The Digital Cicognara Library

Search Constraints

Number of results to display per page

Search Results

662. SERLIO Sebastiano, Regole generali d’architettura sopra le cinque maniere degli edifici, cioè toscano, dorico, ionico, corintio et composito, cogli esempii dell’antiquità, che perla maggior parte concordano colla dottrina di Vitruvio, 1537, Venezia, per Francesco Marcolini da Forlì, il mese di settembre, in fol. fig.
Questo è il primo libro pubblicalo dal Serlio ed è la prima edizione di esso, rarissima e a pochissimi nota; la riprodusse il Marcolini avanti che gli altri libri fossero stampati separatamente nei susseguenti anni 1540 e 1544. Questa è la sola edizione dove si trovi una singolare lettera di Pietro Aretino diretta allo stampatore, impressa a tergo del frontespizio. Questa prima edizione è intitolata a Ercole II Duca di Ferrara e nella lettera dedicatoria celebra i nomi dei letterati, artisti e grandi signori che in Italia erano famosi per la protezione non solo, ma il pratico esercizio in questi studi.
Questo è il primo libro pubblicalo dal Serlio ed è la prima edizione di esso, rarissima e a pochissimi nota; la riprodusse il Marcolini avanti che gli altri libri fossero stampati separatamente nei susseguenti anni 1540 e 1544. Questa è la sola edizione dove si trovi una singolare lettera di Pietro Aretino diretta allo stampatore, impressa a tergo del frontespizio. Questa prima edizione è intitolata a Ercole II Duca di Ferrara e nella lettera dedicatoria celebra i nomi dei letterati, artisti e grandi signori che in Italia erano famosi per la protezione non solo, ma il pratico esercizio in questi studi.
Show More
663. SERLIO Sebastiano, Regole generali per l’architettura sopra le cinque maniere degli edifici, cioè toscano, dorico, ionico, corinthio, composito con gli esempi dell’antiquità, che per la maggior parte concordano con la dottrina di Vitruvio, 1540, Venezia, per Francesco Marcolini da Forlì, con nuove addizioni e con privilegi.
A tergo di questo frontespizio si legge: libro quarto di architettura di M. Sebastiano Serlio Bolognese: segue la dedica ove il Serlio intitolando questa ristampa al Marchese del Vasto, indica i molti luoghi delle correzioni, ad aggiunte fatte, malgrado le quali comunemente da molti ritiensi esser questa la prima edizione del quarto libro, mentre è la seconda.
A tergo di questo frontespizio si legge: libro quarto di architettura di M. Sebastiano Serlio Bolognese: segue la dedica ove il Serlio intitolando questa ristampa al Marchese del Vasto, indica i molti luoghi delle correzioni, ad aggiunte fatte, malgrado le quali comunemente da molti ritiensi esser questa la prima edizione del quarto libro, mentre è la seconda.
Show More
665. SERLIO Sebastiano, Regole generali d’architettura sopra le cinque maniere degli edifici, Venezia, per Francesco Marcolini, 1544, fol. fig.
Quello non è che il quarto libro del Serlio, ma è da notar 121 si che a render prezioso questo esemplare sono inserite in rispettivi luoghi le nove stampe delle basi e dei capitelli degli ordini, intagliati da Agostino Veneziano colle marche A. V. l’anno 1528. Sta in ciascuna di esse inciso il privilegio, allora ottenuto, Cantum sic ne aliquis imprimat ut in privilegio constat. Il nome dì ciascun ordine è espresso colle parole dorica, ionica etc. accompagnato dalle iniziali S. B. Le quali significano Serlio Bolognese. Bairtsch nella sua opera le Peintre graveur vol. 14 sez. 11, ai numeri 525, e 533 indica queste nove rare stampe, ignorando però che appaitengano all’architettura del Serlio. Nel 1636 Antonio Sadeler le riprodusse senza il privilegio e senza le iniziali, ponendovi soltanto il suo nome. Magnifico esemplare in vit.
Quello non è che il quarto libro del Serlio, ma è da notar 121 si che a render prezioso questo esemplare sono inserite in rispettivi luoghi le nove stampe delle basi e dei capitelli degli ordini, intagliati da Agostino Veneziano colle marche A. V. l’anno 1528. Sta in ciascuna di esse inciso il privilegio, allora ottenuto, Cantum sic ne aliquis imprimat ut in privilegio constat. Il nome dì ciascun ordine è espresso colle parole dorica, ionica etc. accompagnato dalle iniziali S. B. Le quali significano Serlio Bolognese. Bairtsch nella sua opera le Peintre graveur vol. 14 sez. 11, ai numeri 525, e 533 indica queste nove rare stampe, ignorando però che appaitengano all’architettura del Serlio. Nel 1636 Antonio Sadeler le riprodusse senza il privilegio e senza le iniziali, ponendovi soltanto il suo nome. Magnifico esemplare in vit.
