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121. EQUICOLA Mario, Instituzioni al comporre in ogni sorte di rima della lingua volgare, con uno eruditissimo discorso della pittura e con molte secrete allegorie circa le muse e la poesia, in Milano 1541, in 4, senza nome di stampatore.
Fa questo grazioso libretto ristampato in Venezia nel 1555; ma fu ommessa allora un’interessantissima dedica ad Uberto 20 Strozzi, piena di notizie intorno a Letterati di quel tempo e a diversi improvvisatori, la quale trovandosi in questa, piuttosto rara edizione, la rende ancora più pregiata.
Fa questo grazioso libretto ristampato in Venezia nel 1555; ma fu ommessa allora un’interessantissima dedica ad Uberto 20 Strozzi, piena di notizie intorno a Letterati di quel tempo e a diversi improvvisatori, la quale trovandosi in questa, piuttosto rara edizione, la rende ancora più pregiata.
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66. ALBERTI Leon Battista, La pittura tradotta per mess. Lodovico Domenichi. Libri tre, Venezia, Giolito, 1547, in 8.
67. ALBERTI Leon Battista, Altro esemplare della stessa con note marginali manoscritte.
In queste note manoscritte rendesi ragione di qualche opera di pennello esistite in Firenze di mano di L. B. Alberti. La stampa di questo opuscoletto da Lodovico Domenichi fu intitolata a Francesco Salviati. Vedi anche Vinci Leonardo.
In queste note manoscritte rendesi ragione di qualche opera di pennello esistite in Firenze di mano di L. B. Alberti. La stampa di questo opuscoletto da Lodovico Domenichi fu intitolata a Francesco Salviati. Vedi anche Vinci Leonardo.
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185. PINO messer Paolo, Dialogo di pittura nuovamente dato in luce, Venezia 1548, per Paolo Gherardo in 8.
Quest’elegante opuscoletto fu intitolato al doge Francesco Donato, come a vero mecenate delle arti.
Quest’elegante opuscoletto fu intitolato al doge Francesco Donato, come a vero mecenate delle arti.
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83 BIONDO Michelangelo, Lo stesso, esemplare in carta turchina.
Questo autore dedicò l’opera sia a tutti i pittori dell’Europa. Se la stravaganza di qualche opinione può costituire il merito di un trattato, può questo concorrere fra quelli che aspirano ad un primato; finisce col datare la sua opera.
Questo autore dedicò l’opera sia a tutti i pittori dell’Europa. Se la stravaganza di qualche opinione può costituire il merito di un trattato, può questo concorrere fra quelli che aspirano ad un primato; finisce col datare la sua opera.
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Dalla casuppola del Biondo nel tempo della rinovazione dei suoi martiri. Il Biondo quantunque nato 22 anni prima che morisse Leonardo, attribuisce al Mantegna il Cenacolo di Milano e tutta l’opera è piena di simili inesattezze e falsità. Questo è uno dei casi in cui è utile che i più rari libri siano appunto i più cattivi.
Dalla casuppola del Biondo nel tempo della rinovazione dei suoi martiri. Il Biondo quantunque nato 22 anni prima che morisse Leonardo, attribuisce al Mantegna il Cenacolo di Milano e tutta l’opera è piena di simili inesattezze e falsità. Questo è uno dei casi in cui è utile che i più rari libri siano appunto i più cattivi.
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114. DONI Anton-Francesco, Disegno partito in più ragionamenti, le quali si tratta della pittura e scultura, de’ colori, de’ getti, de’ modelli ec. In Venezia, presso Gabriel Giolito, 1549, in 8.
In fine di questo trattato sono molte lettere dello stesso a diversi gentiluomini e scultori e pittori ec. Bellissimo esemplare.
In fine di questo trattato sono molte lettere dello stesso a diversi gentiluomini e scultori e pittori ec. Bellissimo esemplare.
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223. VARCHI Benedetto, Due lezioni, nella prima di cui si dichiara un sonetto di Michel Angelo Buonarroti, nell’altra si disputa sulla nobiltà della scultura e della pittura, Firenze, Torrentino, 1549, in 4.
Il Varchi indirizzò questa seconda lezione a Luca Martini, acciò trasmettendola al Buonarroti attestasse la brevità del tempo che ha avuta di dettarla e gli mandasse poi copia della risposta di esso Buonarroti.
