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751. BIBIENA Galli Antonio cavaliere, Pianta e spaccato del nuovo teatro di Bologna aperto nel 1763, Bol. In 4, fig. M. 7.
Si avverte che Antonio è il figlio del famoso architetto e prospettico Ferdinando. Con due grandissime tavole in rame.
Si avverte che Antonio è il figlio del famoso architetto e prospettico Ferdinando. Con due grandissime tavole in rame.
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752. BIBIENA Galli Antonio cavaliere, Pianta e spaccato del nuovo teatro di Bologna offerto al C. Legnaci da Lorenzo Capponi, Bologna 1771, in fol. fig. Con 5 grandi tavole in rame e la facciata nei frontespizio. 141 — Aggiuntovi: I disegni del nuovo teatro de quattro cavalieri eretto in Pavia l’anno 1773, in fol. figurato.
Con tre tavole in rame e il frontespizio intagliato.
Con tre tavole in rame e il frontespizio intagliato.
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1387. TORNEO fatto sotto il Castello d’Argio dai Signori Cavalieri Bolognesi il dì 9 febbraio, 1578, Bologna, per Girolamo Rossi, 1678, in 8. MDLXXIX
1407. ZOPPIO Melchiorre, La montagna Circea. Torneamento nel passaggio della Duchessa Margherita Aldobrandini sposa del Sereniss. Ramicelo Farnese Duca di Parma, Bologna 1600, in 8.
La prosa e i versi nel fine sono di Melchiorre Zoppio.
La prosa e i versi nel fine sono di Melchiorre Zoppio.
Show More MDCII
1431. VALESIO Luigi. Apparato Funebre dell’Anniversario a Gregorio XV celebrato in Bologna a’ 24 Luglio 1624, in fol. fig.
Con otto tavole intagliate in rame e le relazioni di Giovan Luigi Valesio.
Con otto tavole intagliate in rame e le relazioni di Giovan Luigi Valesio.
Show More MDCXXV
1436. AMORE Prigioniero in Delo. Torneo fatto in Bologna nel 1628. Dedicato a Ferdinando il Gran Duca di Toscana. Disegnato ed inciso da Giovan Battista Coriolani, in fol. fig.
Sono 15 tavole in foglio intero con ricche invenzioni.
Sono 15 tavole in foglio intero con ricche invenzioni.
Show More MDCXXIX
1484. DISEGNI del convito fatto dall’Illustriss. Sig. Francesco Ratta al pubblico ed anziani; terminando il suo gonfalonierato li 28 febb. 1693, Bologna, in fol. fig. con 6 tavole. MDCXCIV
1614. CARACCIO Annibale, Le Arti di Bologna, 78 tavole intagliate in rame in fol., Roma 1646.
Quest’opera apparve con diversi frontespizi e vario numero di tavole. Questo esemplare è di prima impressione e le lamine furono intagliate sui disegni d’Annibale da Gius. Mitelli.
Quest’opera apparve con diversi frontespizi e vario numero di tavole. Questo esemplare è di prima impressione e le lamine furono intagliate sui disegni d’Annibale da Gius. Mitelli.
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1780. I RITI Nuziali degli antichi Romani per le nozze di sua Eccellenza D. Giovanni Lambertini colla Sig. D. Lucrezia Savorgnan, Bologna 1762, in fol., fig. esemplare di dedica.
Una lettera eruditissima precede i componimenti fatti da i primi letterati e il tutto è ornato di eleganti emblemi e figure a piede o a capo di pagina. Sono 21 tavole oltre i ritrat 306ti in principio, le quali sono interpretate. L’autore della dissertazione in forma di lettera s’intitola col nome arcadico Diomede Egeriaco, cio è Monsig. Floriano Malvezzi bolognese.
Una lettera eruditissima precede i componimenti fatti da i primi letterati e il tutto è ornato di eleganti emblemi e figure a piede o a capo di pagina. Sono 21 tavole oltre i ritrat 306ti in principio, le quali sono interpretate. L’autore della dissertazione in forma di lettera s’intitola col nome arcadico Diomede Egeriaco, cio è Monsig. Floriano Malvezzi bolognese.
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2310. MALVASIA Conte Carlo Cesare, La Felsina pittrice, Vite de’ pittori bolognesi divise in due tomi, con indici in fine copiosissimi, Bologna 1678, in 4 vol. 2. Per l’erede di Domenico Barbieri.
