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3. ALGAROTTI C.Francesco, Opere. Edizione novissima, Venezia 1791, vol. 17, in 8.
Collezione preziosa d’opere varie, lettere memorie e dissertazioni critiche in materia di letteratura e belle arti prodotta per cura de’ suoi eredi, a cui contribuì infinitamente nella scelta, direzione e collocazione di molti graziosi rami che la fregiano, il chiarissimo sig. dott. Francesco Aglietti.
Collezione preziosa d’opere varie, lettere memorie e dissertazioni critiche in materia di letteratura e belle arti prodotta per cura de’ suoi eredi, a cui contribuì infinitamente nella scelta, direzione e collocazione di molti graziosi rami che la fregiano, il chiarissimo sig. dott. Francesco Aglietti.
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39. LANZI Ab. Luigi, Storia Pittorica dell’Italia dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine de XVIII secolo, Bassano 1795, vol. 3 in 8.
63. ZANI D. Pietro, Enciclopedia metodica delle arti. Manifesto di associazione con alcune note manoscritte dell’Ab. Carlo Bianconi, Parma 1794 vol. 8.
Il prodromo di quest’opera esce stampato nello stesso luogo nel 1791.
Il prodromo di quest’opera esce stampato nello stesso luogo nel 1791.
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79. BELTRAMINI Matteo Marco, Della mestica e della pittura discorsi due, Imola 1796, in 8, M. 99.
Discorsi di materie pratiche, nei quali specialmente sono da apprezzarsi le sue osservazioni sulla mestica, che cominciano a mettersi in uso con successo.
Discorsi di materie pratiche, nei quali specialmente sono da apprezzarsi le sue osservazioni sulla mestica, che cominciano a mettersi in uso con successo.
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109. DIDEROT, Essais sur la peinture, à Paris, chez Fr. Buisson, l’an IV de la Republique in 8. Oltre a questa prima Opera di 110 pagine, contiene il volume anche: Observations sur le Salon de peinture de 1765 par le meme Auteur.
La filosofia, lo spirito e l’ingegno dell’autore risaltano ad ogni linea della prima e della seconda opera estese per 300 pagine e quantunque l’artista non v’incontri il linguaggio il più tecnico, ritrova un largo compenso pel pascolo che le idee dell’autore, colla magia dello stile, danno sempre all’immaginazione di chi legge.
La filosofia, lo spirito e l’ingegno dell’autore risaltano ad ogni linea della prima e della seconda opera estese per 300 pagine e quantunque l’artista non v’incontri il linguaggio il più tecnico, ritrova un largo compenso pel pascolo che le idee dell’autore, colla magia dello stile, danno sempre all’immaginazione di chi legge.
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177. PASSERI Niccola di Faenza, Del metodo di studiare la pittura e delle cagioni di sua decadenza. Dialoghi, Napoli 1795, vol. 2 legati in uno, in 8.
Gli interlocutori sono Mengs e Winkelmann, che appunto con altri uomini sommi contribuivano, allora che l’autore pubblicò quest’opera, al risorgimento delle arti; e Piranesi, e Canova, e Flaxman, e David, e Pikler, e Morghen, e Volpato, e cento altri elevavano precisamente le arti dalla lor 29 decadenza. Singolarissima è una dissertazione.
Gli interlocutori sono Mengs e Winkelmann, che appunto con altri uomini sommi contribuivano, allora che l’autore pubblicò quest’opera, al risorgimento delle arti; e Piranesi, e Canova, e Flaxman, e David, e Pikler, e Morghen, e Volpato, e cento altri elevavano precisamente le arti dalla lor 29 decadenza. Singolarissima è una dissertazione.
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234. Da VINCI Lionardo, Trattato della pittura ridotto alla sua vera lezione sopra una sua copia a penna di mano di Stefanino della Bella con le figure disegnate dal medesimo, Firenze 1792, in 4.
Il chiaro sig. ab. Francesco Fontani trovò nella Riccardiana il manoscritto di Leonardo e lo credette di mano di Stefano della Bella con figure marginali illustrate e segnate da questo valente intagliatore e conoscendo che l’edizione italiana di Parigi era tradotta da un manoscritto scorretto, e le figure erano alterate per voler ombreggiarle, verificando che Freart portò troppe alterazioni al trattato nella sua versione francese, senza be intendere in tutti i luoghi del testo di 39 Leonardo; verificando che l’edizione italiana di Napoli del 1733 e l’altra di Bologna del 1786 non erano che materiali ristampe di quella di Parigi, diverse soltanto nell’infelicità delle tavole, senza correggere alcuno degli errori nell’antica trascorsi, pubblicò il codice di Stefano della Bella. A questo aggiunse le memorie intorno a Leonardo e intorno lo stesso Stefano coi rispettivi ritratti e molte note e una bella lezione accademica del Lami intorno agli artisti che fiorirono dal 1000 al 1300.
Il chiaro sig. ab. Francesco Fontani trovò nella Riccardiana il manoscritto di Leonardo e lo credette di mano di Stefano della Bella con figure marginali illustrate e segnate da questo valente intagliatore e conoscendo che l’edizione italiana di Parigi era tradotta da un manoscritto scorretto, e le figure erano alterate per voler ombreggiarle, verificando che Freart portò troppe alterazioni al trattato nella sua versione francese, senza be intendere in tutti i luoghi del testo di 39 Leonardo; verificando che l’edizione italiana di Napoli del 1733 e l’altra di Bologna del 1786 non erano che materiali ristampe di quella di Parigi, diverse soltanto nell’infelicità delle tavole, senza correggere alcuno degli errori nell’antica trascorsi, pubblicò il codice di Stefano della Bella. A questo aggiunse le memorie intorno a Leonardo e intorno lo stesso Stefano coi rispettivi ritratti e molte note e una bella lezione accademica del Lami intorno agli artisti che fiorirono dal 1000 al 1300.
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241. WEBB Daniele, Ricerche sopra le bellezze della pittura e sul merito dei più celebri pittori antichi e moderni. Opera tradotta in italiano da una dama veneta, Venezia 1791.
La modestia, che non permise a questa dama assai colta e distinta se non di porre le iniziali del suo nome nella dedica della versione alla sig. Elisabetta Foscarini, non toglierà che da noi si sveli il nome della nob. D. sig. Maria Querint Stampalia, nata Lippamano, versatissima nelle arti del disegno e nelle amene lettere, oltre le solide qualilità di cuore e di spirito che la costituiscono uno de’ principali ornamenti della sua patria.
La modestia, che non permise a questa dama assai colta e distinta se non di porre le iniziali del suo nome nella dedica della versione alla sig. Elisabetta Foscarini, non toglierà che da noi si sveli il nome della nob. D. sig. Maria Querint Stampalia, nata Lippamano, versatissima nelle arti del disegno e nelle amene lettere, oltre le solide qualilità di cuore e di spirito che la costituiscono uno de’ principali ornamenti della sua patria.
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265. MILIZIA Francesco, Della incisione delle stampe; articolo tratto dal Dizionario delle arti dello stesso, corretto ed arricchito di notizie, Bassano 1796, 8.
290. L’ARTE di scrivere tratta dal dizionario d’arti e mestieri dell’Enciclopedia metodica, Padova 1796, in 4, grande.
Il testo è di pag. 56, oltre 15 tavole di calligrafia.
Il testo è di pag. 56, oltre 15 tavole di calligrafia.
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