Il Varchi indirizzò questa seconda lezione a Luca Martini, acciò trasmettendola al Buonarroti attestasse la brevità del tempo che ha avuta di dettarla e gli mandasse poi copia della risposta di esso Buonarroti.
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115. DONI Anton-Francesco, I Marmi, Venezia, per Francesco Marcolini, 1552, in 4, fig.; aggiuntevi le pitture divise in due trattati, Padova, presso Grazioso Perchacino, 1564.
Esemplare distinto, che apparteneva alta biblioteca del Tiziano, l’ opera dei Marmi è divisa in 4 parti: e in questa prima edizione sono da tenersi in gran pregio le tavole in legno graziosissime, che numerose sono frapposte al testo, e vennero intagliate da mano molto maestra.
Esemplare distinto, che apparteneva alta biblioteca del Tiziano, l’ opera dei Marmi è divisa in 4 parti: e in questa prima edizione sono da tenersi in gran pregio le tavole in legno graziosissime, che numerose sono frapposte al testo, e vennero intagliate da mano molto maestra.
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In quest’opera trattasi di cose piacevoli e istruttive, piuttosto che d’arti esclusivamente; e in quella delle pitture si discorre molto più su immagini allegoriche, che su d’opere reali eseguite.
In quest’opera trattasi di cose piacevoli e istruttive, piuttosto che d’arti esclusivamente; e in quella delle pitture si discorre molto più su immagini allegoriche, che su d’opere reali eseguite.
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110. DOLCE Messer Lodovico, Dialogo della pittura, intitolato l’Aretino: ove si ragiona della dignità della pittura ec., Venezia, presso il Giolito, 1557, in 8.
Esemplare, che dalla biblioteca di Felibien passò a quella di Mariette e di d’Agincourt, con illustrazioni manoscritte in principio, e note marginali.
Esemplare, che dalla biblioteca di Felibien passò a quella di Mariette e di d’Agincourt, con illustrazioni manoscritte in principio, e note marginali.
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111. DOLCE Messer Lodovico, Lo stesso, esemplare nitido, della medesima edizione.
187. PORZIO Simone, Trattato dei colori degli occhi, tradotto in volgare da Giovan Battista Gelli, Firenze, presso il Torrentino, 1557, in 8.
Al pregio del traduttore e dell’autore s’aggiunge quello dell’editore di questo prezioso libretto; intitolato dal Gelli al cardinal Gonzaga.
Al pregio del traduttore e dell’autore s’aggiunge quello dell’editore di questo prezioso libretto; intitolato dal Gelli al cardinal Gonzaga.
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134. GILIO Giovanni Andrea da Fabriano, Due Dialoghi, nel primo de’ quali si ragiona delle parti morali e civili de’ letterati e cortigiani e dell’utile che i principi cavano da’ letterati; nel secondo si tratta degli errori de’ pittori circa le storie, in Camerino, presso Antonio Gioioso, 1564, in 4.
In questo libro è riunito un magazzino d’erudizioni con poco ordine per mettere in evidenza l’autore, senza che le arti ne abbiano tratto profitto. L’edizione è accurata.
In questo libro è riunito un magazzino d’erudizioni con poco ordine per mettere in evidenza l’autore, senza che le arti ne abbiano tratto profitto. L’edizione è accurata.
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116. DONI Anton-Francesco, Le pitture. Trattato I consecrato agl’illustrissimi sigg. Accademici Eterei, Padova 1564, presso Grazioso Perchacino, in 4 p.
Questa è la stessa edizione che trovasi unita ai Marmi stampati nel 1552 in Venezia dal Marcolini: e non avvi altra diversità che il frontespizio mutato e che questo esemplare finisce col primo trattato.
Questa è la stessa edizione che trovasi unita ai Marmi stampati nel 1552 in Venezia dal Marcolini: e non avvi altra diversità che il frontespizio mutato e che questo esemplare finisce col primo trattato.
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113. DOLCE Messer Lodovico, Dialogo nel quale si ragiona delle qualità, diversità e proprietà dei colori, Venetia, presso Marco Sessa, 1565, in 8.
Quest’opera, cui tratta dell’applicazione dei colori più nel senso dell’allegorie, che dell’arte della pittura, era più propria degli studi e delle cognizioni di questo autore, il quale opportunamente intitolò il dialogo precedente, l’Aretino perché appunto esteso dalla letteratura di quel letterato, che molto intendevasi di opere di pennello.
