo rende
raro e prezioso, quando sia di splendida conservazione. Avvertesi che nove deggiono essere le stampe, tra grandi
e piccole compreso il frontespizio e che in fine debb’esservi l’orazione funerale colle poesie: in tutto pagine 52.
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MDCIV
Vi è aggiunto altro opuscolo: Laudatio in funere Francisci Medicei habita a Balduino de Monte, Flor. 1614,
Giunti.
Vi è aggiunto altro opuscolo: Laudatio in funere Francisci Medicei habita a Balduino de Monte, Flor. 1614,
Giunti.
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MDCXIV
, Questa descrizione fu stesa da Giulio Strozzi, e le 18 tavole vennero eseguite sui quadri e disegni di Filippo
Esegrenio Veneziano, Agostino Verona e Matteo Ingoli da Ravenna. Aggiuntevi le pompe funebri (poesie e
ritratto) per la morte di Elena Lucrezia Cornera Piscopia, Padova 1686, fol. figurato.
Questa descrizione fu stesa da Giulio Strozzi, e le 18 tavole vennero eseguite sui quadri e disegni di Filippo
Esegrenio Veneziano, Agostino Verona e Matteo Ingoli da Ravenna. Aggiuntevi le pompe funebri (poesie e
ritratto) per la morte di Elena Lucrezia Cornera Piscopia, Padova 1686, fol. figurato.
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MDCXXI
. Colle orazioni funerali e i componimenti: nel fine vi sono tavole cinque compreso il ritratto e il frontespizio,
intagliate da Giacomo Buffoni.
Colle orazioni funerali e i componimenti: nel fine vi sono tavole cinque compreso il ritratto e il frontespizio,
intagliate da Giacomo Buffoni.
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MDCLXV
La relazione fu stesa in italiano dal P. Giovan Battista Barela, tradotta in spagnuolo da D. Cabrici de Ucedo.
La relazione fu stesa in italiano dal P. Giovan Battista Barela, tradotta in spagnuolo da D. Cabrici de Ucedo.
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MDCLXVI
, D. Pietro Giuseppe Edero gesuita inventò e descrisse. Ambrogio Pissina fu l’ingegnere e non vi si trovano che 2
tavole d’intaglio non compreso il frontespizio.
D. Pietro Giuseppe Edero gesuita inventò e descrisse. Ambrogio Pissina fu l’ingegnere e non vi si trovano che 2
tavole d’intaglio non compreso il frontespizio.
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MDCLXV
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