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A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
A questo più fresco esemplare sono aggiunte altre 17 cattive tavole di monumenti romani senza luogo né anno né
nome d’intagliatore, ma appariscono essere tolte dall’opera di Vredman. Anche questo ha la data contrafatta.
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Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
Questa è una delle varie edizioni di Roma senz’anno, e senza nome di stampatore. L’opera di Labacco precede la
copiosa serie delle prime stampe degli edificii e monumenti di Roma pubblicati da Nicola Van-Aelst, da Antonio
Salamanca, da Enrico Van-Schoel, da Andrea Vaccaro, da Antonio Laffrerio, da Giacomo Bossi e da quant’altri
furono primi ad illustrare quei monumenti, in fol. fig.
Nel principio è la pianta di Roma di Giacomo Lauro, prima edizione: e in fine al Labacco sono 114 tavole. Vedi
Speculum Romanie magnificentiae.
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L’operetta è divisa in tre sezioni. La prima dell’architetto Bellicard ove sono descritte le principali antichità
ercolanensi, la seconda di M. Cochin il figlio che si estende sulle 29 opere di pittura e di scultura, la terza del
primo autore si estende su altre antichità di Napoli, Pozzuolo, Baja, Cuma e Capua. Queste tre lezioni sono
precedute da una memoria storica sulla città di Ercolano redatta da un uomo di lettere. Il volumetto è ornato di 40
tavole intagliate con molta grazia dallo stesso Bellicard.
È preceduto questo libro da un Essai sur la peinture, la sculpture, et l’architecture 1751, senza luogo.
L’operetta è divisa in tre sezioni. La prima dell’architetto Bellicard ove sono descritte le principali antichità
ercolanensi, la seconda di M. Cochin il figlio che si estende sulle 29 opere di pittura e di scultura, la terza del
primo autore si estende su altre antichità di Napoli, Pozzuolo, Baja, Cuma e Capua. Queste tre lezioni sono
precedute da una memoria storica sulla città di Ercolano redatta da un uomo di lettere. Il volumetto è ornato di 40
tavole intagliate con molta grazia dallo stesso Bellicard.
È preceduto questo libro da un Essai sur la peinture, la sculpture, et l’architecture 1751, senza luogo.
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, Opera pubblicata con molto apparato di lusso, ma la precisione che vuolsi nelle opere di questo genere non
corrisponde all’aspettazion che ne avevano formata i dotti e specialmente gli architetti. Ciò si avverte anche nella
successiva opera del Paoli sullo stesso soggetto.
Opera pubblicata con molto apparato di lusso, ma la precisione che vuolsi nelle opere di questo genere non
corrisponde all’aspettazion che ne avevano formata i dotti e specialmente gli architetti. Ciò si avverte anche nella
successiva opera del Paoli sullo stesso soggetto.
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32
, Il testo è stampato in bei caratteri a colonna, ital. e latino. Sonovi 65 tavole in rame assai ben intagliate da
Volpato, da Bartolozzi e da altri sui disegni de’ migliori artisti. Opera molto più esatta della prima che pubblicò
in Londra il sig. 34 Major nel 1768 ma che lascia nondimeno agli architetti desiderio di maggior precisione.
Il testo è stampato in bei caratteri a colonna, ital. e latino. Sonovi 65 tavole in rame assai ben intagliate da
Volpato, da Bartolozzi e da altri sui disegni de’ migliori artisti. Opera molto più esatta della prima che pubblicò
in Londra il sig. 34 Major nel 1768 ma che lascia nondimeno agli architetti desiderio di maggior precisione.
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, Questa seconda edizione meno rara, non è però comune, ed è in foglio molto minore della prima. Le armi del Papa
Questa seconda edizione meno rara, non è però comune, ed è in foglio molto minore della prima. Le armi del Papa
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Clemente VII, del cardinal de’ Medici, e del Senato Romano stanno nel frontespizio della prima edizione. A tergo
è la dedica al Papa: seguono 21 tavole, d’incontro alle quali leggonsi brevi illustrazioni, e nello stesso modo
procede anche la seconda edizione copiano esattamente la prima.
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