Quest’opera, cui tratta dell’applicazione dei colori più nel senso dell’allegorie, che dell’arte della pittura, era più propria degli studi e delle cognizioni di questo autore, il quale opportunamente intitolò il dialogo precedente, l’Aretino perché appunto esteso dalla letteratura di quel letterato, che molto intendevasi di opere di pennello.
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174. OCCOLTI Coronato da Canedolo, Trattato de’ colori, nuovamente stampato con l’aggiunta del significato d’alcuni doni, dal medesimo data in luce, Parma, presso Seth Viotto, 1568, in 8.
È raro il trovare esemplari conservatissimi, come sono tutti quelli della nostra collezione, in simili materie, che per le mani di tutti passarono e non vennero mai ristampati o tutt’al più ne fu fatta alcuna volta una seconda edizione.
È raro il trovare esemplari conservatissimi, come sono tutti quelli della nostra collezione, in simili materie, che per le mani di tutti passarono e non vennero mai ristampati o tutt’al più ne fu fatta alcuna volta una seconda edizione.
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212. SORTE M. Cristoforo, Osservazioni nella pittura al mag. et eccel. Dottore e cavaliere il sig. Bartolomeo Vitali, in Venezia, appresso Girolamo Zenaro, 1580, in 4.
Rarissimo opuscoletto che non si direbbe completo in questa prima edizione, poiché dalla lettera del Vitali a Cristoforo Sorte, che leggesi dopo l’avviso ai lettori, pare che dovesse andarvi annessa una memoria sulle antichità di Verona, la quale però non fu pubblicata in questa edizione. L’opuscolo non eccede le 18 carte; ed a retro delle pagine segnate 15 e 16 dovevano essere stampate due figure esplicative del testo, che non vi sono benché sia lasciato in bianco lo spazio. Questo Cristoforo Sorte veronese fu molto consultato dalla signoria di Venezia per le sue estese cognizioni in materia d’arti e della statica degli edifizi e sopra tutto delle cose idrauliche.
Rarissimo opuscoletto che non si direbbe completo in questa prima edizione, poiché dalla lettera del Vitali a Cristoforo Sorte, che leggesi dopo l’avviso ai lettori, pare che dovesse andarvi annessa una memoria sulle antichità di Verona, la quale però non fu pubblicata in questa edizione. L’opuscolo non eccede le 18 carte; ed a retro delle pagine segnate 15 e 16 dovevano essere stampate due figure esplicative del testo, che non vi sono benché sia lasciato in bianco lo spazio. Questo Cristoforo Sorte veronese fu molto consultato dalla signoria di Venezia per le sue estese cognizioni in materia d’arti e della statica degli edifizi e sopra tutto delle cose idrauliche.
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153. LAMO Alessandro, Discorso intorno alla scultura e pittura, dove ragiona della vita ed opere in molti luoghi ed a diversi principi e personaggi fatte dall’eccell. e nobile M. Bernardino Campo, pittor cremonese: all’illus. sig. Vespasiano Gonzaga Colonna di Duca Sabioneta, Cremona, presso Cristoforo Draconi, 1584, in 4.
L’editore di questo aureo libretto fu Giovan Battista Trotto denominato il Malosso, poiché il Lamo era partito per la Spagna e lasciò al suo amico l’incarico dell’edizione. Dopo il frontespizio e la dedica che occupano 4 carte, l’ultima delle quali è bianca, segue il testo dell’opera di 118 pagine numerate e termina al basso dell’ultima pagina col registro dei fogli. Magnifico e raro esemplare.
L’editore di questo aureo libretto fu Giovan Battista Trotto denominato il Malosso, poiché il Lamo era partito per la Spagna e lasciò al suo amico l’incarico dell’edizione. Dopo il frontespizio e la dedica che occupano 4 carte, l’ultima delle quali è bianca, segue il testo dell’opera di 118 pagine numerate e termina al basso dell’ultima pagina col registro dei fogli. Magnifico e raro esemplare.
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154. LAMO Alessandro, Discorso ec., Cremona 1584, in 4.
Edizione simile alla precedente, ma più completa e più rara. In fronte sta il ritratto di Bernardino Campo e in fine dopo l’ultima pagina col registro dei fogli, seguono altre sei carte, che di raro trovansi unita all’opera indicata, come dovrebbero essere, acciò sarà completa. In queste è stampato il parer sopra la pittura di M. Bernardino Campi pittore cremonese, che occupa le prime quattro carte segnate al basso della pagina. La quinta carta contiene due figure, l’una di fronte, l’altra di profilo con dimostrazioni lineari di proporzioni; nella retropagina sono due sonetti: e l’ultima carta è quella degli errori e correzioni che si riferiscono però ai numeri delle pagine del discorso, ragione per cui debbono essenzialmente far parte di quello, sebbene aderenti a quest’ultimo opuscolo.