Show More
666. SERLIO, Le premier livre d’architecture mise en langue françoise par Jean Martin, Paris 1545, chez Jean Barbe. — Le second livre de perspective par le même (stesso anno, italiano e francese). — Il terzo libro delle antichità, Venezia, presso Francesco Rampazzetto, 1062. — Le quatrieme livre des regles génerales d’architecture, sur les cinq manières d’édifices traduit par Pierre Van Aelst. Imprimé à Anvers 1545. Questi quattro libri sono legati assieme.
698. Di L. VITRUVIO Pollione, De architectura libri dece traducti de latino in vulgare affigurati; commentati et con mirando ordine insigniti: per il quale facilmente potrai trovare la moltitudine degli abstrusi et reconditi vocaboli a li soi loci, et in epsa tabula cum summo studio expositi et enucleati ad immensa utilitate de ciascuno studioso et benivolo di epsa opera. Cum gratia et privilegio: Gotardus de Ponte.
A tergo di questo frontespizio seguono i privilegi di Leon X 129 e Francesco I. Indi in sei susseguenti foglietti le tavole dei vocaboli e dei capitoli. Nell’ottavo foglio è l’orazione di Luigi Pirovano ai patrizi e al popolo di Milano, da cui si riconosce che avanti di stampare questa traduzione, fu data a rivedere ed emendare a Mauro Bono bergamasco, uomo in quest’arte esperto: a tergo di quest’indirizzo è la prefazione o dedica a Francesco re di Francia e duca di Milano, stesa da Agostino Gallo novocomense, regio Referendario in Milano. Dopo questi otto fogli comincia l’opera cosi Di Lucio Vitruvio Pollione, a Cesare Angusto, de Architectura incomenza il primo libro. Translato in vulgare. sermone commentato ed figurato do Cesare Cesariano cittadino mediolanense professore di architettura; con moltissime note ripiene di cognizioni in materia di arte e gran numero di tavole intagliate in legno, fra le quali gli antichi disegni dell’alzato e pianta del duomo di Milano. Continua il testo per cento ottanta tre fogli, nell’ultimo de’ quali finis. Qui finisce l’opera, preclara de L. Vitr. Pol. de Architectura, traducta de latino in vulgare, historiata e commentata a spese e istanzia del magnifico D. Augustino Gallo cittadino comense, e r. referendario ec. e del nobile D. Alvisio Pirovano patricio milanese. ec. ec. Impressa nell’amena et delectevole citade de Como per magistro Goiardo da Ponte citadino milanese nell’anno di N. S. G. Cristo 1521. 25 mensis Julii regnante il Christianissimo re di Francia Francisco Duca de Milano etc. tic. A tergo è il registro de’ fogli: l’ultimo foglio poi contiene la tavola degli errori e una protesta singolare del Gallo e del Pirovano contro il Cesariano che partì da Como, lasciando i suoi mecenati nell’imbroglio della stampa e della revisione, dopo consegnatoli manoscritto: ragione per cui ebbero bisogno dell’aiuto di Benedetto Giovio e Mauro Bono per condurre una sì laboriosa edizione. Gli esemplari di bella conservazione sono rari; difficilmente si conosce il più insigne di questo nostro, che apparteneva al Tuano.
A tergo di questo frontespizio seguono i privilegi di Leon X 129 e Francesco I. Indi in sei susseguenti foglietti le tavole dei vocaboli e dei capitoli. Nell’ottavo foglio è l’orazione di Luigi Pirovano ai patrizi e al popolo di Milano, da cui si riconosce che avanti di stampare questa traduzione, fu data a rivedere ed emendare a Mauro Bono bergamasco, uomo in quest’arte esperto: a tergo di quest’indirizzo è la prefazione o dedica a Francesco re di Francia e duca di Milano, stesa da Agostino Gallo novocomense, regio Referendario in Milano. Dopo questi otto fogli comincia l’opera cosi Di Lucio Vitruvio Pollione, a Cesare Angusto, de Architectura incomenza il primo libro. Translato in vulgare. sermone commentato ed figurato do Cesare Cesariano cittadino mediolanense professore di architettura; con moltissime note ripiene di cognizioni in materia di arte e gran numero di tavole intagliate in legno, fra le quali gli antichi disegni dell’alzato e pianta del duomo di Milano. Continua il testo per cento ottanta tre fogli, nell’ultimo de’ quali finis. Qui finisce l’opera, preclara de L. Vitr. Pol. de Architectura, traducta de latino in vulgare, historiata e commentata a spese e istanzia del magnifico D. Augustino Gallo cittadino comense, e r. referendario ec. e del nobile D. Alvisio Pirovano patricio milanese. ec. ec. Impressa nell’amena et delectevole citade de Como per magistro Goiardo da Ponte citadino milanese nell’anno di N. S. G. Cristo 1521. 25 mensis Julii regnante il Christianissimo re di Francia Francisco Duca de Milano etc. tic. A tergo è il registro de’ fogli: l’ultimo foglio poi contiene la tavola degli errori e una protesta singolare del Gallo e del Pirovano contro il Cesariano che partì da Como, lasciando i suoi mecenati nell’imbroglio della stampa e della revisione, dopo consegnatoli manoscritto: ragione per cui ebbero bisogno dell’aiuto di Benedetto Giovio e Mauro Bono per condurre una sì laboriosa edizione. Gli esemplari di bella conservazione sono rari; difficilmente si conosce il più insigne di questo nostro, che apparteneva al Tuano.
