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442. BORROMINO Francesco, Opera cavata da’ suoi originali, cioè la chiesa e fabbrica della Sapienza di Roma colle vedute prospettiche, piante, alzato ec., Roma 1760, tav. 47. Aggiuntovi: Una raccolta di vasi diversi formati da illustri artefici antichi e di varie targhe di celebri architetti moderni, data in luce da Domenico de Rossi erede di Giovan Giacomo, disegnata e intagliata da Francesco Aquila, Roma 1713. Sono tav. 51 in fol. grande ec.
Le opere del Borromino sono concepite con profondità di sapere ed ornate con bizzarria stravagante che annuncia la maggior corruzione del gusto e i deliri dell’immaginazione. Pareva ella rivaleggiasse col suo antagonista il Bernini nell’inimicizia colla semplicità, gareggiando nella ricerca del falso. Le targhe che sono qui unite, in gran parte di quell’architetto, sembrano attestarlo evidentemente.
Le opere del Borromino sono concepite con profondità di sapere ed ornate con bizzarria stravagante che annuncia la maggior corruzione del gusto e i deliri dell’immaginazione. Pareva ella rivaleggiasse col suo antagonista il Bernini nell’inimicizia colla semplicità, gareggiando nella ricerca del falso. Le targhe che sono qui unite, in gran parte di quell’architetto, sembrano attestarlo evidentemente.
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2465. De RUBEIS Dominici, Tabulae physiognomicae, Venetiis 1639, in 8.
Dedicato al Cardinale di Richelieu. Operetta fatta con chiarezza, che all’uso cui venne destinata serve con rapidità.
Dedicato al Cardinale di Richelieu. Operetta fatta con chiarezza, che all’uso cui venne destinata serve con rapidità.
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3605. BELLORI Jo. Petri, Columna Choclis M. Aurelio Antonino Augusto dicata brevibus notis illustrata et a Petro Sancte Bartolo aere incisa; iterum in lucem prodit, 173 sub faustissimi auspiciis Clementis XI, Romae, ex calcographiaDom. de Rubeis, an. 1704, in fol.
In questa seconda edizione sono aggiunti in molte tavole dei secondi tagli, e in altre fu rientrato il taglio, di modo che l’occhio intelligente non vi trova la prima originalità e freschezza: vi sono alcune iscrizioni di più, e tre tavole in fine che mancano alla prima edizione, oltre il numero delle 77 coll’iscrizione, l’apoteosi, e la pompa funebre. Vedi per la colonna teodosiana Menetrei Claudii.
In questa seconda edizione sono aggiunti in molte tavole dei secondi tagli, e in altre fu rientrato il taglio, di modo che l’occhio intelligente non vi trova la prima originalità e freschezza: vi sono alcune iscrizioni di più, e tre tavole in fine che mancano alla prima edizione, oltre il numero delle 77 coll’iscrizione, l’apoteosi, e la pompa funebre. Vedi per la colonna teodosiana Menetrei Claudii.
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3610. BELLORI, Le antiche lucerne, Roma 1729, stampate dopo esser passate le tavole in proprietà di Lorenzo Filippo de’ Rossi calcografo vaticano, in fol., seconda edizione. Vedi anche all’articolo Raccolta di varie antichità.
3857. ROMANAE magnitudinis monumenta, quae urbem illam orbis dominam, velut redivivam exhibent posteritati, veterum recentiorumque auctoritate probata, restituta, ed aucta, cura, sumptibus, ac typis Dominici de Rubeis Joannis Jacobi haeredis ad templum Sanctae Mariae de Pace, Romae, 1699, in fol. obl., fig.
Sotto ciascuna stampa leggonsi le dichiarazioni intagliate 216 in rame: sono tav. 138 raccolte in questa calcografia e riprodotte con questo frontespizio, le quali erano state impiegate precedentemente in simili opere, come vedesi dalle tavole ritoccate, e nuovamente numerate per ridurle in questo ordine.
Sotto ciascuna stampa leggonsi le dichiarazioni intagliate 216 in rame: sono tav. 138 raccolte in questa calcografia e riprodotte con questo frontespizio, le quali erano state impiegate precedentemente in simili opere, come vedesi dalle tavole ritoccate, e nuovamente numerate per ridurle in questo ordine.
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3862. ROSSI (De) Domenico, Raccolta di vasi diversi formati da illustri artefici antichi, e di varie targhe sovrapposte alle fabbriche più insigni di Roma, Roma 1713, in fol.
Aggiunte alle 51 tavole, che compongono l’esemplare, sei tavole intagliate da Giovan Battista Gallestruzzi sui disegni di Polidoro.
Aggiunte alle 51 tavole, che compongono l’esemplare, sei tavole intagliate da Giovan Battista Gallestruzzi sui disegni di Polidoro.
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3864. ROSSI (De), Disegni di varj altari, e cappelle nelle chiese di Roma colle loro facciate, piante, e misure dei più celebri architetti. Data in luce da Domenico de Rossi nella sua stamperia in Roma, in fol., fig., tav. 50.
Con un bel frontespizio figurato di Ciro Ferri. In tanti altari, e cappelle non trovasi un solo altare di puro e severo stile inventato con aurea semplicità.
Con un bel frontespizio figurato di Ciro Ferri. In tanti altari, e cappelle non trovasi un solo altare di puro e severo stile inventato con aurea semplicità.
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