Edizione simile alla precedente, ma più completa e più rara. In fronte sta il ritratto di Bernardino Campo e in fine dopo l’ultima pagina col registro dei fogli, seguono altre sei carte, che di raro trovansi unita all’opera indicata, come dovrebbero essere, acciò sarà completa. In queste è stampato il parer sopra la pittura di M. Bernardino Campi pittore cremonese, che occupa le prime quattro carte segnate al basso della pagina. La quinta carta contiene due figure, l’una di fronte, l’altra di profilo con dimostrazioni lineari di proporzioni; nella retropagina sono due sonetti: e l’ultima carta è quella degli errori e correzioni che si riferiscono però ai numeri delle pagine del discorso, ragione per cui debbono essenzialmente far parte di quello, sebbene aderenti a quest’ultimo opuscolo.
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159. LOMAZZO Giovanni Paolo milanese pittore, Trattato dell’arte della pittura diviso in 7 libri, nei quali si contiene tutta la teorica e la pratica di essa pittura, Milano 1584, presso Gottardo Ponzio, in 4.
Questo frontespizio fu cangiato nel corso della stessa edizione e trovasi in pochi esemplari.
Questo frontespizio fu cangiato nel corso della stessa edizione e trovasi in pochi esemplari.
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69. ALBERTI Romano della Città di Borgo S. Sepolcro, Trattato della nobiltà della pittura composto ad instanza dell’Accademia di S. Luca, Roma 1585, per Francesco Zanetti, in 4.
Edizione elegante di un eruditissimo opuscolo.
Edizione elegante di un eruditissimo opuscolo.
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160. LOMAZZO Giovanni Paolo milanese pittore,La stessa opera con molto più estese indicazioni sul frontespizio, oltre ciò che sta sopra espresso e il cenno della dedica al Duca di Savoia e i privilegi, Milano, per Gottardo Pontio stampatore regio a istanza di Pietro Tini, 1585.
L’edizione è la stessa né avvi altra variazione che il frontespizio e la distribuzione delle linee nella dedicatoria, la quale segue immediatamente ed è composta con una riga di più nella seconda pagina della medesima, senza varianti.
L’edizione è la stessa né avvi altra variazione che il frontespizio e la distribuzione delle linee nella dedicatoria, la quale segue immediatamente ed è composta con una riga di più nella seconda pagina della medesima, senza varianti.
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In alcuni rarissimi esemplari trovasi al fine un foglietto con un capitolo di più, indicandosi che va collocato nel sesto libro dopo il cap. 16 a carte 328 intitolato: dell’arte di allongare la vista quanto si vuole e parimenti di far gli appa26 rati delle scene col quadro sopra detto geometrico; in questo esemplare il foglietto è manoscritto.
In alcuni rarissimi esemplari trovasi al fine un foglietto con un capitolo di più, indicandosi che va collocato nel sesto libro dopo il cap. 16 a carte 328 intitolato: dell’arte di allongare la vista quanto si vuole e parimenti di far gli appa26 rati delle scene col quadro sopra detto geometrico; in questo esemplare il foglietto è manoscritto.
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74. ARMENINI Giovan Battista da Faenza, Dei veri precetti della pittura libri tre, Ravenna 1587, in 4 pic. Prima edizione, esemplare in mar. dorato.
225. VASARI Giorgio sig. cavaliere, pittore e architetto aretino, Ragionamenti sopra le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel palazzo di LL. AA. SS. con lo illust. ed eccel. Sig. D. Francesco Medici allora principe di Firenze: insieme con la invenzione della pittura da lui cominciata della cupola, con due tavole, una delle cose più notabili, e l’altra degli37 uomini illustri che sono ritratti e nominati in quest’opera, in Firenze, ap. Filippo Giunti, 1588, in 4.
Al frontispizio segue la dedica al card. Ferdinando de’ Medici fatta dal nipote Giorgio Vasari, che per la prima volta pubblicò l’opera postuma dello zio. Vengono due epigrammi in onore del Vasari e il suo ritratto in legno; segue il testo, indi le tavole. E questa è la vera prima edizione di tale opera.
