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1386. PORCACCHI Tommaso, Le azzioni d’Arrigo terzo re di Francia et quarto in Polonia descritte in dialogo, Vinetia, presso Giorgio Angelica, 1514, in 4.
L’autore fu Tommaso Porcacchi e gli interlocutori Ottaviano Mannini e Giovanni Gherardo da Udine. Questo libretto si accompagna colle feste e spettacoli pubblicati in quest’anno pel medesimo re in Venezia.
L’autore fu Tommaso Porcacchi e gli interlocutori Ottaviano Mannini e Giovanni Gherardo da Udine. Questo libretto si accompagna colle feste e spettacoli pubblicati in quest’anno pel medesimo re in Venezia.
Show More MDLXXVIII
2088. PRINCIPUM et Regum Poloniae imagines ad vivum expressae, Coloniae Agrippinae, 1694, in fol. pic. — Adjecta: Series numismatica principum electorum Palatinorum, Manhemii 1772.
Quarantatré effigie compongono la serie prima e cinque tavole che comprendono 26 medaglioni coi rovesci, formano la seconda.
Quarantatré effigie compongono la serie prima e cinque tavole che comprendono 26 medaglioni coi rovesci, formano la seconda.
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3494. CICOGNARA, Schleghel, Mustoxidi, Dandolo, Ciampi , Collezione d’opuscoli intorno ai cavalli di S. Marco: sono otto dissertazioni, In Venezia e in Firenze, in Padova e in Varsavia, M. 79.
Nel 1815, mentre furono rimessi all’antica loro sede i quattro cavalli reduci da Parigi, noi pubblicammo una breve memoria che dai due dotti Schlegel e Mustoxidi fu attaccata con forza, volendosi da loro impugnare che potessero essere opera romana e volendo divinizzarli come esimio lavoro della Grecia. Un giovinetto, discendente da quell’Enrico Dandolo che conquistò Costantinopoli e mandò i cavalli a Venezia, credette di esporre le sue opinioni in opposizione dei due letterati suddetti e dal secondo fu non solo confutato, ma crudel 156 mente deriso; non tacque il giovine patrizio e si stamparono varj scritti. Noi crediamo di avere a tutto risposto in una nota del 3 tomo della Storia della Scultura, la quale in ottavo riprodotta di trova qui unita. E il sig. Ciampi da Varsavia aggiunse anche la sua alle nostre opinioni.
Nel 1815, mentre furono rimessi all’antica loro sede i quattro cavalli reduci da Parigi, noi pubblicammo una breve memoria che dai due dotti Schlegel e Mustoxidi fu attaccata con forza, volendosi da loro impugnare che potessero essere opera romana e volendo divinizzarli come esimio lavoro della Grecia. Un giovinetto, discendente da quell’Enrico Dandolo che conquistò Costantinopoli e mandò i cavalli a Venezia, credette di esporre le sue opinioni in opposizione dei due letterati suddetti e dal secondo fu non solo confutato, ma crudel 156 mente deriso; non tacque il giovine patrizio e si stamparono varj scritti. Noi crediamo di avere a tutto risposto in una nota del 3 tomo della Storia della Scultura, la quale in ottavo riprodotta di trova qui unita. E il sig. Ciampi da Varsavia aggiunse anche la sua alle nostre opinioni.
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