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Bartoli, Pietro Santi, 1635-1700
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Le tavole sono cinquanta cinque e le parole del frontespizio figurato sono scritte a mano nel modo seguente P.
Virgilii Maronis opera quae supersunt in antiquo Codice Vaticano ad priscam imaginum formata incisa a Petro
Sancte Bartoli in Bibliotheca Camilli Cardinalis Maximi diu servata et demum perissu Marchionis Camilli
Maximi Typorum impressione Bandita, anno 1735 in fol.
Le tavole sono cinquanta cinque e le parole del frontespizio figurato sono scritte a mano nel modo seguente P.
Virgilii Maronis opera quae supersunt in antiquo Codice Vaticano ad priscam imaginum formata incisa a Petro
Sancte Bartoli in Bibliotheca Camilli Cardinalis Maximi diu servata et demum perissu Marchionis Camilli
Maximi Typorum impressione Bandita, anno 1735 in fol.
Show More , Questa non è che una raccolta di 31 tavole, prodotta in altre diverse opere, riunite sotto questo frontespizio per
speculazione libraria.
Questa non è che una raccolta di 31 tavole, prodotta in altre diverse opere, riunite sotto questo frontespizio per
speculazione libraria.
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, Opera è questa magnifica, nella quale l’incisore superò se stesso per la finezza dell’esecuzione, e per compensare
colla squisitezza dell’intaglio la mancanza d’illustrazione, essendo allora morto il Bellori. Sono però bastanti
indicazioni a spiegazione delle 110 tavole, che accompagnano il prezioso volume.
Opera è questa magnifica, nella quale l’incisore superò se stesso per la finezza dell’esecuzione, e per compensare
colla squisitezza dell’intaglio la mancanza d’illustrazione, essendo allora morto il Bellori. Sono però bastanti
indicazioni a spiegazione delle 110 tavole, che accompagnano il prezioso volume.
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, Comincia il volume col frontespizio senz’anno, e col solo nome di Giovan Giacomo de’Rossi che lo diede in luce;
segue la dedica al re di Francia Luigi XIV, cui fu offerta l’opera dall’editore; succede la gran tavola della colonna
intera con suo spaccato, longitudine, e quattro tavole colle fronti della base, e le piante del piedistallo, ingresso,
sommità, e piede della colonna. Dopo ciò vengono le 119 tavole di bellissimo intaglio. L’istoria del Ciacconio,
estratta dalle sculture della colonna segue in quattordici pagine di testo stampato, e finisce coll’indice delle
materie. Esemplare di antiche e freschissime prove.
Comincia il volume col frontespizio senz’anno, e col solo nome di Giovan Giacomo de’Rossi che lo diede in luce;
segue la dedica al re di Francia Luigi XIV, cui fu offerta l’opera dall’editore; succede la gran tavola della colonna
intera con suo spaccato, longitudine, e quattro tavole colle fronti della base, e le piante del piedistallo, ingresso,
sommità, e piede della colonna. Dopo ciò vengono le 119 tavole di bellissimo intaglio. L’istoria del Ciacconio,
estratta dalle sculture della colonna segue in quattordici pagine di testo stampato, e finisce coll’indice delle
materie. Esemplare di antiche e freschissime prove.
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, Quest’opera è divisa in tre parti. La prima contiene 37 tavole, la seconda 46, la terza 33, e in fine vi sono altre sei
tavole addizionali non numerate le quali trovansi in pochi esemplari di questa prima, e in nessuno delle
susseguenti edizioni.
Quest’opera è divisa in tre parti. La prima contiene 37 tavole, la seconda 46, la terza 33, e in fine vi sono altre sei
tavole addizionali non numerate le quali trovansi in pochi esemplari di questa prima, e in nessuno delle
susseguenti edizioni.
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, Le tavole di questo esemplare sono di rara freschezza in numero di 35, ed è una delle più pregevoli opere del Santi
Bartoli.
Le tavole di questo esemplare sono di rara freschezza in numero di 35, ed è una delle più pregevoli opere del Santi
Bartoli.
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,Sono tavole 31, dodici delle quali presentano diversi monumenti, diciassette sono di lucerne antiche di vario, e
bizzarro genere: segue un medaglione di Flavia Elena Augusta, e termina con una tavola di doppia grandezza
rappresentante le nozze Aldobrandine. È da osservarsi però che le belle lucerne pubblicate in quest’opera, le cui
prove sono di prima freschezza, non sono punto comprese in quelle pubblicate dal Bellori.
Sono tavole 31, dodici delle quali presentano diversi monumenti, diciassette sono di lucerne antiche di vario, e
bizzarro genere: segue un medaglione di Flavia Elena Augusta, e termina con una tavola di doppia grandezza
rappresentante le nozze Aldobrandine. È da osservarsi però che le belle lucerne pubblicate in quest’opera, le cui
prove sono di prima freschezza, non sono punto comprese in quelle pubblicate dal Bellori.
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