Al frontispizio segue la dedica al card. Ferdinando de’ Medici fatta dal nipote Giorgio Vasari, che per la prima volta pubblicò l’opera postuma dello zio. Vengono due epigrammi in onore del Vasari e il suo ritratto in legno; segue il testo, indi le tavole. E questa è la vera prima edizione di tale opera.
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162. LOMAZZO Giovanni Paolo milanese pittore, Idea del tempio della pittura, nella quale egli discorre dell’origine e fondamento delle cose contenute nel suo trattato dell’arte della pittura, in Milano, per Gottardo Ponto; in fine per Gottardo Pontio, 1590.
224. VARCHI Benedetto, Lezioni da lui pubblicate lette nell’accademia fiorentina sopra diverse materia pratiche e filosofiche (nelle quali sono anche inserte le due sopraindicate), Firenze, per i Giunti, 1590, in 4.
104. Comanini D. Gregorio, Il Figino, ovvero del fine della pittura, dialogo, Mantova 1591, per Francesco Osanna, in 4.
L’edizione è stampata con bellissimi caratteri. Gl’interlocutori sono D. Ascanio Martinengo, Stefano Guazzo e Gio. Ambrogio Figino e s’aggira il dialogo sul tema se il fine della pittura sia l’utile, ovvero il diletto, e tratta dell’uso di quella nel Cristianesimo; opera prolissa, ma non povera di buone erudizioni e utili notizie. Il Martinengo fu fondatore dell’accademia degli Animosi in Padova e gran mecenate. Il Guazzo fondatore dell’accademia degl’illustrati in Casale di Monferrato, il Figino eccellente artista scolare di Leonardo i cui disegni sono preziosissimi, e ricercatissimi.
L’edizione è stampata con bellissimi caratteri. Gl’interlocutori sono D. Ascanio Martinengo, Stefano Guazzo e Gio. Ambrogio Figino e s’aggira il dialogo sul tema se il fine della pittura sia l’utile, ovvero il diletto, e tratta dell’uso di quella nel Cristianesimo; opera prolissa, ma non povera di buone erudizioni e utili notizie. Il Martinengo fu fondatore dell’accademia degli Animosi in Padova e gran mecenate. Il Guazzo fondatore dell’accademia degl’illustrati in Casale di Monferrato, il Figino eccellente artista scolare di Leonardo i cui disegni sono preziosissimi, e ricercatissimi.
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163. LOMAZZO Giovannni Paolo milanese pittore, Aggiuntavi: Della forma delle muse cavata dagli antichi autori greci e latini, opera utilissima a’ pittori e scultori, di Giovanni Paolo Lomazi milanese pittore, Milano, per lo stesso, 1591. Legata coi medesimi trattati è la Vita di Giacomo Robusti detto il Tintoretto fedelmente descritta da Carlo Ridolfi, Venezia 1642, in 4.
Quest’ultima venne stampata parecchi anni prima della sua opera le Meraviglie dell’arte. Esemplare del Tuano.
Quest’ultima venne stampata parecchi anni prima della sua opera le Meraviglie dell’arte. Esemplare del Tuano.
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200. RINALDI (de) Giovanni, Il mostruosissimo mostro diviso in due trattati, nel primo de’ quali si ragiona del significato de’ colori; nel secondo si tratta dell’erbe e fiori; di nuovo ristampato e corretto, Venezia, per Francesco Zuliani e Giovanni Ceruto, 1592, in 8.
Trattatello curioso per l’intelligenza delle allegorie e degli emblemi.
Trattatello curioso per l’intelligenza delle allegorie e degli emblemi.
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213. SORTE M. Cristoforo, Osservazioni della pittura ad istantia del mag. et eccell. dott. e cav. il sig. Bart. Vitali. Seconda edizione, con l’aggiunta di una cronichetta dell’origine della magnifica città di Verona al molto illustre sig. C. Agostin di Giusti, Venezia 1594, presso il Rampazetto, in 4 p.
In questa seconda edizione, più rara ancor della rima, è ristampato l’avviso ai lettori ove partecipa il ritrovamento della Cronichetta, scritta nel 1388 che intitola particolarmente con lettera al Giusti, riportando anche l’altra dedica delle Osservazioni al Vitali: ed ai luoghi ove dovrebbero essere due figure esplicative del testo, la prima no si trova, lasciando vuoto lo spazio e la seconda è intagliata e stampata tutta pagina. L’opuscolo in tutto esser deve di 17 foglietti, cioè 34 carte.