Show More
699. VITRUVII, De architectura libri decemi, Florentiae, per heredes Philippi Iuntae, 1522, in 12, fig.
Questa edizione non è dissimile da quella del 1513 dello stesso Giunta, se non in quanto che gli errori nella prima descritti nell’indice, sono in questa corretti. Le figure sono esattamente le stesse.
Questa edizione non è dissimile da quella del 1513 dello stesso Giunta, se non in quanto che gli errori nella prima descritti nell’indice, sono in questa corretti. Le figure sono esattamente le stesse.
Show More
703. VITRUVII, De Architectura traducto di latino in vulcare dal vero esemplare con le figure a li soi loci con mirando ordine insignito. Versione di Francesco Lutio Durantino, Venezia, in le case di Giovan Antonio e Pietro fratelli da Sabio, 1524, in fol. fig.
Dopo il frontespizio riquadrato da un ornamento è la lettera del Durantino a’ lettori, indi la tavola dei vocaboli e quella dei capitoli. In tutto i prolegomeni sono foglietti 22, compreso quello dell’errata che precede il testo, il quale è di 110 foglietti con tavole in legno.
Dopo il frontespizio riquadrato da un ornamento è la lettera del Durantino a’ lettori, indi la tavola dei vocaboli e quella dei capitoli. In tutto i prolegomeni sono foglietti 22, compreso quello dell’errata che precede il testo, il quale è di 110 foglietti con tavole in legno.
Show More
705. VITRUVII, De architectura. Dal vero esemplare latino nella volgare lingua tradotto e con le figure ai suoi luoghi con mirando ordine insignito (versione di Fran 131 cesco Lutio Durantino), in Vinegia, Zoppino, 1535, in fol. fig.
Meno alcune correzioni di ortografia, poco dissimile è questa edizione da quella del 1524, e le tavole in legno sono esattamente le stesse. Il frontespizio ha un contorno figurato di cavalli e trofei con varie marche; se alcuna sembra doversi intendere per cifra dell’incisore, direbbesi esser quella nel mezzo a pie’ di pagina F. M.
Meno alcune correzioni di ortografia, poco dissimile è questa edizione da quella del 1524, e le tavole in legno sono esattamente le stesse. Il frontespizio ha un contorno figurato di cavalli e trofei con varie marche; se alcuna sembra doversi intendere per cifra dell’incisore, direbbesi esser quella nel mezzo a pie’ di pagina F. M.
Show More
706. VITRUVIO commentato e in volgar lingua rapportato per Giovan Battista Caporali di Perugia, stampato in Perugia nella stamperia del Conte Jano Bigazzini, 1536, in fol. pic. fig.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando. Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
Non produsse questo scrittore che la versione e il commento dei primi cinque libri. Confutando e nello stesso tempo molto servendosi del Cesariano, poco aggiunse del proprio, qualche luogo emendando e molti storpiando. Il frontespizio è figurato; dopo il privilegio di Clemente VII è la dedica, il ritratto del Conte Bigazzino, indi comincia il testo contenuto in 131 fogl. Ma il primo conta da un asterisco, gli altri dai numeri.
Show More
3683. Le COSE maravigliose della città di Roma colle reliquie, e colle indulgentie de dì in dì che sono in tutte le chiese di essa, tradotte di latino in vol 185 gare, in Vinegia, per Guglielmo da Fontaneto, 10 marzo 1544, in 8.
Questa è una ristampa e traduzione delle antiche Mirabilia Romae.
Questa è una ristampa e traduzione delle antiche Mirabilia Romae.
Show More