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Portraits
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In questo volumetto sono riprodotti molti rami di G.B. Franco, oltre diversi che appartengono ad altri
intagliatori, come può vedersi non solo dallo stile, ma dalle marche. Libretto ove sta qualche singolare effigie.
In questo volumetto sono riprodotti molti rami di G.B. Franco, oltre diversi che appartengono ad altri
intagliatori, come può vedersi non solo dallo stile, ma dalle marche. Libretto ove sta qualche singolare effigie.
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Questo Gaspare Padov. è quello che altrimenti si denomina anche Gaspar ab avibus o Gasparo delle Oselle. Poco
si sa di lui, se non che era nativo di Cittadella nel Padovano, trovandosi in una sua stampa delta flagellazione
Gaspar ab avibus Cittadellensis fecit. Cinquantadue tavole compongono questa opera di bello intaglio, ove i
ritratti in piedi dei personaggi hanno contorni figurati.
Questo Gaspare Padov. è quello che altrimenti si denomina anche Gaspar ab avibus o Gasparo delle Oselle. Poco
si sa di lui, se non che era nativo di Cittadella nel Padovano, trovandosi in una sua stampa delta flagellazione
Gaspar ab avibus Cittadellensis fecit. Cinquantadue tavole compongono questa opera di bello intaglio, ove i
ritratti in piedi dei personaggi hanno contorni figurati.
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, L’autore è anonimo, l’operetta è dedicata a M. Bourdelot medico del re di Francia dai fratelli Delaulne
stampatori e le medaglie sono diligentemente intagliate in una tavola
L’autore è anonimo, l’operetta è dedicata a M. Bourdelot medico del re di Francia dai fratelli Delaulne
stampatori e le medaglie sono diligentemente intagliate in una tavola
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Col ritratto del principe Guglielmo di Nassau intagliato da Halma e un frontespizio istoriato. Sono 25 ritratti
illustrati e presi la più parte dalle medaglie. Opera mediocre.
Col ritratto del principe Guglielmo di Nassau intagliato da Halma e un frontespizio istoriato. Sono 25 ritratti
illustrati e presi la più parte dalle medaglie. Opera mediocre.
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, et .
Con bel frontespizio intagliato da Corn. Gallé sul disegno di Rubens: sono 160 tavole di ritratti in legno
lumeggiati in due tinte assai ben eseguiti e fra le opere di Uberto Golzio da tenersi in maggior pregio d’ogni
altra
Con bel frontespizio intagliato da Corn. Gallé sul disegno di Rubens: sono 160 tavole di ritratti in legno
lumeggiati in due tinte assai ben eseguiti e fra le opere di Uberto Golzio da tenersi in maggior pregio d’ogni
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, Non è ancora completa questa grand’opera, che dell’ico 225 nografia romana non vide pubblicata se non la
parte prima. La greca è completa, ed abbraccia tre volumi. Le tavole sono accuratamente intagliate, e con lusso
appariscente, ma il bulino invase il buon gusto, che deve esprimere il carattere delle pietre, delle medaglie, delle
gemme. Le tavole in questo nostro esemplare sono inserite fra il testo, e i tipi dei caratteri sono della maggior
eleganza e magnificenza. Il Visconti morì dopo pubblicati questi quattro volumi, lasciando i materiali per altri
due, che sono imminenti a vedere la luce, e che saranno editi per cura del signor Monges membro dell’Istituto di
Francia. Questa è la più grande opera che abbiamo per riconoscere le vere dalle apocrife imagini degli antichi.
Avvi di quest’opera un’edizione in 4 che è accompagnata dalle stampe a maniera di atlante in volume separato. E
questa in gran foglio, da noi posseduta, non trovasi in commercio, ma ci venne regalata dalla Regia munificenza
di Luigi XVIII.
Non è ancora completa questa grand’opera, che dell’ico 225 nografia romana non vide pubblicata se non la
parte prima. La greca è completa, ed abbraccia tre volumi. Le tavole sono accuratamente intagliate, e con lusso
appariscente, ma il bulino invase il buon gusto, che deve esprimere il carattere delle pietre, delle medaglie, delle
gemme. Le tavole in questo nostro esemplare sono inserite fra il testo, e i tipi dei caratteri sono della maggior
eleganza e magnificenza. Il Visconti morì dopo pubblicati questi quattro volumi, lasciando i materiali per altri
due, che sono imminenti a vedere la luce, e che saranno editi per cura del signor Monges membro dell’Istituto di
Francia. Questa è la più grande opera che abbiamo per riconoscere le vere dalle apocrife imagini degli antichi.
Avvi di quest’opera un’edizione in 4 che è accompagnata dalle stampe a maniera di atlante in volume separato. E
questa in gran foglio, da noi posseduta, non trovasi in commercio, ma ci venne regalata dalla Regia munificenza
di Luigi XVIII.
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, Sono 25 ritratti intagliati in rame in altrettanti foglietti col frontespizio indicato. Freschissime esemplare.
Sono 25 ritratti intagliati in rame in altrettanti foglietti col frontespizio indicato. Freschissime esemplare.
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— Accedunt imagines et elogia virorum illustrium ex Bibliotheca Fulvii Ursini, 1570. V.
Ursini.
Contiene settantacinque carte delle quali una serve al frontespizio, un’altra a un singolare avviso ai lettori: e
settantatré ritratti che sembrano disegnati in caricatura con pochi cenni intagliati sotto i medesimi, relativi
all’indole dei personaggi: senza anno, luogo e fiore di stampatore. Presumesi nel 1680, Venezia.
Contiene settantacinque carte delle quali una serve al frontespizio, un’altra a un singolare avviso ai lettori: e
settantatré ritratti che sembrano disegnati in caricatura con pochi cenni intagliati sotto i medesimi, relativi
all’indole dei personaggi: senza anno, luogo e fiore di stampatore. Presumesi nel 1680, Venezia.
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Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni
nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua
opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che
allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in
seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60
lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio
istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini.
La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa,
comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi.
Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni
nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua
opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che
allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in
seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60
lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio
istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini.
La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa,
comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi.
Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
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