In questa seconda edizione, più rara ancor della rima, è ristampato l’avviso ai lettori ove partecipa il ritrovamento della Cronichetta, scritta nel 1388 che intitola particolarmente con lettera al Giusti, riportando anche l’altra dedica delle Osservazioni al Vitali: ed ai luoghi ove dovrebbero essere due figure esplicative del testo, la prima no si trova, lasciando vuoto lo spazio e la seconda è intagliata e stampata tutta pagina. L’opuscolo in tutto esser deve di 17 foglietti, cioè 34 carte.
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244. ZUCCARI Federico, Origine e progresso dell’accademia del disegno dei pittori, scultori e architetti di Roma: con molti discorsi raccolti da41 Romano Alberti segretario dell’accademia, pavia, per Pietro Bartoli, 1604, in 4.
178. PELLEGRINO Fulvio mantovano, Significato dei colori e dei mazzoli, Venezia 1618, appresso Comia Gallina, in 8; aggiuntovi il Trattato dei colori nelle arme e nelle livree e nelle divise, di Sicillo araldo del re Alfonso di Aragona, Venezia 1606, presso lucio Spineda, in 8.
Questi opuscoletti non sono comuni, ma hanno relazione alle allegorie e agli emblemi più che alla pittura.
Questi opuscoletti non sono comuni, ma hanno relazione alle allegorie e agli emblemi più che alla pittura.
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245. ZUCCARI, L’idea degli scultori, pittori e architetti divisa in due libri a Carlo Emanuele di Savoia, Torino, Per Agostino di Serolio, 1607, in 4.
166. MARINO il Cavalier, Dicerie sacre sulla pittura, la musica e il cielo, presso Giacomo Violati, Venezia 1615, in 12. 27
La fantasia e la dottrina dell’autore gli aprirono un campo in questo soggetto, sul quale spaziava senza freno, siccome suoleva in ogni altra cosa poetica.
La fantasia e la dottrina dell’autore gli aprirono un campo in questo soggetto, sul quale spaziava senza freno, siccome suoleva in ogni altra cosa poetica.
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226. VASARI, Trattato della pittura, nel quale si contiene la pratica di essa, divisata in tre giornate e ridotto in ragionamenti nei quali si spiegano le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel palazzo di loro AA. SS. con due tavole copiose, Firenze, presso i Giunti, 1619, in 4.
Questa è la seconda edizione dei ragionamenti, mutato l’ordine della parola sul frontispizio ed omessa la dedica, quantunque non vi sia alcuna varietà nei tipi e venisse riprodotta soltanto col mutare i primi fogli e l’ultimo del volume.
Questa è la seconda edizione dei ragionamenti, mutato l’ordine della parola sul frontispizio ed omessa la dedica, quantunque non vi sia alcuna varietà nei tipi e venisse riprodotta soltanto col mutare i primi fogli e l’ultimo del volume.
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94. BULENGERI Caes., De pictura, plastice, statuaria, lib. duo, Lugduni 1627, in 12; aggiunto: De Ludis privatis ac domesticis veterum lib. unicus De Conviviis, lib. IV, eodem loco et anno.
Della pittura è trattato secondo gli antichi e nulla si dice intorno gli artisti moderni. Relativi all’encausto sonovi alcuni capitoli interessanti scritti in un’epoca molto anteriore a quelle de’ moderni scrittori.
Della pittura è trattato secondo gli antichi e nulla si dice intorno gli artisti moderni. Relativi all’encausto sonovi alcuni capitoli interessanti scritti in un’epoca molto anteriore a quelle de’ moderni scrittori.
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84. BISAGNO D. Francesco, Trattato della pittura fondato nell’autorità di molti eccellenti in questa professione, Venezia 1642, in 8.
Meschino ed inutile libro per l’arte e per la storia. I due trattatelli del Biondo e del Bisagno non sono divenuti; rari per la loro preziosità, ma unicamente perché essendo opere di poco merito, non ottennero l’onore di una seconda edizione.
Meschino ed inutile libro per l’arte e per la storia. I due trattatelli del Biondo e del Bisagno non sono divenuti; rari per la loro preziosità, ma unicamente perché essendo opere di poco merito, non ottennero l’onore di una seconda edizione.