Con molti ritratti intagliati in legno. Opera che sarebbe stat anche più preziosa che non è di fatto, se l’autore si fosse potuto astenere da certe prevenzioni che ove sono troppo favorevoli, ove troppo contrarie il fanno propendere o mancare circa il merito di molti artisti e le loro opere. Non conosciamo che una sola edizione di questo libro, ma mentre andavasi divulgando furono in questa operate parecchie modificazioni, delle quali alcune indicheremo per conoscere in questa maniera gli esemplari di più antica impressione. Due esemplari noi ne abbiamo, amendue rari e singolari, ma riputiamo per altro fra’ più antichi quello ove nel frontespizio del secondo volume, dedicato (come il primo) al re di Francia Luigi XIIII rimase in bianco il nome del re e non trovansi le parole sempre vittorioso e in fondo alla pagina dopo la data e il nome dello stampatore, non leggesi alcuna altra parola, mentre negli esemplari più comuni, vi si legge inoltre ad istanza di Francesco da Vico detto il Turrino. Alla pagina poi 59 ove parla della bellezza di Guido Reni giovine, dopo avere in principio della vita prodotto il suo ritratto da uomo adulto, vi si trova uno spazio ed un elegante testa che sembra più di donna, che d’uomo, che dice egli d’aver fatta disegnare dieci volte e intagliar tre; e non essergli riescita a suo modo: negli altri esemplari posteriormente pubblicati non si trova il ritratto, omesso dopo essersi fatto da valenti maestri disegnare ben diciotto volte e tre intagliare dal bravo Cassioni. Il vacuo che rimase per l’omissione del ritratto è riempito da pochi paragrafi e da una lettera del re di Polonia, per 393 non scomporre e ristampare tutte le pagine del volume, essendosi non ostante dovuto ricomporre, come può vedersi, quattro pagine. Altra variazione più conosciuta e meno difficile a trovarsi, in posteriori esemplari ma però esistente in amendue i nostri citati, incontrasi nel primo tomo a pag. 471 ove l’autore riconobbe di dover sopprimere uno squarcio ingiurioso, in cui denomina Rafaello un boccalaio urbinate. Vedi Crespi, Bianconi, Vittoria, Dialoghi.
Con molti ritratti intagliati in legno. Opera che sarebbe stat anche più preziosa che non è di fatto, se l’autore si fosse potuto astenere da certe prevenzioni che ove sono troppo favorevoli, ove troppo contrarie il fanno propendere o mancare circa il merito di molti artisti e le loro opere. Non conosciamo che una sola edizione di questo libro, ma mentre andavasi divulgando furono in questa operate parecchie modificazioni, delle quali alcune indicheremo per conoscere in questa maniera gli esemplari di più antica impressione. Due esemplari noi ne abbiamo, amendue rari e singolari, ma riputiamo per altro fra’ più antichi quello ove nel frontespizio del secondo volume, dedicato (come il primo) al re di Francia Luigi XIIII rimase in bianco il nome del re e non trovansi le parole sempre vittorioso e in fondo alla pagina dopo la data e il nome dello stampatore, non leggesi alcuna altra parola, mentre negli esemplari più comuni, vi si legge inoltre ad istanza di Francesco da Vico detto il Turrino. Alla pagina poi 59 ove parla della bellezza di Guido Reni giovine, dopo avere in principio della vita prodotto il suo ritratto da uomo adulto, vi si trova uno spazio ed un elegante testa che sembra più di donna, che d’uomo, che dice egli d’aver fatta disegnare dieci volte e intagliar tre; e non essergli riescita a suo modo: negli altri esemplari posteriormente pubblicati non si trova il ritratto, omesso dopo essersi fatto da valenti maestri disegnare ben diciotto volte e tre intagliare dal bravo Cassioni. Il vacuo che rimase per l’omissione del ritratto è riempito da pochi paragrafi e da una lettera del re di Polonia, per 393 non scomporre e ristampare tutte le pagine del volume, essendosi non ostante dovuto ricomporre, come può vedersi, quattro pagine. Altra variazione più conosciuta e meno difficile a trovarsi, in posteriori esemplari ma però esistente in amendue i nostri citati, incontrasi nel primo tomo a pag. 471 ove l’autore riconobbe di dover sopprimere uno squarcio ingiurioso, in cui denomina Rafaello un boccalaio urbinate. Vedi Crespi, Bianconi, Vittoria, Dialoghi.
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