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1779. RIGALTII Nicolai, Funus parasiticum, sive L. Biberii Curculionis parasiti mortualia, Brunsvigae 1661, in 12. — Accedit Kirchmanni Joannis, De funeribus Romanorum libri quattuor, cum appendice.
2485. CAYLUS, Recueil d’antiquités egyptiennes, etrusques, grecques, et romaines, Paris1752 au 1767, in 4., fig., vol. 7.
Opera classica e preziosa per l’immensa quantità dei monumenti in essa prodotti da questo celebre antiquario. Il settimo volume comparve in qualità di supplemento, essendo già morto l’autore e fu estratto da’ suoi manoscritti da M. de Bombarde, in fronte al quale fu messo il ritratto dell’autore e l’elogio storico del medesimo. Questa grand’opera contiene 800 tavole incise, senza contare l’immenso numero delle vignette. Leggesi sul magnifico nostro esemplare questa notizia singolare, la quale convince di una verità assai trita, cioè che l’invidia morde col suo veleno sempre gli uomini i più grandi. M. B. C. de Caylus avoit fait placer a st. Germain le Auxerrois pour lui servir de mausolie une belle urne antique de porphire, sur la quelle est une lampe. Une plaque de bronze, qui est au dessus, porte un epitaphe fort modeste. M. Diderot qui n’ aimait pas cet autheur a fait contre lui cette satire: Cy git sous cette cruche etrusque Un antiquaire rude et brusque
Opera classica e preziosa per l’immensa quantità dei monumenti in essa prodotti da questo celebre antiquario. Il settimo volume comparve in qualità di supplemento, essendo già morto l’autore e fu estratto da’ suoi manoscritti da M. de Bombarde, in fronte al quale fu messo il ritratto dell’autore e l’elogio storico del medesimo. Questa grand’opera contiene 800 tavole incise, senza contare l’immenso numero delle vignette. Leggesi sul magnifico nostro esemplare questa notizia singolare, la quale convince di una verità assai trita, cioè che l’invidia morde col suo veleno sempre gli uomini i più grandi. M. B. C. de Caylus avoit fait placer a st. Germain le Auxerrois pour lui servir de mausolie une belle urne antique de porphire, sur la quelle est une lampe. Une plaque de bronze, qui est au dessus, porte un epitaphe fort modeste. M. Diderot qui n’ aimait pas cet autheur a fait contre lui cette satire: Cy git sous cette cruche etrusque Un antiquaire rude et brusque
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2494. MONTFAUCON (de) D. Bernard, Diarium italicum, sive monumentorum veterum, bibliothecarum, musaeorum etc., Parisiis 1702, in 4, fig.
Le poche tavole intagliate in rame che illustrano quest’opera, non troppo profonda, sono inserite fra il testo. Vedansi le osservazioni su quest’opera all’articolo Ficoroni e l’apologia all’articolo Riccobaldi.
Le poche tavole intagliate in rame che illustrano quest’opera, non troppo profonda, sono inserite fra il testo. Vedansi le osservazioni su quest’opera all’articolo Ficoroni e l’apologia all’articolo Riccobaldi.
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2496. MURATORI Lodovico, Antiquitates italicae medii aevi, Mediolani et Aretii 1773 al 1780, vol. 17, in 4.
2534. MERCATI Michele, Degli obelischi di Roma; alla Santità di Sisto V, Roma, per Domenico Basa, 1589, in 4.
2542. OBELISCI Vaticani Opuscula. Sive Gallesini Petri, obeliscus vaticanus, pietate invictissimae crucis sacerd. ad perpetuitatem praeclaris litteris laudatus, Romae 1587. — Ordo dedicationis obelisci, Romae 1586. — Familiaris epistola e Roma in Hispaniam missa in qua explicatur translatio obelisci, Romae 1586.Bargaei Petri Angeli, Commentarius de obelisco, Romae 1586.De Aguilar Jo. Baptista in dedicatione obelisci epigrammata collecta, Romae 1587.Blanci Guglielmi, Epigrammata in obeliscum, Romae 1586.Gaci Cosimo, Dialogo in cui si parla delle operazioni di Sisto V e in particolare del trasporto dell’obelisco vaticano, Roma 1586. Pigafetta Filippo, Discorso intorno la storia della guglia e della ragione del muoverla, Roma 1586, in 4.
Collezione difficile a riunirsi. Col ritratto di Sisto V in principio.
Collezione difficile a riunirsi. Col ritratto di Sisto V in principio.
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2559. CARLI conte Giovan Rinaldo, Delle antichità italiche: seconda edizione riveduta ed accresciuta dall’autore, Milano 1793 al 1795, 4 vol., in 4, fig.
Opera delle più dotte e più profonde che siano in questa materia, ricca di molte tavole ai luoghi voluti dal testo, o inserte nelle stesse pagine intagliate in rame ed in legno. Vedi anche all’articolo Antichità Romane.
Opera delle più dotte e più profonde che siano in questa materia, ricca di molte tavole ai luoghi voluti dal testo, o inserte nelle stesse pagine intagliate in rame ed in legno. Vedi anche all’articolo Antichità Romane.
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2595. LANZI Luigi, Saggio di lingua etrusca e di altre antiche 20 d’Italia, per servire alla storia de’ popoli, delle lingue e delle arti, Roma 1789, in 8, fig., vol. 3.
Con diverse tavole esattamente disegnate e in fine all’ultimo volume una dissertazione sulla scultura degli antichi. Opera la più classica che si conosca in materia di erudizione e di lingua etrusca.
Con diverse tavole esattamente disegnate e in fine all’ultimo volume una dissertazione sulla scultura degli antichi. Opera la più classica che si conosca in materia di erudizione e di lingua etrusca.
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2598. Lettera del medesimo sopra un idoletto trovato a Fiesole, Firenze 1803, fig., M. 54.
Questo anonimo è il cavalier Boni: le due lettere sono precedute dalle rispettive tavole. Tutti gli opuscoli di questo letterato sono ripieni di frizzi e di sali attici.
Questo anonimo è il cavalier Boni: le due lettere sono precedute dalle rispettive tavole. Tutti gli opuscoli di questo letterato sono ripieni di frizzi e di sali attici.
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2602. MARIANI Francesco, col nome di Accademico Ardente, Discorso sopra gli umbri di Toscana, Roma 1742, M. 30.