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232. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura nuovamente dato in luce colla vita dell’istesso autore scritta da Raffaello Dufresne, Parigi, presso Giacomo Langlois, 1651, fol. fig.
Prima e magnifica edizione. Per cui gl’Italiani professano riconoscenza a questo illustre francese. È dedicata alla regina di Svezia e si reputa la più ampia che fosse fatta di questo trattato, il più prezioso che abbiano le arti del disegno. Va aggiunto a questo trattato anche quello della statua e della pittura di Leon B. Alberti. I trattati sono preceduti dalle vite dei due autori, estese dal du Fresne e dai rispettivi ritratti. Le stampe numerose sono di accuratissima incisione di R. Lochon, e uno dei motivi per cui si preferisce questa edizione italiana alla versione francese di Rholand Freart pubblicata nello stesso anno, è perché le stampe servirono prima all’italiana.
Prima e magnifica edizione. Per cui gl’Italiani professano riconoscenza a questo illustre francese. È dedicata alla regina di Svezia e si reputa la più ampia che fosse fatta di questo trattato, il più prezioso che abbiano le arti del disegno. Va aggiunto a questo trattato anche quello della statua e della pittura di Leon B. Alberti. I trattati sono preceduti dalle vite dei due autori, estese dal du Fresne e dai rispettivi ritratti. Le stampe numerose sono di accuratissima incisione di R. Lochon, e uno dei motivi per cui si preferisce questa edizione italiana alla versione francese di Rholand Freart pubblicata nello stesso anno, è perché le stampe servirono prima all’italiana.
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222. TRATTATO della pittura e scultura, uso ed abuso loro, composto da un teologo e da un pittore per offerirlo ai sigg. accademici del disegno di Firenze e di altre città ec., Firenze 1652, in 4.
L’Ottonelli da Fano e il Berettini da Cortona, l’uno teologo e l’altro pittore, ascosero per cristiana modestia il loro nome transfuso in sciocchi anagrammi nel frontispizio, Odominigio Lelonotti da Fanano e Britio Prenetteri. Vi è più erudizione teologica che arte e nessuna cosa che non sia stata da altri prima di loro pubblicata.
L’Ottonelli da Fano e il Berettini da Cortona, l’uno teologo e l’altro pittore, ascosero per cristiana modestia il loro nome transfuso in sciocchi anagrammi nel frontispizio, Odominigio Lelonotti da Fanano e Britio Prenetteri. Vi è più erudizione teologica che arte e nessuna cosa che non sia stata da altri prima di loro pubblicata.
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204. SCANELLI Francesco da Forlì, Il microcosco della33 pittura. Trattato diviso in due libri, Cesena, per il Neri, 1657, in 4. Dedicato a Francesco d’Este duca di Modena. Esemplare intonso.
Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso, rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
Libro ripieno di buone notizie. Nel principio deve trovarsi una stampa, ove in alto è lo stemma di casa d’Este sostenuto da vari geni. La pittura assisa sull’arco dell’iride e tre figure ignude coi loro attributi nel basso, rappresentanti le tre scuole: romana, veneta e lombarda. Ivi leggesi Io Franc. Centen. Inv. Mucius Centen Sculp.
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205. SCARAMUCCIA Luigi perugino, Le finezze dei pennelli italiani ammirate e studiate da Giuripeno sotto la scorta di Raffaello d’Urbino, Pavia 1674, in 4. Col ritratto dell’autore dis. dal cavaliere del Cairo, scolpito da I. B. Bonacina.
206. SCARAMUCCIA Luigi perugino, Altro esemplare colle aggiunte e mutazioni che si credono di Luigi Scaramuccia medesimo, forse per fare una edizione più corretta del libro.
Sotto il nome di Giuripeno anagramma di Perugino, lo Scaramuccia descrive tutto ciò che di bello ha veduto viaggiando l’Italia, accompagnato dal genio di Raffaello. Dopo di che seguono alcuno precetti dell’arte.
Sotto il nome di Giuripeno anagramma di Perugino, lo Scaramuccia descrive tutto ciò che di bello ha veduto viaggiando l’Italia, accompagnato dal genio di Raffaello. Dopo di che seguono alcuno precetti dell’arte.
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75. ARMENINI Giovan Battista da Faenza, La stessa ristampata in Venezia 1678, in 4 pic.
