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4691. CERIMONIE chinesi, conformità coll’idolatria greca, e romana in conferma dell’apologia de’ missionarj domenicani della China, opera di un dottore e professore di Teologia, Colonia 1701, in 8.
2758. BEGERII Laurentii, Contemplatio gemmarum quarumdam Dactyliothecae Gorlaei ante biennium et auctae et illustratae, Coloniae Brandeburgicae 1697, in 4, fig. — Unito e legato: Meleagrides, et Etolia, ex numismate Kypieon apud Goltium, inter spersis marmoribus quibusdam de Meleagri interitu, et apri Calydonii venatione, in lucem vindicatae, Coloniae Brandeburgicae 1696, in 4, fig. — In fine. Cranae Insula Laconia eadem Helena dicta et Minyarum posteris habitata ex Numismat. Goltzianis a Laur. Begero demonstrata, eodem loco et anno.
Questi preziosi e non comuni opuscoli sono ornati di copiose tavole intagliate in rame e inserite fra il testo a’ suoi luoghi.
Questi preziosi e non comuni opuscoli sono ornati di copiose tavole intagliate in rame e inserite fra il testo a’ suoi luoghi.
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2759. BEGERII Laurentii, Paenae infernales Ixionis, Sisyphi, Ocni, et Danaidum ex delineatoine Pighiana desumptae et dialogo illustratae, Coloniae Marcichae 1703, fig. — Addito: Alcestis pro marito moriens, et vitae ab Hercule restituta, Coloniae Brandeburgicae 1703. — Accedunt de nummis Cretensium Serpentiferis, Coloniae Marcichae 1702. — Ulisses, sirenes praetervectus, Coloniae Brandeurgicae 1703. — Examen dubiorum quorundam etc. Berolimi 1704.
Questa è una risposta modesta e ingegnosa alle critiche 45 del Gronovio. 50 tavole intagliate in rame accuratissimamente sono sparse fra il testo di tutti questi opuscoli dottissimi legati in un volume.
Questa è una risposta modesta e ingegnosa alle critiche 45 del Gronovio. 50 tavole intagliate in rame accuratissimamente sono sparse fra il testo di tutti questi opuscoli dottissimi legati in un volume.
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4677. De BENSERADE M., Metamorfoses d’Ovide en Rondeaux imprimés et enrichis de figures par ordre de S. Majesté, vol. 2, in 12, Amsterdam 1714.
Operetta di poco merito, apparsa e sostenuta dal Mecenate che ne favorì la spesa, e assistita da Le Brun, che disegnò certamente alcune delle tante tavole, di cui sono composti i due volumi.
Operetta di poco merito, apparsa e sostenuta dal Mecenate che ne favorì la spesa, e assistita da Le Brun, che disegnò certamente alcune delle tante tavole, di cui sono composti i due volumi.
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2791. CANINI Giovan Angelo, Iconografia, cioè disegno di imagini dei famosi primi monarchi, regi, filosofi, poeti etc. data in luce con aggiunta di alcu 50 ne annotazioni da Marc’Antonio Canini fratello dell’autore, Roma 1669, in fol., fig.
2792. CANINI, Immages de héros, et de grands hommes de l’antiquité, dessinées sur des medailles par Jean Ange Canini, gravées par Picard le Romain, Amsterdam 1731, in 4 gr.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60 lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini. La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa, comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi. Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
Giovan Angelo Canini era un pittore romano scolaro del Domenichino, più celebrato per le cognizioni nell’antichità che per l’eccellenza nell’arte, allievo in questo studio e collega del Bellori. Le stampe della sua opera furono eseguite e disegnate da Giuseppe Testana genovese e Stefano Picart e Guglielmo Valet francesi che allora trovavansi a Roma. Morì avanti di poter pubblicare l’opera sua, dedicata al Re di Francia, che venne in seguito poi pubblicata da M. Antonio Canini fratello, che aggiunse la spiegazione di 54 teste che mancava alle 60 lasciate da Gio. Angelo, la cui prima edizione comparve in Roma nel 1669 con 114 tavole e con un frontespizio istoriato e allegorico disegnato e intagliato da M. Antonio Canini. La seconda edizione col testo e la versione francese a fronte, fatta da M. Chevier con qualche nota illustrativa, comparve in Amsterdam nel 1731 in gr. 4; e quantunque le stampe siano un po’ meno fresche, è da stimarsi. Queste sono precedute dal ritratto di Stef. Picart, intagliato da Bernardo suo figlio ec.
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4685. CARTARI Vincenzo, Le immagini con la sposizione degli Dei degli antichi, Venezia, per Francesco Rampazzetto, 1566, in 8. Edizione nitida ed elegante.
4684. CARTARI Vincenzo, Le imagini colla sposizione degli Dei degli antichi, Venezia, per Francesco Marcolini, 1556, in 4 p., edizione elegantissima pei tipi.
4686. CARTARI Vincenzo, Le imagini degli Dei, in Venezia, presso Giordano Ziletti, 1571, in 4, fig.
Bella edizione copiosa di tavole in rame di qualche pregio.
Bella edizione copiosa di tavole in rame di qualche pregio.
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4756. VERDERII Antonii, Pantheon antiquorum exhibens imagines Deorum olim a Vincentio Chartario italice expositum, nunc ad comunem omnium utilitatem latino sermone expressum, Rottemburci ad Tubarim 1683, in 8, fig., con 88 tavole in rame spaventevoli.