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Biblioteca Apostolica Vaticana
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Latin
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Topic
Greece
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Topic
Rome
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Le diverse tavole sono eseguite con nitidezza e collocate ai luoghi indicati nel testo.
Le diverse tavole sono eseguite con nitidezza e collocate ai luoghi indicati nel testo.
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, Trovansi 83 carte in questo volume destinate alle tavole nelle quali sono rappresentati 153 sogg. tratti dalle sei
commedie di Terenzio, oltre il ritratto di Terenzio stesso d’incontro al frontespizio. Opera dottissima e non
comune in Italia.
Trovansi 83 carte in questo volume destinate alle tavole nelle quali sono rappresentati 153 sogg. tratti dalle sei
commedie di Terenzio, oltre il ritratto di Terenzio stesso d’incontro al frontespizio. Opera dottissima e non
comune in Italia.
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, Elegantissima edizione e libretto prezioso non tanto per le nozioni che pei tipi.
Elegantissima edizione e libretto prezioso non tanto per le nozioni che pei tipi.
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,
Opera che ha perduto molto del suo pregio dopo le più recenti produzioni di questo genere e non le rimane che
quello di appartenere alla collana delle opere pubblicate ad usum Delphini.
Opera che ha perduto molto del suo pregio dopo le più recenti produzioni di questo genere e non le rimane che
quello di appartenere alla collana delle opere pubblicate ad usum Delphini.
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, È inutile che di un’opera sì vasta e sì accreditata si pongano qui annotazioni. Troppo nota è la preziosità della
raccolta e il merito degli autori dai quali è formata
È inutile che di un’opera sì vasta e sì accreditata si pongano qui annotazioni. Troppo nota è la preziosità della
raccolta e il merito degli autori dai quali è formata
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, Questa è la terza ed ultima edizione di quest’opera, che comparve a Roma nel 1690 e nel 1706 fu tradotta in
francese ad Amsterdam, la quale tutta intera fu poi ristampata nel Tesoro del Grevio. La pomposa maniera, con
cui venne annunciata in quest’ultima edizione da noi posseduta, serve a mostrare l’impostura de’ librai, che ne
fecero due volumi ingrossando la carta e aggiungendo poche cose di lieve merito, come un capitolo descrittivo di
alcuni istrumenti musicali e la spiegazione in ristretto d’una ventina di tavole vecchie riprodotte altra volta nel
libro intitolato Aedes Barberinae. Contro le quali imposture e speculazioni vedasi il trattato di Mariette delle
pietre incise a p. 281.
Questa è la terza ed ultima edizione di quest’opera, che comparve a Roma nel 1690 e nel 1706 fu tradotta in
francese ad Amsterdam, la quale tutta intera fu poi ristampata nel Tesoro del Grevio. La pomposa maniera, con
cui venne annunciata in quest’ultima edizione da noi posseduta, serve a mostrare l’impostura de’ librai, che ne
fecero due volumi ingrossando la carta e aggiungendo poche cose di lieve merito, come un capitolo descrittivo di
alcuni istrumenti musicali e la spiegazione in ristretto d’una ventina di tavole vecchie riprodotte altra volta nel
libro intitolato Aedes Barberinae. Contro le quali imposture e speculazioni vedasi il trattato di Mariette delle
pietre incise a p. 281.
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, Avvi un frontespizio figurato disegnato da G. Hoet e inciso da Bodart: una dedica ad Henrico Adriano Vander
Mark, un avviso al lettore. Poi cominciano le tavole colle imagini di cattiva incisione in rame, sotto le quali sono
impresse brevi dichiarazioni in minuti caratteri e d’incontro stanno le illustrazioni in versi e alcuni epigrammi.
Le immagini sono 99; opera mediocre quantunque tutto sia stato tolto da buoni disegni originali dell’Iconografìa
del Canini mal eseguiti da Bodard e quanto vi si è aggiunto sia di cattiva scelta: non è raro che vestansi i corvi
delle penne del pavone e che il facciano con somma jattanza come il fece l’autore di questo libro cominciando
dal titolo Favissae per imporre a tutto il mondo con una novità, o con una troppo alta importanza, quasi che ogni
lettore fosse obbligato a sapere che presso i romani chiamavansi Favissae i sotterranei del Campidoglio destinati
ad uso di magazzino per contenervi i frammenti vetusti di statue, vasi e utensili, che non servivano più all’uso
delle decorazioni dei palazzi e dei tempi.
Avvi un frontespizio figurato disegnato da G. Hoet e inciso da Bodart: una dedica ad Henrico Adriano Vander
Mark, un avviso al lettore. Poi cominciano le tavole colle imagini di cattiva incisione in rame, sotto le quali sono
impresse brevi dichiarazioni in minuti caratteri e d’incontro stanno le illustrazioni in versi e alcuni epigrammi.
Le immagini sono 99; opera mediocre quantunque tutto sia stato tolto da buoni disegni originali dell’Iconografìa
del Canini mal eseguiti da Bodard e quanto vi si è aggiunto sia di cattiva scelta: non è raro che vestansi i corvi
delle penne del pavone e che il facciano con somma jattanza come il fece l’autore di questo libro cominciando
dal titolo Favissae per imporre a tutto il mondo con una novità, o con una troppo alta importanza, quasi che ogni
lettore fosse obbligato a sapere che presso i romani chiamavansi Favissae i sotterranei del Campidoglio destinati
ad uso di magazzino per contenervi i frammenti vetusti di statue, vasi e utensili, che non servivano più all’uso
delle decorazioni dei palazzi e dei tempi.
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, Omessa la dedica e mutato il frontespizio, questa è la stessa opera non solamente, ma la stessa edizione della
precedente, che forse per speculazione mercantile comperata dall’altro librajo stampatore ne avrà il nuovo tentato
l’esito con questo inganno per adescare i curiosi, giacché per la mediocrità della cosa lo smercio degli esemplari
rendevasi difficile.
Omessa la dedica e mutato il frontespizio, questa è la stessa opera non solamente, ma la stessa edizione della
precedente, che forse per speculazione mercantile comperata dall’altro librajo stampatore ne avrà il nuovo tentato
l’esito con questo inganno per adescare i curiosi, giacché per la mediocrità della cosa lo smercio degli esemplari
rendevasi difficile.
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