Francesco Tebaldini stampatore della prima edizione, divenuta rara, dedicò il libro al Duca di Mantova; Francesco Salerni editore della ristampa la intitolò al sig. Gottardo Romani pittor celebre. Questo è uno de’ buoni trattati dell’arte ove scegliendo il grano dalla zizania trovansi eccellenti indicazioni, tanto nelle teorie, che nelle pratiche. Vedasi il giudizio di quest’opera, Bossi, Cenacolo di Leonardo.
Francesco Tebaldini stampatore della prima edizione, divenuta rara, dedicò il libro al Duca di Mantova; Francesco Salerni editore della ristampa la intitolò al sig. Gottardo Romani pittor celebre. Questo è uno de’ buoni trattati dell’arte ove scegliendo il grano dalla zizania trovansi eccellenti indicazioni, tanto nelle teorie, che nelle pratiche. Vedasi il giudizio di quest’opera, Bossi, Cenacolo di Leonardo.
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238. VOLPATO Giovan Battista, Il vagante corriero ai curiosi che si dilettano di pittura ed ai giovani studiosi, annunzio fortunato, Vicenza 1685 per Giovanni Berno, in 8.
Questo libretto di quaranta sole pagine di stampa non contiene che l’indice delle materie su cui l’autore intendeva di volere scrivere, ma l’opera non venne poi pubblicata. I suoi manoscritti in copia esistevano presso il conte Alga 40rotti, il Zilotti ed il Verci. Conservasi presso di noi Mss il proemio e il primo dialogo di quest’opera, ove si discorre che cosa sia la pittura, come nasca dalla natura e delle teorie e pratiche della medesima; e gl’interlocutori sono Ottavio e Florindo. In conclusione sembra poter dedursi che l’opera, senza principio e senza fine, fosse un zibaldone confuso di cognizioni indigeste e disordinate.
Questo libretto di quaranta sole pagine di stampa non contiene che l’indice delle materie su cui l’autore intendeva di volere scrivere, ma l’opera non venne poi pubblicata. I suoi manoscritti in copia esistevano presso il conte Alga 40rotti, il Zilotti ed il Verci. Conservasi presso di noi Mss il proemio e il primo dialogo di quest’opera, ove si discorre che cosa sia la pittura, come nasca dalla natura e delle teorie e pratiche della medesima; e gl’interlocutori sono Ottavio e Florindo. In conclusione sembra poter dedursi che l’opera, senza principio e senza fine, fosse un zibaldone confuso di cognizioni indigeste e disordinate.
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202. ROSSIGNOLI Carlo, La pittura in giudizio, ovvero il bene delle oneste pitture; e il male delle oscene, Bologna 1697, in 12.
La gravità dell’argomento per sé stessa prestava all’autore un soggetto sì facile a sostenersi colla ragione e con la solidità della filosofia e della morale, che poteva mescolarvi meno idee teologiche senza diminuire la forza dei ragionamenti.
La gravità dell’argomento per sé stessa prestava all’autore un soggetto sì facile a sostenersi colla ragione e con la solidità della filosofia e della morale, che poteva mescolarvi meno idee teologiche senza diminuire la forza dei ragionamenti.
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102. CHIOCCHI G. M., La pittura in Parnaso, Firenze 1725, nella stamperia di Michele Nestenus, in 4.
103. CHIOCCHI G. M., Altro esemplare intonso con postille critiche di mano di Anton Maria Biscioni, famoso per le molte opere pubblicate, più d’altri che sue.
La postilla a carte 97 lo conferma pienamente. Oltre a queste asprissime postille ne sono alcune altre di pugno dell’Ab. Carlo Binconi, autore della Guida di Milano, unitamente a un foglietto mss. inserto alla pagina 138. L’autore di quest’opera fu molto malconcio sui margini di questo nostro esemplare, e con molta ragione.
La postilla a carte 97 lo conferma pienamente. Oltre a queste asprissime postille ne sono alcune altre di pugno dell’Ab. Carlo Binconi, autore della Guida di Milano, unitamente a un foglietto mss. inserto alla pagina 138. L’autore di quest’opera fu molto malconcio sui margini di questo nostro esemplare, e con molta ragione.
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233. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura di nuovo ristampato e corretto, Napoli, presso Francesco Ricciardo, 1733, a spese di Niccola e Vincenzo Rispoli.
Questa è una ristampa dell’edizione precedente; ma uno de’ pochissimi esemplari in carta grande.
Questa è una ristampa dell’edizione precedente; ma uno de’ pochissimi esemplari in carta grande.
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